Intervista a OmniaChess
Il recente avvio dei Campionati Italiani Online, che si disputano dal 4 aprile al 26 novembre sulla piattaforma OmniaChess, è stato accompagnato da dubbi e perplessità espressi sui social e su Scacchierando da alcuni lettori (nell’articolo dedicato alla manifestazione, QUI).
A seguito della disponibilità dei responsabili della piattaforma ad essere intervistati, espressa in un commento all’articolo, abbiamo contattato Carlo Stellati, Chief Executive Officer di OmniaChess, con il quale abbiamo fatto una lunga chiacchierata durante la quale abbiamo parlato, tra l’altro, delle caratteristiche della piattaforma, della lotta al cheating, della gratuita del gioco online e del gioco ibrido.
A margine dell’intervista Stellati ha anche espresso a nome di OmniaChess la disponibilità, della quale lo ringraziamo, ad ospitare gratuitamente nostri tornei amichevoli.
Carlo Stellati
Ci puoi descrivere brevemente la genesi di OmniaChess?
Giochi d’Intelletto, la società che edita OmniaChess, ha una lunga storia alle spalle. Siamo partiti con ScacchiStar, una piattaforma che prevedeva delle puntate a soldi. L’iniziativa non ha avuto successo ed ha portato ad un avvicendamento sia della compagine sociale che di quella manageriale.
Da questa prima esperienza è nata PremiumChess, una piattaforma disegnata per i bisogni delle federazioni che è stata scelta – in modalità SaaS – da Fide quando, nel 2015, ha deciso di ufficializzare il gioco online con il riconoscimento di titoli e rating ufficiali online (FOA – Fide Online Arena).
Nel 2019 World Chess ha acquisito l’esclusiva per la gestione del gioco online di Fide e dopo i primi tentativi di sviluppare una sua soluzione, ha acquisito nel 2020 la licenza della nostra piattaforma e da allora è diventata completamente autonoma. In contemporanea abbiamo deciso di dedicarci completamente alle Federazioni dando un segno di discontinuità con il passato con il rebranding della piattaforma (OmniaChess) ed il rilascio di una nuova interfaccia web anche per i dispositivi mobili.
Quali sono le caratteristiche principali della piattaforma?
Una piattaforma che eroga dei servizi ai giocatori attraverso le federazioni e le società affiliate è molto più complessa di una che invece li eroga direttamente.
La prima difficoltà è quella di implementare dei protocolli di sincronizzazione fra i Data Base della piattaforma e quelli delle Federazioni. Questo è necessario per garantire l’identità ed i ruoli dei giocatori, degli istruttori e degli arbitri e serve per censire le società affiliate (ASD, Scuole di Scacchi, Organizzatori) abilitate ad operare sulla piattaforma.
Poi si deve prevedere la possibilità per ogni Federazione di applicare i propri regolamenti per l’assegnazione ed il calcolo dei Rating e dei Titoli ufficiali. Le tipologie dei campionati, dei tornei ed i sistemi di accoppiamento devono essere certificati. Gli arbitri devono poter gestire ogni turno di un singolo torneo ed intervenire sui singoli risultati. Le organizzazioni presenti sulla piattaforma sono solo quelle riconosciute dalla Federazione e devono avere tutti gli strumenti per gestire le proprie comunità.
Purtroppo, queste funzioni, ed ho elencato solo le principali, non sono visibili al giocatore che è giustamente più sensibile al colore della scacchiera o al disegno dei pezzi. Ma siamo sicuri che verranno apprezzate nel tempo insieme al riconoscimento dell’importanza del gioco online ufficiale.
Avrai notato che sui social sono uscite molte critiche, qual è la tua opinione?
Non sono assolutamente stupito. Noi “diversamente giovani” eravamo abituati a scendere in piazza per manifestare i nostri dissensi ed oggi i social, una sorta di agorà virtuale, svolgono la stessa funzione. L’assenso si manifesta al più con un pollice in su mentre chi dissente ha il giusto bisogno di motivarne le ragioni. Questi dissidi, quando espressi in modo civile, vanno sempre rispettati ma anche pesati statisticamente. Questa valutazione la si fa con dei sondaggi ed è quello che abbiamo fatto con la FSI a valle dei Campionati Online del 2021. In quell’occasione abbiamo avuto percentuali “bulgare” in favore dell’impegno della Federazione a regolamentare il gioco online con il riconoscimento dei rating e dei titoli online attraverso l’organizzazione di eventi ufficiali.
