Bratto 2021
Dopo lo stop del 2020 a causa del Covid-19, torna l’Open Internazionale Conca della Presolana, che quest’anno arriva alla 40^ edizione, in programma a Bratto (Bergamo) dal 22 al 29 agosto, grazie all’organizzazione dalla Chess Projects ASD.
I Tornei
La manifestazione prevede la disputa di quattro Tornei:
Master, 9 turni, riservato ai giocatori con Elo superiore a 1900;
Principale, 9 turni, per giocatori con Elo tra 1400 e 2000;
Rising, 9 turni, per giocatori con Elo fino a 1500;
Next Generation, 7 turni dal 26 al 29 agosto, per giocatori con Elo fino a 2200.
Il costo d’iscrizione, per gli iscritti entro il 1° agosto, è nei Tornei Master e Principale: Adulti: €90,00; Seniores e Under18, ed iscritti a Chess Projects ASD: € 75,00; nei Tornei Rising e Next Generation: Adulti: €75,00; Seniores e Under 16: € 65,00. GM, WGM, IM e i giocatori italiani che non hanno giocato il Torneo e soggiornano nelle strutture convenzionate godono dell’iscrizione gratuita. Dopo il 1° agosto è previsto un aumento delle quote di € 10.
Il Montepremi complessivo è di € 3.500. Nel Torneo Master A il 1° classificato sarà premiato con € 800 + trofeo, il 2° con € 500 + coppa, il 3° con € 200 + coppa.
Il tempo di riflessione è di 90 minuti per 40 mosse + 30 minuti per finire + 30 secondi di incremento a mossa nei Tornei Master, Principale e Rising. Nel Torneo Next Generation è di 60 minuti per finire + 30 secondi di incremento a mossa.
Castione della Presolana
La sede di gioco
Quest’anno la sede del torneo è il Centro sportivo Bons En Chablais, che si trova in Via Rucola, 10 a Castione della Presolana e dispone due ampi parcheggi gratuiti.
L’esterno del Centro sportivo Bons En Chablais
Dove soggiornare
E’ possibile soggiornare in una serie di strutture alberghiere convenzionate che sostengono lo svolgimento della manifestazione e che vengono raccomandate dagli organizzatori.
Hotel Milano**** https://www.hotelmilano.com/
Eurohotel**** https://eurohotelbratto.it/
Grand Hotel Presolana**** https://www.grandhotelpresolana.it/
Albergo Max Meublé*** https://albergomax.com/
Hotel Prealpi*** https://www.hotelprealpi.it/
Hotel La Rosa*** http://www.hotelresidencelarosa.com/j3/
Hotel Pineta*** http://albergopineta.net/
Hotel Aurora*** https://auroraalbergo.it/
Hotel Migliorati*** https://www.hotelmigliorati.it/
Per maggiori informazioni contattare:
Visit Presolana, www.visitpresolana.it infopoint@visitpresolana.it, Tel. 0346.60039
Una veduta dell’Hotel Milano
Attività collaterali
Durante la manifestazione, giocatori e accompagnatori potranno effettuare alcune attività collaterali, tutte preso la sede di gioco:
TORNEO BLITZ “HAND & BRAIN” il 25 agosto alle 21.30;
TORNEO “MANGIA E PASSA/QUADRIGLIA” il 26 agosto alle 21.30;
TORNEO BLITZ il 27 agosto alle 21.30.
Calendario
Master, Principale e Rising
Domenica 22 agosto ore 15,30 1° turno
Lunedì 23 agosto ore 15,30 2° turno
Martedì 24 agosto ore 9,30 3° turno
Martedì 24 agosto ore 15,30 4° turno
Mercoledì 25 agosto ore 15,00 5° turno
Giovedì 26 agosto ore 15,30 6° turno
Venerdì 27 agosto ore 15,30 7° turno
Sabato 28 agosto ore 15,30 8° turno
Domenica 29 agosto ore 9,30 9° turno
Info e Link
Chess Projects info@chesspro.it 349.6519747 www.chesspro.it
VisitPresolana infopoint@visitpresolana.it 0346.60039 www.visitpresolana.it
20 agosto 2021 - 07:55
Sbaglio o quest’anno è un disastro come pre-iscrizioni ? :-(((
20 agosto 2021 - 14:06
la concomitanza soprattutto con il CI U16 è IMHO il fattore più decisivo in merito
20 agosto 2021 - 15:47
CI U18, per la precisione.
20 agosto 2021 - 19:58
Secondo me tornei storici come quello di Bratto andrebbero tutelati e sostenuti dalla Federazione, non lasciati a loro stessi senza fondi,e solo sulla buona volontà di appassionati come Zoldan. Ovviamente se un torneo va male a livello di iscrizioni è per mille motivi che poi vanno analizzati(costi di iscrizione, concomitanza altri tornei, alberghi etc..),però nel caso presente mettere un Cig 18 proprio nello stesso periodo significa affossare una manifestazione.
21 agosto 2021 - 12:48
IL punto è che il CI U18 era già stato “piazzato” in quelle date da tempo, ovviamente solo per quest’anno e in emergenza.
Si spera che Bratto dal prossimo anno torni libero da concomitanze istituzionali
21 agosto 2021 - 14:33
Evidentemente Stefano (Lordste) nella tua visione del movimento scacchistico italiano esistono solo gli under 18 e i loro istruttori…e i tesserati adulti agonisti non sono contemplati.
La realtà però è un po’ diversa ed una federazione che esprime ad agosto 30 giocatori in un torneo storico come Bratto e 50/60 in un altro torneo storico come Fermo/P.to San Giorgio e’ una federazione che oggettivamente ha un serio problema di praticanti agonisti.
Si salvano ancora alcuni eventi di qualità come Spilimbergo ma solo a fronte di investimenti considerevoli ed eccellente lavoro svolto in precedenza.
Poi e’ chiaro che la contingenza rimane difficile e che una promozione effettuata (non per nostra scelta) solo 60 giorni prima delll svolgimento della manifestazione non è certo ottimale però il risultato parla da solo e anche a Fermo non credo che l’amico Montalbini sia soddisfatto.
Dunque da parte mia non posso che ringraziare l’amico Omar (Stoppa) per le parole gentili ma lui non dovrebbe preoccuparsi per me o per Chess Projects o per il torneo in se’ stesso (non darei così per scontato Stefano che l’anno prossimo si farà come se nulla fosse accaduto) ma per l’intera situazione degli scacchi agonistici in Italia.
Da tutto questo si può ricavare l’impressione a livello dirigenziale siano state fatti gravi errori strategici negli ultimi 8 anni e adesso ci viene presentato il conto per ognuno di loro; alcuni potrebbero pensare che la colpa sia del COVID ma in realtà esso è solo un acceleratore di una crisi che esisteva già e che alcuni ancora provano a negare.
Dispiace più di tutto però vedere che in una situazione di chiara difficoltà come questa siano ancora in giro certi sciacalli che si arricchiscono, impuniti ed indifferenti ai danni già procurati.
21 agosto 2021 - 15:15
Matteo, non commento la seconda parte del tuo intervento perchè non ho capito bene a cosa ti riferisci.
Però ribadisco che la concomitanza con l’evento che più attrae agonisti (il CIU16/18 era arrivato anche a quasi 1000 partecipanti e quest’anno comunque sarà il torno con più giocatori) è un bel problema.
