Problemi magnifici
Profondi. È questo l’aggettivo, decisamente azzeccato, dal quale parte Massimo Adinolfi per spiegare gli scacchi nel suo ultimo libro “Problemi magnifici”, edito da Mondadori, in libreria da febbraio 2022.
Massimo Adinolfi
Professore ordinario di filosofia Teoretica presso l’Università di Napoli Federico II, editorialista di varie testate tra le quali “Il Mattino”, ma anche Candidato Maestro e grande appassionato del nobil giuoco, Adinolfi riesce a coniugare la profondità degli scacchi, che definisce un mare nel quale “anche chi rimane sulla costa vede lontano, e può seguire le rotte che i giocatori vi tracciano”, con quella della filosofia, conducendo il lettore in un affascinante parallelo tra i problemi che i giocatori devono risolvere alla scacchiera e quelli che tutti devono risolvere nella vita reale.
Mentre racconta sapidi aneddoti su grandi campioni tra i quali Morphy, Ivanchuk, Tal, Kasparov e Fischer (ma non solo, c’è persino la storia di un condannato a morte giocatore per corrispondenza con un Elo stratosferico), l’autore scava nei loro profili psicologici e ci permette di ragionare, in modo leggero ma anche “maledettamente sul serio”, su importanti domande filosofiche riguardanti il gioco, la libertà, la democrazia, l’animo umano, la morte.
Si tratta, con chiara evidenza, di un libro tutt’altro che banale, nel quale non troverete le mosse di una partita o diagrammi, bensì interessanti spunti e consigli riguardanti, oltre gli scacchi e la filosofia, anche materie come la letteratura e la musica. Al fine di far proseguire al lettore l’esplorazione iniziata leggendo il libro, ogni capitolo si conclude con le rubriche “Postilla conclusiva non scientifica”, nella quale sono richiamate alcune partite citate nel libro, e “In biblioteca”, che permette di formarsi una biblioteca essenziale.