E sulla diatriba fra gioco online e gioco a tavolino?
Non ci sono dubbi che il gioco online sia diventato una realtà dalla diffusione e visibilità planetaria. La tecnologia ha inoltre rivoluzionato l’insegnamento sia ai singoli che nelle scuole. Non penso esista un altro sport dove un atleta si cimenti indifferentemente in entrambe le discipline. Questa è la realtà, che ci piaccia o meno.
Non riesco onestamente a capire certi attacchi verso le federazioni che cercano di regolamentare la disciplina online garantendo la tutela dei minori, i requisiti per poter operare in ambito scolastico, il riconoscimento di titoli e rating federali, l’organizzazione di eventi ufficiali e la certificazione dei giocatori e delle società.
Non pensi che alla lunga il gioco a tavolino possa subirne dei danni?
Tutt’altro! Il piacere di muovere dei pezzi fisici sulla scacchiera vedendo in faccia l’avversario non sarà mai replicabile dal virtuale. Ma noi dobbiamo pensare al futuro ed ai nostri ragazzi, ai loro bisogni ed alle loro abitudini.
Se riusciamo a mettere gli scacchi sulle loro “protesi”, come chiamo i telefonini ed i tablet dai cui mai si separano, riusciremo ad intercettare un maggior numero di appassionati e se questa azione è coordinata da organizzazioni, come la Federazione, che garantiscono la protezione e la sicurezza avremo anche l’appoggio dei genitori.
L’obiettivo è di coinvolgerli la sera con il gioco online, quando i genitori non hanno sempre il tempo di accompagnarli in un circolo, per poi motivarli a frequentare anche i circoli e gli eventi dal vivo.
Parliamo ora dei cheater. Qual è la vostra posizione?
Prima di parlare dei cheater bisogna preoccuparsi della protezione dei minori. Le piattaforme online sono il territorio di caccia preferito dai pedofili e da questo bisogna difendersi. Su OmniaChess il genitore deve autorizzare la registrazione del minore e può avere il controllo dei canali di comunicazione (chat e messaging) che consentono ai ragazzi di comunicare sempre tra di loro ma solo con adulti certificati come arbitri, istruttori o referenti di società sportive.
E per quanto riguarda le frodi?
Il doping è un problema per tutti gli sport e gli scacchi, sia a tavolino che online, non ne sono certo immuni. Noi però abbiamo un grosso vantaggio, soprattutto nell’online: un comportamento scorretto rimane registrato e non si può smaltire nel tempo come una sostanza dopante.
Ma qual è il vostro approccio?
Partiamo prima dai provvedimenti disciplinari: sanzionare un fantasma, così chiamo i profili anonimi, oltre ad essere inutile è anche ridicolo. Quindi per scelta abbiamo deciso di non indagare le partite fra Guest e di valutare solo quelle fra giocatori conosciuti.
Come funziona?
C’è una fase istruttoria volta a raccogliere delle evidenze ed una fase giudicante che valuta le prove prima di comminare eventuali sanzioni.
Le basi teoriche sulla raccolta delle evidenze sono state definite da una serie di brillanti articoli pubblicati da Kenneth Regan fra il 2009 ed il 2013 (recuperabili su Wikipedia).
Questi concetti sono alla base dei sistemi di anticheating che nell’arco degli anni si sono evoluti grazie alla disponibilità di sempre più evoluti strumenti di analisi statistica. Il nostro sistema, AceGuard, è stato brevettato ed è l’unico ad oggi ad essere riconosciuto da FIDE. Ma dobbiamo riconoscere che anche le implementazioni fatte da altre piattaforme sono molto efficaci.
In sintesi: le tracce lasciate dai truffatori prima o poi vengono a galla specialmente quando l’analisi prende in considerazione anche lo storico delle partite.
Per quanto riguarda le sanzioni, possono invece esserci approcci diversi.