Il punto è che la maggior parte dei giocatori più attivi sono gli Under. E inoltre, il CIU18 oltre a portare “via” quasi tutti gli Under 18 che potenzialmente potevano partecipare, “toglie” anche una potenziale platea di giocatori “collaterali” (genitori, trainer, accompagnatori ecc) che avrebbero potuto giocare Bratto. Ti faccio un esempio: il mio circolo ha 12 partecipanti ai CIU18 che avrebbero TUTTI giocato Bratto, e inoltre almeno altri 4-5 potenziali altri giocatori tra genitori e accompagnatori…
21 agosto 2021 - 20:30
Stefano,
allora non ci siamo capiti 🙂 è ovvio che sia Bratto che Fermo perdono degli iscritti a causa della concomitanza che peraltro era cosa nota dunque lungi da me lamentarmi per qualcosa di cui eravamo consapevoli e che ha una sua logica dal punto di vista della FSI: il mio era un discorso di più largo raggio e mi dispiace che non si sia colto il punto.
Provo a sintetizzarlo in modo diverso: “Dove sono finiti i giocatori over 18 adulti ?”
Non saranno tutti istruttori. Non saranno tutti genitori di un bimbo partecipante al CIG ?
Quanti sono attualmente, e con attualmente intendo negli ultimi 5 anni, i giocatori con tessera agonistica over 18 che hanno giocato regolarmente in Italia tornei non week end ? E quelli che hanno giocato tornei week end ?
Credo che sarebbe ora che qualcuno si ponesse questa domanda e individuati i numeri provasse a capire quanto è profondo il baratro dove siamo sprofondati.
Senza comprendere è difficile, per non dire impossibile, intraprendere azioni di rilancio sempre che intenda provare a farlo.
Io lo spero ancora visto che abbiamo un nuovo presidente competente e motivato che ha stilato prima delle elezioni un programma di rilancio per il nostro movimento scacchistico.
In conclusione il torneo di Bratto è l’ultimo dei problemi.
21 agosto 2021 - 14:27
Non credo che il calo di iscrizioni al Festival di Bratto sia da imputare alla concomitanza con la finale del CIGU18. Ritengo che gli under 18 siano frequentatori di Bratto.
Il calo di adesioni in questo come in altri famosi Festival estivi parte da lontano.
Bratto 2017 – 182 giocatori; 2018 – 161; 2019 – 133. Sono lontani gli anni nei quali si superavano i 200 giocatori. Bratto 2005 = 289 giocatori; Bratto 2007 = 279 giocatori.
Altro Festival ancora più in crisi è quello di Porto San Giorgio che si è sempre svolto in concorrenza e concomitanza con Bratto. Bratto 2007 = 279 giocatori e Porto San Giorgio 2007 = 317 giocatori (per copmplessivi 596 giocatori). Altri tempi e anche altri montepremi. Da ormai qualche anno un Festival (sia settimanale che WE) se supera i 100 giocatori è già un successo. Fa eccezione da ormai tre anni il Festival di Spilimbergo in ottima salute anche in era Covid. Poi le ragioni possono essere molteplici: il calo di tesserati accentuato dal Covid, il proliferare di nuovi festival anche di interesse locale, i costi di iscrizione, di viaggio e soggiorno , l’impossibilità di raccogliere adeguate sponsorizzazioni con conseguente riduzione dei montepremi, ecc. Vediamo come butta con altri due imminenti storici festival Imperia e Trieste e poi si postranno trarre valutazioni sui festival estivi 2021.
21 agosto 2021 - 14:33
“Ritengo che gli under 18 siano frequentatori di Bratto”.
Volevo scrivere “ritengo che gli under 18 NON siano frequentatori abituali di Bratto.
O comunque che sia su di essi che si possa contare per “far numeo” a Bratto.
Chiedo scusa.
22 agosto 2021 - 13:05
Qualcuno ha parlato del Festival di Imperia,e visto che ho fatto parte del comitato organizzatore per 25 anni qualcosa posso dire. Quest’anno la Fide ha stanziato dei fondi per sovvenzionare Tornei storici nel mondo,ed indovina un pò qual è l’unico torneo che ha ricevuto questo riconoscimento? Imperia,che da 64 anni ininterrottamente organizza un Festival.Notizia di questo sul sito Fsi? Nessuna. La Federazione si ricordi di noi solo per chiedere la tassa di omologazione o imporre gli arbitri. Qui ognuno può dire la sua ma se Imperia,come Bratto o altri festival “storici”non verranno tutelati in futuro e cesseranno di esistere la colpa sarà grave perchè proteggere la propria storia è una delle missioni di una Federazione. Inoltre sul territorio continueranno a fioccare dei parvenue,che organizzano tornei per un anno perchè hanno trovato 4 soldi da uno sponsor per poi sparire nel nulla come un torneo finanziato da una grossa banca anni fa a Roma.
Basterebbe poco,ai tornei di un certo prestigio storico eliminare la tassa di iscrizione,concedere un contributo e magari(ma qui siamo alla fantascienza)
rimborsare un arbitro. Se vogliamo esagerare creare una sorta di commissione che si occupi di vagliare i criteri sarebbe un gioco da ragazzi visti i soldi che da anni vengono elargiti a pioggia sempre agli stessi personaggi(fare i nomi non è carino ma ognuno può farsi un’idea andando a rileggersi le delibere anno per anno). In questo modo gli appassionati che ancora dedicano tempo e amore per organizzare tornei tra mille difficoltà si sentiranno un pò meno soli,e mi sia consentito dire talvolta spremuti da chi dovrebbe aiutarli per statuto.
23 agosto 2021 - 14:33
Al di la di tutti i buoni propositi, basterebbe mettersi nei panni di tutti gli over 18 e farsi due conti.
C’è tantissima di questa fascia d’età che gioca ancora e ovviamente la fa per la sola passione senza avere nessun interesse agonistico.
Poniamo il mio esempio.
Abito nelle Marche a circa 35Km da Fermo e mi sarebbe piaciuto partecipare al torneo.
Avrei dovuto fare però la tessera agonistica e pagare l’iscrizione (le spese del viaggio non le includo)
Morale della favola, circa 150€ per 7 partite che molto probabilmente sarebbero state le uniche che avrei giocato quest’anno.
Se la Federazione vuole in seguito fermare l’emorragia degli iscritti over 18 dovrebbe istituire almeno una tessera con costo ridotto per questa fascia di età, magari solo per le categorie che non vanno oltre i CM.
Possibile pagare 60€ di tessera per fare 1-2 tornei all’anno?
Causa Covid sono anche aumentati i costi di iscrizione che vanno a gravare ancora di più sulle spese totali.
Insomma, ci sono una serie di motivi (oltre a quelli elencati nei post precedenti) che messi insieme “scoraggiano” la maggior parte dei giocatori (quella che contribuiva in maniera sostanziale a far si che i montepremi fossero interessanti).
23 agosto 2021 - 15:52
La tessera agonistica per il 2021 costa 36 euro. Tutto questo per la precisione.
23 agosto 2021 - 17:24
Sei sicuro?
Non lo sapevo.
Evidentemente si sono resi conto che il costo della tessera era spropositato.
Comunque un primo passo importante visto che il costo dei tornei è aumentato in epoca Covid.
A questo punto sarebbe necessario dare la possibilità a chi lo desidera di tesserarsi on line visto che i circoli o le associazioni che organizzano i tornei approfittano per guadagnarci sopra.
Da quanto la tessera agonistica costa 36€?
Due anni fa in sede torneo la pagai 51€ e tra l’altro nonostante l’abbia richiesta mi deve essere ancora recapitata..
24 agosto 2021 - 08:54
Guarda si può dire tutto tranne che i chi organizza i tornei intenda guadagnare sui costi di tesseramento anche perché un partecipante può tesserarsi con qualunque circolo scacchistico in Italia non solo con quello che organizza il torneo. (Nota a margine nel 2021 ti tesseri a Chess Projects con €50,00 di cui €36,00 sono la quota FSI). A Bratto se non avessi mai giocato il torneo e avessi soggiornato in albergo convenzionato non pagavi la quota di iscrizione e lo stesso avviene da anni all’Open del Salento.
23 agosto 2021 - 18:04
Non credo che il calo di tesserati (e di frequentatori di tornei) sia imputabile al costo tessera FSI.
Soprattutto quest’anno con le quate scontate. Se uno vuol partecipare anche ad un solo festival il costo tessera non incide più di tanto. Oggi anche andando a premio si fa fatica a coprire i costi di viaggio e soggiorno.
Ma si spera che si partecipi più per il piacere di giocare che per l’aspettativa dei premi, comunque sempre appannaggio di pochi.
L’anno con il maggior numero di Tessere Agonistiche emesse fu il 2006 con 5.913 tessere (fu l’anno delle Olimpiadi di Torino). Quindi un numero poi così eclatante.
Nel 2019, anno prima della pandemia, le T.A. emesse furono 5.323.
Quest’anno (a oggi) sono 4.339. La pandemia, la conseguente inattività dei circoli, i pochi tornei sopravvissuti, il gioco online, ecc. hanno dato una bella “mazzata” al movimento.
Da sempre poi manca il ricambio generazionale. Ho voluto appurare che fine fanno gli under dopo i 18 anni. Ebbene, i nati nel 2003 (ultimo anno da U18, quindi con Tessera Junior) sono a oggi 186 (26 femmine e 160 maschi).
I nati nel 2002 (19 anni) con Tessera Agonistica sono 84 (12 femmine e 72 maschi)
I nati nel 2001 (20 anni) con Tessera Agonistica sono 98 (12 femmine e 86 maschi).
Numeri non certo esaltanti e non in grado di sopperire quanti (per diverse ragioni, anche di età) abbandonano ogni anno l’attività agonistica.
La medicina per “guarire” è difficile da trovare, come scoprire un più efficace vaccino Covid.
23 agosto 2021 - 20:44
Si certo, ho fatto l’esempio della tessera (peraltro non sapendo che quest’anno ha un costo ridotto) come uno dei fattori che hanno contribuito nel MIO caso a non frequentare i tornei.
Ci sono evidentemente però altre e importanti motivazioni che vanno ricercate e discusse ma ciò dev’essere fatto in fretta, altrimenti bisognerà aspettare sempre più tempo per tornare ai livelli passati di presenza.
24 agosto 2021 - 09:01
Per la precisione …
“tornare ai livelli passati di presenza” vuol dire semplicemente tornare ai livelli pre-pandemia, non è che bisogna tornare indietro nel tempo fino alla preistoria. Il maggior numero di tessere di sempre si è avuto infatti nel 2018 (15879) e sono rimaste sostanzialmente stabili nel 2019 (15825); il maggior numero di tornei si è avuto nel 2019 (380); il maggior numero di presenze nei tornei si è sempre avuto nel 2019 (20763).
Il movimento, fino al 2019, era in crescita costante (per dire, nel 2004 i tesserati erano 11553, i tornei 284, le presenze ai tornei 10973; e anno dopo anno si è sempre cresciuti sino ad arrivare ai livelli del 2019). Crescita forse lenta, ma costante.
Poi è arrivato il 2020, e sappiamo tutti cosa è successo. Ora bisogna recuperare, ma non è che si stava andando male.
24 agosto 2021 - 17:22
Crescita “lenta ma costante” vuol dire però tutto e niente.
La (triste) realtà è che mentre in Italia 2010 al 2020 impiegavano un decennio per incrementare di qualcosa come 5000 tessere (bisognerebbe poi andare a vedere o dati precisi ma l’ordine di grandezza e’ quella) all’estero si facevano ben altri numeri dunque paesi come la Francia e soprattutto la Spagna che avevano dimensioni simili alle nostre crescevano con ben altro trend. E sarebbe interessante andare a vedere se ne hanno persi quanto noi causa pandemia o sono riuscite a tamponare meglio di noi la fuoriuscita.
Intanto a Chess24 dove lavoro abbiamo appena annunciato la terza edizione di quello che non inizialmente era chiamato Magnus Carlsen Invitational e poi è diventato Champions Chess Tour…primo anno montepremi di $1.000.000 (non mi è consentito rivelare quanto è il volume di sponsorizzazioni) secondo anno $ 1.500.000 (come sopra) e quest’anno..,
Ma mi raccomando continuiamo pure a raccontarci fra noi che in Italia e’ sempre stato fatto tutto il possibile e solo la sfortuna e fenomeni atmosferici avversi hanno impedito la crescita del nostro movimento al livello degli altri paesi.
25 agosto 2021 - 09:26
Matteo, hai ragione, tutto giusto.
Mi piacerebbe comunque conoscere i dati reali delle altre nazioni, ma non è possibile perchè non comunicano nulla e sui loro siti non si vede una mazza.
Detto questo, a me premeva solo confutare la tesi, che ritorna periodicamente qui e altrove, che i tesserati diminuiscono sempre. Non è vero. Non è vero. Non è vero, punto e basta 🙂
25 agosto 2021 - 11:11
Per la Spagna, i numeri sui tesserati dal 2009 al 2020 sono questi:
22074
22593
23122
23063
22150
24153
24908
26558
27755
28382
29826
28096
Fonte: http://servicios3.aragon.es/iaeaxi_docs/06/09/05/06090507.px (piú leggibile è https://www.culturaydeporte.gob.es/dam/jcr:6b7e9a1a-e3e5-4b45-8ae5-6f187b50235f/estadistica-de-deporte-federado.pdf)
26 agosto 2021 - 08:27
IrishGambit, grazie per i dati spagnoli.
L’incremento annuale è molto simile al nostro.
26 agosto 2021 - 15:39
Anche sul sito della federazione francese si possono trovare alcuni dati:
http://www.echecs.asso.fr/Actu.aspx?Ref=6797
In particolare, da qui si dovrebbe leggere l’andamento annuale dei tesserati (sempre che col mio scarso francese non mi perda qualcosa):
http://www.echecs.asso.fr/Actus/6797/Effectifs1.pdf
2015: 57318
2016: 57964
2017: 55734
2018: 53206
2019: 53942
2020: 50584
2021: 36256
26 agosto 2021 - 18:52
Io non ho cercato dati sui tesserati, ma “per caso” sono arrivato a questa pagina sul costo delle tessere in Inghilterra, curioso
https://www.englishchess.org.uk/ecf-membership-rates-and-joining-details/
26 agosto 2021 - 22:18
I francesi quindi erano in costante diminuzione (guardando i dati solo fino al 2019)
27 agosto 2021 - 10:44
Il numero di tesserati in valore assoluto non spiega molte cose.
Negli ultimi anni ante pandemia abbiamo avuto un forte incremento di tessere junior mentre le tessere agonistiche sono state sostanzialmente stabili. Se le tessere junior non si trasformano dopo i 18 anni in tessere agonistiche, in misura tale da coprire le inevitabili defezioni annue, si resta comunque al palo.