Si può decidere di impostare degli algoritmi che emettano sanzioni automatiche oppure fornire tutte le analisi ad un arbitro a cui spetta la decisione finale. Nel secondo caso, la costruzione dell’interfaccia fra il sistema di anticheating e l’arbitro è una componente molto complessa ed evidentemente non visibile al pubblico.
Questa è la strada che abbiamo scelto e che riteniamo fondamentale per un sistema dedicato alle Federazioni. Come per il gioco a tavolino, anche per l’online la sintesi finale deve esser fatta da una figura ufficiale e non da un algoritmo.
Non hai citato il controllo ambientale tramite WebCam
Questa è una delle panacee troppo spesso evocate senza entrare nel merito.
Prendiamo solo un piccolo torneo con una ventina di giocatori tutti con la WebCam attiva. Dall’altra parte l’arbitro si trova sullo schermo venti sessioni con il microfono aperto, identificate da etichette che quasi mai coincidono con il nome sulla scacchiera.
Immaginiamo che l’arbitro noti lo sguardo di un giocatore che si distoglie dallo schermo e deve decidere in pochi secondi se è un riflesso incondizionato del corpo oppure è in relazione ad una fase critica della partita per la quale sarebbe utile un aiuto esterno.
Questa associazione è materialmente impossibile in tempo reale e l’eventuale registrazione delle WebCam richiederebbe analisi a posteriori estremamente onerose con valore probatorio facilmente contestabile. L’associazione di sonori sospetti sarebbe ancora più difficile.
Quindi siete contrari all’utilizzo di WebCam?
Non ho detto questo. Riteniamo che la Webcam sia uno strumento utile se utilizzato “cum grano salis”, cioè con modalità che riducano le criticità che ho prima spiegato.
Vediamo come l’utilizzo delle WebCam viene gestito per i Campionati Italiani Online.
I primi tornei, ricordiamo che sono 17 per ogni campionato, non prevedono l’utilizzo di WebCam. Tutte le partite vengono poi analizzate per isolare quelle sospette. Al giocatore segnalato verrà richiesto di attivare la WebCam per tutte le sue successive partecipazioni.
Questo ha un doppio effetto. L’arbitro deve tenere sotto controllo un numero minimo di giocatori ed il giocatore sa che verrà monitorato con attenzione.
Riteniamo che nell’arco di un intero campionato questa strategia consenta di limitare al massimo l’impatto dei truffatori e speriamo di venir confortati dai risultati finali che saranno naturalmente pubblicati.
Veniamo ora ad un altro tema ricorrente: quello della gratuità dell’online
Consentimi di fare una premessa. Dobbiamo prima di tutto rimuovere l’alone di pauperismo che aleggia nel mondo degli scacchi. Non si capisce perché un maestro di tennis, di nuoto o di qualunque altro sport possa vivere della sua professionalità mentre un insegnante di scacchi fa una fatica indicibile.
Conosco insegnanti di scacchi con centinaia di studenti che hanno dovuto trovarsi un altro lavoro per mandare avanti la famiglia. Mentre non conosco un singolo genitore che non metta la formazione della mente del proprio figlio allo stesso livello della formazione del suo corpo: “mens sana in corpore sano” non dobbiamo certo scoprirlo noi.
Su questo siamo d’accordo: ma sull’online?
Non voglio certo scansare l’argomento, anzi! L’organizzazione di eventi ufficiali richiede, anche per l’online, investimenti e la disponibilità di risorse che hanno dei costi. Questo è vero ovunque e ti posso fare gli esempi di tre Federazioni che hanno organizzato eventi su diverse piattaforme, incluso Lichess.
Inghilterra (Lichess)
Online Grand Prix
https://www.englishchess.org.uk/2022-online-grand-prix-series/
Costo: 25£
Germania (ChessBase)
Campionato Online 2021
https://www.schachbund.de/dim2021.html
Costo: abbonamento Premium a ChessBase (49,90€) + Fee registrazione
ECU (Tornelo)
European Online Chess Club
https://www.europechess.org/european-online-chess-club-cup/
Costo: 250 €
I sei Campionati Italiani Online, che si svolgeranno nell’arco di 8 mesi con ben 102 tornei, hanno un’articolazione ben superiore agli esempi citati. La necessità di dotarsi di un abbonamento Premium (30€/anno oppure 3,5€/mese per chi vuole solo provare) da anche accesso a molti altri servizi incluso gli eventi – ufficiali e non – organizzati dalle ASD e dai Comitati Regionali.