E’ lo stesso discorso che si puo’ fare per le tessere ordinarie ridotte che raramente si trasformano l’anno dopo in tessere ordinarie e men che meno in tessere agonistiche. Altrimenti non si spiega come mai in 10 anni siano state emesse 5.690 tessere ordinarie ridotte (tutte ovviamente a soggetti diversi) senza aver ottenuto alcun incremento di tessere agonistiche.
Tornando poi alle tessere junior è notorio che ogni anno circa il 50% dei tesserati NON rinnova e quindi si spperisce, se va bene, con nuovi tesserati al primo anno. L’abbandono all'”agonismo giovanile” si fa già sentire dai 14 anni in su. Gli appassionati di scacchi sono ben di più dei tesserati FSI. Molti tuttavia non sono attratti dall’agonismo in presenza (magari online sì). Così come molti stanno disertando i tornei perchè non se la sentono di giocare con mascherina o visiera e divisori. Speriamo che il 2022 ci riporti alla normalità.
31 agosto 2021 - 12:32
Hai la possibilità di distinguere tra i tesserati over 18 e quelli junior ? Perché credo che uno degli appunti fosse che diminuiscono i tesserati “adulti” (ed eventualmente aumentino quelli junior)
24 agosto 2021 - 10:28
Beh, per quanto mi riguarda, per quest’anno è andata.. Il prossimo anno ho intenzione di tornare a tesserarmi contando di fare quei 2-3 tornei.
Se i dati sopra sono corretti il discorso cambia, da notare che negli ultimi 10 anni si sono fatti molti più tornei, prima della pandemia quasi ogni circolo organizzava 1 torneo all’anno.
Se nell’immediato futuro si potrà tornare ad una sorta di pseudo normalità (pre-covid), potremo tirare le prime somme e farci una idea più precisa coi numeri del caso.
Sarebbe fondamentale poter riaprire i circoli..
26 agosto 2021 - 18:55
Invece negli Stati Uniti sembra una consuetudine la tessera biennale, bah
https://new.uschess.org/become-member
27 agosto 2021 - 08:23
La tessera è una gabella francamente incomprensibile visto che in cambio il tesserato non riceve nulla. Il giocatore paga la quota del circolo da cui riceve servizi, paga l’iscrizione al torneo di cui tra l’altro una quota parte la paga alla Federazione, questo non dimentichiamolo. E quindi? Semplicemente dovrebbe essere abolita, in questo modo chi vuole partecipare ad un torneo lo fa come fanno gli stranieri in Italia ed ecco che in un momento i partecipanti aumenterebbero. Tra l’altro a conti fatti la citata quota parte alla Federazione di ben 8 euro(ora 5 ma aumenterà) consentirebbe in caso di maggiore partecipazione ai tornei di un giocatore di rientrare dall’abolizione di questa tassa.
27 agosto 2021 - 09:16
Omar Stoppa, hai provato a fare i conti?
Le quote di tesseramento valgono circa 420.000 Euro, cioè quasi il 50% dell’intero bilancio della federazione.
Per recuperare, come dici, quella cifra con i numeri dei partecipanti ai tornei ci sarebbe bisogno di circa 47.000 partecipanti in più rispetto agli attuali. In pratica le presenze ai tornei dovrebbero passare dalle circa 20.000 attuali alla folle cifra di 67.000!
Cioè dovresti più che triplicare le presenze ai tornei! Ti sembra plausibile?
E come puoi triplicarle!? Ci sarebbe bisogno che ognuno di noi partecipasse al triplo dei tornei che fa durante l’anno. E’ matematica. Però se uno triplica i propri tornei è necessario che abbia il tempo e la possibilità di farlo; tempo e possibilità sono difficilissimi da trovare. Non sono entità che si possono moltiplicare all’infinito. Per esempio pensa solo alle spese per il torneo, per i viaggi, per l’alloggio, per il vitto, per l’iscrizione stessa al torneo. Stai chiedendo a coloro che fanno magari cinque tornei all’anno, spendendo diciamo 2.000 Euro, di fare quindici tornei all’anno (e dove lo trovano il tempo!?) spendendo 6.000 Euro (e dove li trovano i soldi!?).
Tieni infine presente che una quota di tesseramento bassa o addirittura nulla non comporta un maggior numero di tesserati. Non è assolutamente connessa al numero di tesserati (entro limiti ragionevoli, ovviamente; fammi la tessera a 1.000 Eiuro ed è ovvio che non si iscriverebbe nessuno). E’ un discorso che ho già fatto mille volte, inutilmente, sembra, quindi evito di dilungarmi ancora.
A volte non riesco proprio a capirvi quando fate tutte queste proposte senza confrontarvi con la realtà. Mah!
27 agosto 2021 - 10:09
Maskeret a proposito di conti 4300 TA x 36 euro fa circa 150 mila euro. Spiegami come ottieni 420 mila euro. Matematica creativa?
27 agosto 2021 - 10:31
Omar Stoppa,
non è matematica creativa.
Ho preso il bilancio consuntivo 2018, in cui è chiaramente indicata la cifra di 418.478 Euro come entrate dai tesseramenti (escludendo le quote di affiliazione dei circolo, quindi considerando le sole tessere dei giocatori).
Inoltre oltre le TA devi anche considerare le TO e le TJ.
Inoltre non puoi considerare 36 Euro (cifra ridotta per la pandemia) ma 48 Euro, cifra normale per le TA e che a mio parere tornerà. E 48 euro era appunto la quota del 2018.
Avrei preso il bilancio 2019 (che presumibilmente sarebbe stato comunque molto simile a quello 2018), ma il consuntivo 2019 non è ancora pubblicato (la pubblicazione dei bilanci viaggia con circa 2 anni di ritardo perchè possono essere pubblicati solo dopo l’approvazione del CONI).
Quindi ho cercato i dati più recenti disponibili (2018) **prima** della pandemia, in modo da riflettere il più possibile la situazione della federazione in un momento *normale*.
Anche il dato della presenza numerica dei tornei (circa 20000) è un dato pre-pandemia, quello del 2019 (le presenze esatte sono state infatti 20.763).
Io non pubblico mai dati “a caso”. Mai.
27 agosto 2021 - 10:56
I dati vecchi sono a caso. Infatti sono di tre anni fa con cifre diverse. Chiudiamo la polemica
27 agosto 2021 - 12:34
Omar Stroppa,
cosa vuol dire i “dati vecchi sono a caso”?
Vuoi spiegarti per favore?
E’ ovvio che non si possono prendere i dati 2020 e 2021. Non ci sono! Sono influenzati dalla pandemia! Sono influenzati da decisioni prese al volo, giuste, sbagliate, estemporanee.
Tu hai detto semplicemente:
1) aboliamo il costo delle tessere
2) recuperiamo i soldi con una maggior partecipazione ai tornei.
Spiegami meglio come vuoi fare.
31 agosto 2021 - 11:58
Io non credo che il problema sia la tessera. Per gli adulti credo che il problema sia la combinazione di tempo e soldi. (personalmente ho sempre giocato poco: quando lavoravo molto e avrei avuto i soldi per partecipare ai tornei non avevo tempo, appunto perché lavoravo molto. Ora che sono semi-disoccupato e il tempo lo potrei trovare [soprattutto d’estate] mi mancano i soldi). Comunque se il problema fosse la tessera, credo che sarebbe sufficiente che i circoli organizzassero tornei senza variazione Elo non omologati (pero’ in quel caso dovrebbe essere il circolo a provvedere ad una copertura assicurativa. Specialmente in tempi di covid, non mi sembra così banale)
27 agosto 2021 - 08:55
Non mi pare esistano federazioni sportive con tesseramento gratuito. Poi con che cosa “campano” ?
Se vogliamo che un torneo di scacchi sia come un torneo di briscola che non richiede tesserati….basta dirlo.
Il costo di tesseramento nel bridge (che si può equiparare agli scacchi come sport della mente e anche come eventi istituzionali) è di alcune centinaia di euro e non credo abbiano le lamentele espresse da taluni negli scacchi.
P.S.
I “servizi” non li offre solo il circolo, ma anche la F.S.I. organizzando i vari campionati istituzionali , il C.I.S., l’omologazione dei tornei e l’aggiornamento ELO, stabilendo regolamenti, ecc.
27 agosto 2021 - 09:14
Mauro hai citato cose che o sono a costo zero o vengono pagati da chi li svolge(campionati istituzionali compresi). Ti sei scaldato subito, forse preferiresti pagare di più
27 agosto 2021 - 13:54
Masketet quando citi i dati non si può citare roba di tre anni fa con numeri e costi diversi e farli passare come di stamattina. Bisogna specificare.
Io non voglio fare un bel niente, semplicemente io come molti altri immagino visto il trend, non ci tesseriamo per fare tre partite all’anno. Tu liberissimo di pagare la quota, io liberissimo di criticare una tassa inutile.
27 agosto 2021 - 14:13
Non volevo “farli passare” . Mi sembrava chiaro che non si potessero prendere i dati di quest’anno (che peraltro non è ancora finito) e quelli dell’anno scorso in pandemia. Ho comunque rifatto i conti prendendo i dati, pur parziali, di quest’anno con i costi delle tessere di quest’anno. Ebbene la tua ipotesi (tessere a zero e costi recuperati con i tornei) è ancora peggio che negli anni normali (i giocatori dovrebbero giocare quasi il quintuplo dei tornei, non il triplo).
Comunque, in sintesi, in condizioni normali, le tessere procurano circa 400.000 euro. Se non ci fossero quei soldi, semplicemente la federazione fallirebbe. Vedila in questo modo: uno dei motivi di questa tassa inutile è proprio quello di tenere in vita la federazione.
27 agosto 2021 - 16:16
Le Federazioni non falliscono ma al limite vengono commissariate e gestite dal Coni(che a quel punto fa meno figli e figliastri) Io credo che un giocatore non professionista spesso non fa la tessera perché 40 o 50 euro per un torneo non li spende. Cosi rinuncia anche a quello. Pensiamoci, quanti in piu parteciperebbero a tornei? La quota parte per la Fsi che paghiamo è 8 euro, ebbene aumentiamola pure un pelo(alla fine quando paghiamo l’iscrizione al torneo che sia 60 65 o 70 non fa differenza). Proviamo un anno. Quanti all’ultimo avrebbero voglia di iscriversi ad un torneo ma non lo fanno perché c’è la crisi e in un bilancio anche 50 euro incidono? Io ricordo per esempio di soci del circolo di Imperia che non facevano il torneo nostro a Settembre perché già quasia fine anno non se la sentivano di spendere 50 di tessera +65 di iscrizione. Così ci perde tutto il movimento.
27 agosto 2021 - 16:46
La quota di omologazione è di 9 euro, non 8 (anche se ora per via della pandemia è 5).
Questo solo per la precisione.
Per il resto ho già dato i dati. Sono 400.000 mila euro da trovare. 67.000 presenze ai tornei al posto delle attuali 20.000. Capisci quanto sia enorme la differenza?
Sto parlando sempre di dati in una situazione normale.
Ma anche nella attuale situazione pandemica di tratta di avere 32.000 presenze si tornei al posto delle attuali 7.000.
Capisci anche qui quanto sia enorme la differenza?
Nota che le 32.000 presenze sono già una cifra pazzesca anche rapportata alle 20.000 di una situazione normale.
Poi, oh, la FSI può dare quello che vuole, ma a mio parere, azzerare la quota tessera è un suicidio annunciato.
27 agosto 2021 - 17:40
Mi permetto di inserirmi nel dibattito visto che conosco e stimo personalmente entrambi per esprimere un’opinione in merito a quanto ho letto partendo da una premessa Maurizio è un po’ filogovernativo nel cuore però è una persona onesta intellettualmente e non riporta dai a caso quello su cui si può dissentire è l’interpretazione dei medesimi ma questo fa parte di un sano e rispettoso confronto dialettico che per fortuna essendo in Italia e non in Afghanistan ancora esiste.
Premesso questo sono d’accordo con Maurizio che una federazione ha nella sua stessa esistenza il principio di affiliazione tramite un tesseramento che nel 99% dei casi è oneroso per i tesserati.
Il concetto è che la federazione ti da dei servizi e i tesserati per farne parte ed usufruirne li pagano garantendo allo stesso tempo che tale federazione possa operare…perchè da commissariati senza risorse economiche di cose ne fai poche.
Il problema a questo si sposta su altri due aspetti ovvero:
– se il tesseramento è giustificato nel costo considerato il servizio offerto
– se il servizio offerto che risulta essere giustificato nel costo viene anche percepito come tale
Sul primo aspetto facendo riferimento alla FSI si potrebbero aprire discorsi infiniti e probabilmente non esiste ne un SI ne un NO netto ma tante zone intermedie. più verso l’uno o verso l’altro a seconda del tesserato che si esprime
Sul secondo a mio parere invece la FSI è decenni che latita perchè non avendo avuto un comunicazione efficace non è mai riuscita a far comprendere fino in fondo il valore del lavoro che svolge…si sa che le persone danno sempre per scontate le cose finchè non gli vengono tolte e solo allora ne comprendono il valore.
Questa non è una difesa d’ufficio ma semplicemente un tentativo che tutto non è ne bianco ne nero ma c’è molto grigio in mezzo e che forse aver un rapporto comunicativo più trasparente, diretto e a due sensi con la base aiuterebbe far comprendere meglio il lavoro che c’è dietro a far funzionare una federazione.
Allo stesso tempo anche ascoltare le critiche e prendere spunto da quelle sensate aiuterebbe a migliorare dove pìù c’è bisogno che accada (e possibilmente velocemente).
28 agosto 2021 - 09:17
Caro Matteo, ti ringrazio della stima(ricambiata). Ieri nel convulso battibecco con Masketet (che non conosco essendo un nickname) è comunque emerso un fatto: ci interroghiamo tutti sul futuro degli scacchi in presenza in epoca Covid, crisi economica ed esplosione del gioco on line. La mia idea(che può sembrare provocatoria ma riflette amaramente il pensiero comune) è che giocare a scacchi non può diventare roba da ricchi che se lo possono permettere,soprattutto oer chi, ed è la stragrande maggioranza ko fa per passione e divertimento. I costi di viaggio e soggiorno, le iscrizioni, tutto è aumentato e questo in un momento storico molto complicato dove il lavoro si perde più facilmente che in passato. Una Federazione non può essere insensibile a tutto questo, vivere nell’Iperuranio e continuare a fare come se niente sia accaduto. Questo vale per i tornei e vale in stretta connessione anche per i giocatori. Talvolta da situazioni eccezionali possono nascere cambiamenti di mentalità e riti che sembravano intoccabili(come appunto la tessera a 50 euro per sostenere un sistema, diventano di colpo rivedibili, modificabili o talvolta obsoleti. Chi avrebbe detto anche solo 5 anni fa che lo Stato avrebbe dato un reddito di cittadinanza a chiunque(giusto o sbagliato che sia nessuno lavrebbe mai paventato).