Ricordiamo che per questi Campionati viene garantita la presenza di un arbitro e di personale tecnico di supporto per ognuno dei 102 tornei. Se qualcuno pensa che questo dispiegamento di risorse qualificate e la disponibilità di funzioni uniche non giustifichi un costo di 30 centesimi per torneo, non saprei veramente cosa controbattere.
OmniaChess prevede comunque anche un abbonamento Guest gratuito che consente di giocare delle sfide, dei tornei di piattaforma oppure organizzati da enti esterni.
Un altro esempio di eventi gratuiti sulla piattaforma OmniaChess sono i Campionati Studenteschi Online 2022.
Alcuni circoli si sentono “minacciati” da queste nuove iniziative. Qual è la vostra posizione?
La rivoluzione digitale ha imposto a tante realtà, si pensi alle banche piuttosto che ai negozi al dettaglio o alle società di servizi, di ripensare il loro modello di business. Anche le società scacchistiche si dovrebbero confrontare con questa realtà.
Ricordiamo a chi è aperto a questa rivoluzione che tutte le ASD ed i Comitati Regionali possono crearsi gratuitamente sulla piattaforma un’area dedicata dove poter gestire i loro iscritti ed organizzare corsi di formazione, tornei ed eventi, anche in modalità ibrida.
Se in passato il circolo aveva un presidio territoriale fondamentale nell’offrire l’unico spazio dove si poteva praticare la propria passione, oggi l’online ha messo in discussione questa sorta di esclusiva. Rimane però un presidio fondamentale per i circoli che è quello delle scuole.
Su questo tema non tutti sanno che OmniaChess ha un’implementazione della privacy che risponde agli obblighi di legge per poter operare nelle strutture scolastiche: anche questa è una funzione esclusiva della nostra piattaforma.
Le società sportive, con i propri istruttori, possono presentarsi nelle scuole offrendo dei corsi e la possibilità ai ragazzi di iscriversi alla loro sezione online, una possibilità unica e distintiva offerta da OmniaChess a tutte le ASD e Scuole di Scacchi. Tale proposta mitiga anche il problema tipico della dispersione degli studenti una volta terminato l’anno scolastico.
Con questa offerta è possibile fidelizzare i ragazzi con tornei ed eventi dedicati online per poi portarli fisicamente anche a frequentare i circoli o partecipare a tornei dal vivo.
Hai accennato ai tornei in modalità ibrida, una possibilità che riscuote molto interesse. Ci puoi dire di più?
Questa modalità ha tutto il nostro supporto. Ti ricordo che la finale del primo Campionato Mondiale Femminile Online organizzato da Fide, stiamo parlando del 2015, si è tenuta dal vivo presso il Circolo Canottieri Aniene di Roma grazie alla disponibilità di Malagò che in termini di innovazione penso non sia secondo a nessuno.
Questa formula offre diversi vantaggi. La finale da vivo consente di verificare ulteriormente l’abilità del giocatore e questo è un ulteriore disincentivo ad imbrogliare nelle fasi online.
Pensiamo poi alla possibilità data alle ASD di organizzare delle qualificazioni online durante la settimana con una bella finale dal vivo nel weekend. Ma andiamo oltre: gli organizzatori di tornei importanti a tavolino potrebbero fare un torneo promozionale online a pagamento e come premio offrire magari l’ospitalità al torneo dal vivo.
Insomma, solo la mancanza di fantasia può limitale la valutazione delle innumerevoli possibilità che questa formula può offrire.
Grazie per la tua disponibilità. Per concludere, hai qualcosa da aggiungere?
Vorrei semplicemente fare un appello a tutti i veri appassionati di questo fantastico sport. In Italia si sta portando avanti un progetto che non ha ancora eguali al mondo ed è all’attenzione dei vertici del CONI estremamente sensibili all’evoluzione delle realtà degli eSport.
Le critiche costruttive e le richieste di maggior informazioni sono il segno di una condivisione dell’obiettivo comune e mi auguro veramente che questo sia lo spirito dei prossimi confronti.
12 aprile 2022 - 07:55
Desidero innanzitutto ringraziare i gestori della piattaforma per aver ospitato questo tentativo di far chiarezza su una serie di argomenti all’attenzione dei più.
Dovete sapere che ho un’allergia genetica verso gli “yes-man” mentre sono attratto dal confronto ed è per questo che mi rendo disponibile con chi ritenga questa discussione, se non utile, quanto meno interessante.
Penso anche che una delle migliori qualità sia la capacità di ammettere i propri errori e di cambiare idea: questa è un’altra ragione che mi spinge ad ascoltare gli input più diversi per migliorare quanto stiamo proponendo.
Vi chiedo solo di presentarvi con nome e cognome, come fossimo alla scacchiera dal vivo, visto che io non ho problemi a metterci la faccia. Mi scuso in anticipo se non risponderò a nickname anonimi.
Spero questa proposta possa interessarvi se non altro per dimostrare che, anche sui social, è possibile discutere costruttivamente piuttosto che scaricare le proprie frustrazioni. Cosa per altro molto utile ma poco funzionale per chi è solo interessato ad un serio approfondimento sui temi alla base delle sue passioni.
Carlo Stellati.
12 aprile 2022 - 12:24
Buongiorno Stellati, innanzitutto se ce ne fosse bisogno mi presento. per chi ancora non conosce il mio nick name: sono Stefano Ranfagni, CM nel gioco a tavolino, dirigente di circolo e delegato Regionale Lombardia per i giocatori.
La ringrazio per la lunga intervista ma mi preme ancora una volta evidenziare alcuni problemi che non sono stati in mia opinione adeguatamente affrontati
1) anti-“furbetti” (più che anticheating): prendendo per valido il sistema di rilevazione anticheating se un giocatore dovesse avvalersi di motori, COME SI PUO’ ESSERE CERTI INVECE DELL’IDENTITA’ DELL’AVVERSARIO? Mi spiego: si iscrive al torneo un mio “complice” di livello medio basso (diciamo sotto i 1500 elo) e durante il torneo il sottoscritto si limita a dare qualche piccolo suggerimento e segnalare le sviste. Per quei livelli è un vantaggio enorme e senza una webcam fissa è IMPOSSIBILE da rilevare.
2) costo di iscrizione: concordiamo che il sistema dei tornei richieda un certo sforzo alla federazione per cui è necessario richiedere i famosi 30 euro. ma PERCHE’ DOBBIAMO VERSARLI ALLA PIATTAFORMA gestita da privati E NON ALLA FEDERAZIONE DIRETTAMENTE? gli arbitri sono competenza federale, non di chi fornisce la piattaforma. E ricordiamoci inoltre che paghiamo già una quota per la tessera federale quindi questo “doppio obolo” in questa forma pare poco giustificato
3) la piattaforma: penso sappiate meglio di me che ha ricevuto parecchie critiche “tecniche”, Non mi soffermo su quelle: mi soffermo su fatto che in confronto alle piattaforme “free” come chess(.)com , lichess e via dicendo non c’è paragone per quanto riguarda il “giro” di giocatori. Se voglio farmi solo qualche lampo amichevole, a qualsiasi ora del giorno e della notte sulle altre piattaforme (diffuse a livello globale) ho sempre possibilità, Omniachess invece ha poca diffusione e pochi utenti online ( al momento in cui scrivo, ore 12.15 di martedì, circa 200 utenti e 60 partite in corso, mentre su lichess vedo 68.500 giocatori e 30.000 partite in corso)
4) e quindi mi collego alla domanda più seria: come mai è stato deciso di affidarsi a Omniachess cioè l'”erede” dei deludenti progetti Premiumchess / FSI Arena / scacchistars? Gli esempi riportati di Germania e Inghilterra si appoggiano a Chessbase e Lichess, tanto per dire.
Certo di avere sollevato ulteriori argomenti di discussione faccio i miei cordiali salut
12 aprile 2022 - 12:35
Aggiungo anche un punto 5) che esula un po’ dal contesto ed è una critica generale a tutto questo “inseguire” gli eSports.