Io penso che l’agonia dei tornei storici, e dei tesseramenti siano due fattori collegati e riferibili entrambi ad un modo di concepire gli scacchi che rischia di scomparire a scapito di qualcosa di più fluifo che se non intercettato farà sì sparire la Federazione(come paventato da Maskeret). Io semplicemente proporrei una libertà di partecipazione, per ricatturare i non tesserati, poi per fare i conti facciamoli. Ma ripeto, per rilanciare un movimento come il nostro occorre ben altro, altrimenti.. Beh lo sappiamo qual è il rischio tutti a casa davanti a lichess o chess.com(purtroppo!)
Un caro saluto
28 agosto 2021 - 09:32
Qualche anno fa avevo fatto una proposta: differenziare il costo delle Tessere Agonistiche. Fornirne una Base (con i “diritti” attuali) a un prezzo più basso di quella attuale e una Premium (o qualcosa del genere) per chi non ha problemi economici e sarebbe disposto ad aiutare volentieri la Federazione e il movimento scacchistico italiano, magari a 100 euro. Unica differenza tra le due tipologie di tesserati, dare un riscontro a chi versa di più con un elenco di “Soci Sostenitori”. Mi si rispose che se volevo versare qualcosa in più per la FSI avevo diversi modi di farlo, fare una donazione, ecc.
E come al solito fu un ottimo modo per far finire il tutto nel nulla…
28 agosto 2021 - 10:21
Omar Stoppa, ops … non volevo certo restare anonimo, pensavo tu sapessi chi fossi.
Comunque mi chiamo Mascheroni … Maurizio Mascheroni. Mi occupo di scacchi dal 1970 e nel mondo scacchistico ho ricoperto quasi tutti i ruoli, tranne il presidente federale 🙂
Fin dall’inizio mi sono sempre occupato di ruoli organizzativi, dirigenziali, arbitrali … ho anche giocato, ma era solo un “effetto collaterale” 🙂
Dal 2007 al 2019 ho anche lavorato come dipendente nella segreteria della federazione.
Conosco quindi l’ambiente molto bene, anche dalla “stanza dei bottoni” 🙂
Detto questo, hai ragione quando dici che in questo momento siamo in un periodo critico e occorre anche ripensare alle nostre attività. Su questo nessuno può essere in disaccordo, perchè tutte le cose possono essere sempre migliorate.
Però ci sono dei punti fermi dai quali non si può prescindere. Uno di questi è il tesseramento, che non si può evitare perchè non abbiamo sponsor strutturali. Lo stesso avviene per la dama (tessera che costa come la nostra) e il bridge (tessera che costa il doppio della nostra).
Quindi se aboliamo il costo delle tessere, dobbiamo sapere che rinunciamo a quasi il 50% delle entrate di bilancio.
Semplicemente la federazione non avrebbe i soldi per andare avanti.
E’ una cosa semplicemente “impossibile”, perchè, appunto come hai detto, finiremmo commissariati (e io un commissariamento l’ho già vissuto “da dentro”), che è praticamente un “fallimento” in senso lato.
Solo una ultima precisazione sul costo dello “sport” scacchi. Gli scacchi non costano *niente*, se paragonati agli altri sport. E’ una cosa che ripeto da anni e anche qui potrei sciorinare dati su dati, ma se solo pratichi altri sport oppure conosci qualcuno a te vicino (un figlio, un nipote, un amico, ecc.) che pratica qualunque altro sport a livello agonistico potrai rendertene conto da solo.
In definitiva, ben venga qualunque proposta innovativa ma l’azzeramento del costo tessera, scusa, “non si può sentire” 🙂
28 agosto 2021 - 10:37
Certo che ti conosco, abbiamo pure giocato contro anni fa mi pare..
Ora capisco perché sei così filogovernativo?
Beh, io non voglio azzerare e buonanotte, ma far pagare più on demand, in base alle partite che poi giochi.. Comunque a proposito di sport, conosco bene molte realtà e nessuna può essere paragonata agli scacchi secondo me. Comunque se questo sistema funziona secondo te, perché perdiamo tesserati e quindi potenziali giocatori che fanno tornei? Non parliamo di Covid perché ormai fa oarte della nostra vita, e nulla ci lascia pensare che non sarà così ancora per tanti anni
28 agosto 2021 - 10:44
Ed aggiungo e chiudo a proposito di cose che non si possono sentire, come fai a dire che non costa niente giicare a scacchi quando un genitore che vuol far fare tornei al figlio deve spendere migliaia di euro poiché i tornei ed i campionati giovanili non sono sotto casa
28 agosto 2021 - 10:53
Non ho detto che costa niente in assoluto. Ho detto che costa niente se paragonato ad altri sport.
Non ho mai detto che questo sistema funzionaa prescindere! Ho solo detto che azzerare il costo delle tessere è sbagliato. Il “deficit” di soldi che si avrebbe è IMMENSO. Non puoi recuperarlo facendo pagare di più in base alle partite che giochi.
Prova se vuoi a mettere nero su bianco una ipotesi di regolamentazione in questo senso. E’ sempre possibile presentarla ai vertici della federazione.
La federaziona ha bisogno di proposte innovative? Facciamolo!
Per quanto riguarda il (presunto!) calo dei tesserati, ti copio/incollo quello che avevo scritto qui sopra rispondendo a un altro utente:
——————
Per la precisione …
“tornare ai livelli passati di presenza” vuol dire semplicemente tornare ai livelli pre-pandemia, non è che bisogna tornare indietro nel tempo fino alla preistoria. Il maggior numero di tessere di sempre si è avuto infatti nel 2018 (15879) e sono rimaste sostanzialmente stabili nel 2019 (15825); il maggior numero di tornei si è avuto nel 2019 (380); il maggior numero di presenze nei tornei si è sempre avuto nel 2019 (20763).
Il movimento, fino al 2019, era in crescita costante (per dire, nel 2004 i tesserati erano 11553, i tornei 284, le presenze ai tornei 10973; e anno dopo anno si è sempre cresciuti sino ad arrivare ai livelli del 2019). Crescita forse lenta, ma costante.
Poi è arrivato il 2020, e sappiamo tutti cosa è successo. Ora bisogna recuperare, ma non è che si stava andando male.
——————
31 agosto 2021 - 12:16
Cosi’ a occhio e croce il fatto che gli scacchi costino meno degli altri sport significa che costano meno degli altri sport. Non significa che non costino niente. Io quando ho giocato spesso ho giocato 2-3 tornei l’anno. Se ogni volta avessi dovuto pagarmi una settimana di soggiorno fuori dalla città dove abito, la spesa dal mio punto di vista sarebbe stata un po’ diversa dal “niente”.
PS: io praticavo anche un po’ di nuoto in era pre-covid (non a livello agonistico). Pagavo circa 500 Euro per 1 anno potendo andare in piscina tutti i giorni(con istruttore un paio di volte a settimana credo mi pare che si andasse sui 600-700 Euro [con istruttore l’ho fatto circa 10 anni fa, non ricordo esattamente i costi in era recente]). Se vado solo a giocare a scacchi al circolo spendo meno, ma se prendo un istruttore di scacchi 2 volte a settimana per un anno secondo me spendo di più. Poi se devo stare 2-3 tre settimane fuori casa per fare tornei di scacchi spendo ancora di più (ma non so confrontarlo con l’analogo del nuoto, anche se non credo che per fare 2-3 gare di nuoto si debba stare fuori casa 2-3 settimane)
28 agosto 2021 - 11:53
Domande da profano: 1) ma la nostra FSI non ha dei buoni sponsor? Ormai tutte le federazioni sportive ne hanno… 2) come stiamo a contributi da parte di Stato, Regioni, Enti locali, CONI?
Qualcosa ci sarà pure o si potrà cercare di ottenere! Cosa dicono i bilanci della FSI in proposito? Scusate, io non ne so nulla…
28 agosto 2021 - 12:12
Chicco, no, non ci sono buoni sponsor.
Nessuna delle federazioni degli sport della mente ha buoni sponsor. Ci possono essere sponsor “temporanei” e che magari danno “contributi” legati a manifestazioni specifiche (come è successo alcune volte in passato con la regione Val D’Aosta, o più di recente con Obiettivo Risarcimento).
Ma uno sponsor “strutturale”, cioè che offra denaro in modo continuativo anno dopo anno, non c’è.
Il motivo principale credo sia perchè non hanno “ritorno”: troppo effimera la diffusione del gioco e poca spettacolarità dello stesso. In definitiva: una gara di scacchi viene seguita solo dagli appassionati di scacchi. Una gara di un qualunque sport fisico, invece, oltre che dagli appassionati, può essere seguita anche da chi non capisce nulla di quello sport.
I bilanci della FSI li puoi consultare sul sito; tutte le federazioni sportive sono obbligate a pubblicarli. Il più recente e completo è quello consuntivo 2018. Del 2019 c’è solo quello preventivo, perchè la pubblicazione dei bilanci viaggia con due anni circa di ritardo perchè devono essere approvati dal CONI. In ogni caso il bilancio 2020, se anche fosse pubblicato, sarebbe inconcludente, per i noti motivi.
28 agosto 2021 - 12:27
Omar Stoppa afferma ciò che percepisce la maggioranza di chi non fa più tornei: “..gli scacchi non possono diventare uno sport per ricchi..”
Non è possibile però annullare il costo delle tessere e la proposta di Blade (che nel mio piccolo sostengo da sempre) mi sembra molto sensata.
Non possono pagare le stesse quote il professionista e chi gioca per sola passione arrivando al massimo a fare un paio di torni all’anno: giustificare in questo caso i €50 euro di tessera è difficile.
Se la Federazione non lo capisce l’emorragia degli iscritti calerà ancora anche se si potrà tornare ad una sorta di pseudo normalità pre covid.
28 agosto 2021 - 12:44
“l’emorragia degli iscritti calerà ancora” …. è una affermazione sbagliata.
Ho già mostrato i dati: non c’è emorragia dei tesserati e non c’è emorragia nella partecipazione ai tornei.
Poi è arrivata la pandemia.
Può darsi che in futuro ci sia questa emorragia. In futuro.
L’emorragia non c’è e quindi non può calare; al massimo può cominciare.
28 agosto 2021 - 14:00
Non metto certo in dubbio i tuoi dati, anzi ho già risposto dicendo che il problema cambia radicalmente tenendo in considerazione i dati (che sono l’unico strumento oggettivo).
Però s’è aperta una discussione sul fatto che ci fossero meno iscritti nei tornei e ognuno ha detto la sua contribuendo al tema: è innegabile che nonostante i dati ci sia la netta percezione che la situazione stia prendendo una certa piega, questo lo vedremo in seguito..
Bisogna prevedere ciò che accadrà in futuro e anche se i dati dimostrerebbero il contrario è opinione diffusa che se le cose non cambieranno molti altri giocatori abbandoneranno i tornei.
Io non parlo di numeri ma nella mia zona ho visto parecchi giocatori tesserati da tantissimo tempo che negli ultimi 2-3 anni non hanno rinnovato la tessera.
Sicuramente sono stati rimpiazzati da altri ma dobbiamo domandarci a questo punto se i nuovi tesserati rimangano in futuro.
I numeri andrebbero interpretarli in funzione di ciò che potrà essere la realtà nel breve medio termine ed ho purtroppo la sensazione che se ci si ferma sui numeri si rischia di ritrovarsi a terra nel giro di pochi anni.
28 agosto 2021 - 14:27
Recentemente c’è stata una ovvia diminuzione ddi partecipazione per via della pandemia, ma nei tornei che si svolti recentemente la partecipazione è stata nella norma, anzi migliore!
Fino ad ora la partecipazione media a un torneo nel 2021 è stata di 57 giocatori, record assoluto di ogni tempo, superiore al record precedente di 54, avutosi nel “solito” 2019.
C’è stato un calo a Bratto, è vero, ma confido nell’abilità di Matteo di riprendersi. Io stesso, che considero Bratto come una seconda casa e che è l’unico torneo che faccio ogni anno, non ci sono andato, ma questo solo per motivi personalissimi che nulla hanno a che vedere con la situazione degli scacchi in Italia. La tessera comunque l’avevo fatta a gennaio ?
Insomma… la percezione è che di stia andando male, ma i numeri reali dicono il contrario.
Diciamo che per il momento “si resiste”… adesso sta alla nuova dirigenza uscire senza troppe ammaccature dal tunnel della pandemia per poi ripartire con nuovo slancio ?
28 agosto 2021 - 14:08
Ti ringrazio per l’appoggio, dark, ma quello che poi puntualizzi non c’entra nulla con la mia proposta. Io non distinguo tra professionista di scacchi e chi vorrebbe giocare 1-2 tornei l’anno, ma tra chi ha problemi economici (e spesso il professionista di scacchi, se non di alto livello, li ha) e chi questi problemi non li ha e grazie a questo potrebbe pagare di più, anche se fa 100 tornei l’anno, 1 o nessuno. Se si riuscisse ad addivenire alla quota sostenitore senza tirare in ballo l’isee e menate varie, io ci starei. Però sta alla FSI valutare la convenienza dell’iniziativa, perché se si dà per scontato che solo un pirla pagherebbe di più solo per il piacere di contribuire al movimento scacchistico nazionale, allora meglio fermarsi subito.
28 agosto 2021 - 17:49
Blade, in linea teorica è giustissimo far pagare meno a chi ha meno dando così a tutti la possibilità di partecipare al gioco attivo ma vedo molto difficile trovare un sistema per mettere in pratica ciò almeno che non si ricorra a quelle che definisci “menate varie” ?. Però potrebbe essere una idea..
28 agosto 2021 - 17:37
Mi permetto di aggiungere le mie opinioni (non suffragate da dati) a quanto detto finora:
– se il numero di tornei a cui si fa riferimento include anche i Rapid, allora di certo la decrescita degli iscritti è anche dovuta alla scomparsa dei Rapid nel 2020 e 2021. Purtroppo le regole attuali non permettono (o almeno permettevano) di organizzare Rapid che inziano e terminano nella stessa giornata. Questi tornei, almeno nella mia regione (Lazio) sono stati numerosi e ben frequenati nel passato; solo a Roma per anni sono stati organizzati almeno 2 Rapid a settimana,.
– E’ vero che i tonrei a tempo lungo organizzati quest’anno hanno avuto un alto numero di iscritti, ma questo è dipeso – a mio avviso – principalmente dalla diminuzione dei tornei organizzati. Esiste uno zoccolo duro di giocatori che difficilmente rinuncia al piacere del gioco.
28 agosto 2021 - 18:15
Chiccochicco,
dei rapid non so nulla, quindi non azzardo ipotesi.
Per i tornei a tempo lungo, quelli vero è forse vero, ma solo in parte. Il trend in crescita, sia dei partecipanti totali sia della media per torneo, è consolidato da anno.
Eccoti la sequenza dei due dati, totale e per torneo, degli ultimi anni fino al 2019:
2014 16902 46
2015 17636 47
2016 17513 49
2017 20051 53
2018 20223 54
2019 20763 54
poi c’è stato un ovvio crollo nel 2020
Nel 2021 per il momento abbiamo 6992 presenze, con 57 giocatori per evento (record).
Anche il numero dei tornei è sempre stato in crescita, passando dai 364 del 2014 ai 380 del 2019 (e questo più o meno smentisce un po’ l’ipotesi che, facendo meno tornei, ci sono più giocatori nei tornei rimasti).
28 agosto 2021 - 18:17
“quelli vero è forse vero”… ops… volevo dire “quello che dici è forse vero”
28 agosto 2021 - 19:16
Maurizio, tutto molto interessante, ma continui a dire “e poi c’è stato il Covid” come se fosse una pausa di riflessione che tra qualche settimana finirà. E se si protrarrà per 2 o 3 anni? Nel frattempo che facciamo, continuiamo a dire che fino al 2019 andava tutto bene quindi non occorre fare modifiche perché la Federazione ha bisogno? C’è un crollo generalizzato e bisogna incoraggiare le persone a organizzare e partecipare ai tornei, trovare soluzioni nuove per una situazione inedita e devastante. Fai bene a fare il ragioniere, ma a volte i numeri non bastano come ha detto qualcun’altro.
Poi c’è dell’altro. Tu parli di 400 mila euro necessari, ma il bilancio lho letto anchio e non sono sicuro che alla voce costi non ci sia qualcosa di sacrificabile. Alla fine sono scelte politiche, e quindi non necessariamente dogmi indiscutibili.
28 agosto 2021 - 20:03
Omar, occhio che qui e altrove si continua a ripetere, da anni, che i tesserati e l’attività sono in calo. Anche da molto molto prima del Covid. Non è vero. Lo dimostrano i numeri. E non c’è un crollo generalizzato. Lo dimostrano i numeri.
E non ho nemmeno detto che non bisogna fare nulla. Facciamo cose nuove, per carità, tiriamo fuori proposte innovative. L’ho detto chiaramente : bisogna superare il Covid e ripartire con nuovo slancio.
Sono perfettamente consapevole che il Covid non è una pausa di riflessione e potrebbe durare molti anni.
Io solo una cosa ho detto: azzerare la quota tessera è una sciocchezza.
E se c’è qualche costo sacrificabile, segnalalo a chi di dovere.
28 agosto 2021 - 21:33
Diciamo che ognuno rimane della sua opinione anche se potrebbe essere interessante lanciare un sondaggio ragionato per capire cosa ne pensano gli altri(per esempio per quali motivi non hai fatto la tessera? Etc.).
A occhio e croce uscirebbero fuori spunti molto interessanti
31 agosto 2021 - 10:54
Discussione interessante e necessaria.
Il nodo del tesseramento a mio parere è cruciale. Se la soluzione non può essere renderlo gratuito, certo è che il sistema attuale disincentiva al tesseramento stesso.
Personalmente, se per motivi personali non sono riuscito a fare tornei per la primavera/estate, per tesserarmi di nuovo aspetto gennaio perché il costo sarebbe eccessivo per i pochi tornei che riuscirei a fare, saltando così almeno 2-3 tornei che in possesso di tessera avrei fatto.
Una soluzione potrebbe essere far durare la tessera 12 mesi dal momento del tesseramento invece che sull’anno solare, oppure farla della durata di due anni.
31 agosto 2021 - 12:03
Proposte secondo me condivisibili che potrebbero contribuire positivamente abbassando comunque in qualche modo i costi delle tessere.
1 settembre 2021 - 09:22
Tauredon,
La tessera che inizia adesso e finisce tra 12 mesi credo sia complicata dal fatto del cosiddetto “anno sportivo”, che per noi inizia a gennaio e finisce a dicembre. Una società è affiliata per questo periodo, non per un periodo diverso. Ci sarebbe quindi il problema che tu ti tesseri per una società e poi ti ritrovi senza società se al gennaio successivo quella società non si riaffilia più.
Credo che ci siano problemi anche da un punto di vista contabile.
In tutte le federazioni sportive che conosco non c’è questa possibilità. La tessera vale sempre per l’anno sportivo di loro gestione, non per un periodo diverso.
Per quasi tutte le federazioni, e questo è un discorso decisivo, la tessera è “irrilevante”, perchè il costo dell’attività per un atleta è dato dall’attività stessa, non dal costo tessera. C’è una sproporzione enorme tra i due costi e il costo della tessera è tarato sui servizi basilari di segreteria. Quindi le tessere costano poco. Noi, come dama e bridge, con l’attività che costa “relativamente” poco e con la pressochè totale mancanza di sponsor, abbiamo bisogno di un costo tessera che può risultare “elevato”.
In sostanza, noi abbiamo bisogno (almeno finchè non si trova una soluzione diversa, definitiva, strutturale) di auto finanziamento.
Tanto per farvi capire, questi sono i costi delle tessere agonistiche pre-pandemia e 2021 degli sport della mente:
Scacchi 48 36
Dama 45 45
Bridge 100 100
Più semplice forse il discorso dei due anni di validità, anche se qui c’è comunque qualche problemuccio. Il costo della tessera dovrebbe intanto essere “tarato” sui due anni, nel senso che non ci si può tessere Junior per 2 anni se poi si scavallano i 18 anni nel secondo anno di tesseramento, per esempio …
Inoltre, la tessera agonistica costa 48 euro (o costava, questo era il costo normale in un periodo normale). Se pensiamo di ripristinare questo costo, quanto costerebbe la tessera biennale? Dato che il problema della FSI è sempre quello di rientrare nei costi, teniamo presente che in un periodo normale le tessere portano un incasso di circa 420.000 euro. Quindi in due anni devono portare un incasso di 840.000 euro. Per ottenere questo la tessera agonistica biennale dovrebbe costare il doppio, cioè 96 euro.
Non so se questo è visto di buon occhio dagli stessi scacchisti, a fronte del fatto che “spendi un botto” 🙂 e poi non sei sicuro di giocare perchè due anni sono un lasso di tempo abbastanza lungo per permettere che possa succedere “qualunque cosa” che potrebbe comportare l’impossibilità di giocare per l’atleta.
Non penso si possa fare una tessera biennale “scontata”, proprio per il discorso dell’auto finanziamento fatto prima.
Rimane sempre il problema dell’anno sportivo.
31 agosto 2021 - 20:27
Tornei di importanza internazionale dovrebbero essere online fin da Gennaio, Marzo al massimo; in questo momento mi sto sbattendo per capire se ci sarà l’Autunno Scacchistico Veneziano dato che non si trova nulla, né il bando, né il sito di preiscrizione e non ricevo risposte alle mie email.
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