I cosiddetti e-Sports sono principalmente riconducibili a 3 categorie:
i “videogiochi” veri a propri, cioè non paragonabili a sport reali (per dire qualche titolo, Call of duty, Fortnite, Starcraft eccetera).
Gli e-sport veri e propri cioè simulazioni di sport reali (calcio con Fifa e PES ad esempio, e tutta la serie della casa EA sports per i vari sport di squadra come il basket NBA, oppure i simulatori per formula 1 e simili).
e infine i giochi online “da casa da gioco ” (Poker su tutti).
Tutto questo ha una caratteristica comune: i soldi. Che i giocatori “mettono” per acquistare il gioco (primi due casi) o “nel gioco” stesso (il poker).
Gli scacchi sono un gioco “gratuito” per definizione, non c’è una software house che l’ha sviluppato, nè l’esigenza di “scommettere” soldi (motivo del fallimento di scacchistars ad esempio). quindi è IMHO un errore andare a inseguire un “carro” che non ha in realtà molto a che vedere con il “nobil gioco”.
(Ultima considerazione: i tornei più importanti di questi esports, salvo il poker, non sono mai fatti con i giocatori da casa propria ma in grossi “Lan party” organizzati in palazzetti con i giocatori in presenza, con quella modalità ibrida che ha molto ma molto più senso della modalità attuale dei tornei FSi)
12 aprile 2022 - 17:01
Io vorrei invece parlare delle migliorie tecniche che si possono adottare. La prima che mi viene è che la piattaforma da web è scomoda e sicuramente inferiore alle altre più note. La scomodità è dovuta anche al fatto che non essendo stata fatta l’app, da smartphone si può giocare solo via web. Fra l’altro l’app era stata promessa da anni quando ancora si chiamava Premium Chess, ma non è stata ancora realizzata. Da PC invece (quindi lanciando l’online Arena) è migliore la sensibilità e la personalizzazione. Resta una grave pecca il fatto che lo zeitnot non produce un suono diverso e il tempo scade senza praticamente che il giocatore se ne accorga, ma questa è una modifica facile da realizzare. Tutto sommato però il giudizio da PC è senz’altro migliore. Sono favorevole all’organizzazione dei Campionati Online, non gestisco un circolo, ma non credo che il CIO possa danneggiare i club, anzi. Serve senz’altro al movimento scacchistico. Poi se qualcuno mi mostra i dati di un danno per i circoli, mi ricredo.
13 aprile 2022 - 11:35
La tecnologia che utilizziamo per la versione WEB dell’applicazione consente di produrre facilmente l’APP (sia per iOS che Android). In questa fase di tuning di tutte le specifiche della FSI, alcune delle quali emergono di giorno in giorno e che non sto ad elencare perché sono veramente tante, rilasciamo un aggiornamento a settimana.
Per l’utente WEB questi aggiornamenti sono trasparenti mentre un APP richiede un nuovo download. Questo è il motivo per cui l’APP verrà rilasciata non appena avremo il consolidamento delle funzioni richieste dalla FSI. Questo ritardo non dovrebbe comunque impattare l’andamento dei Campionati perché normalmente le partite importanti vengono giocate dal PC e non da dispositivi mobili.
La funzione suggerita per lo zeitnot (segnale sonoro) era presente sulla precedente versione ma è stata disattivata da quasi tutti i giocatori perché disturbava il gioco. Recepiamo comunque il suggerimento e possiamo pensare di modificare la visibilità dell’orologio (cambio colore e qualcosa di simile). Valuteremo l’opzione e vi teniamo informati.
14 aprile 2022 - 12:01
CrazyRook, ti informiamo che abbiamo portato la funzione anche sull’interfaccia WEB. Puoi attivarla nelle Preferenze. Grazie ancora per la tua segnalazione.
12 aprile 2022 - 17:31
Buongiorno Stefano, piacere di fare la tua conoscenza e grazie per le domande a cui provo a rispondere analiticamente
COSTO ISCRIZIONE
La FSI, dopo aver deciso di regolare il gioco online, ha steso un regolamento molto dettagliato contenete le specifiche che devono essere garantite dalle piattaforme certificate. Utilizzo il plurale perché non c’è nessuna esclusiva nei nostri confronti.
La FSI non ha previsto alcun contributo per la messa in opera di queste specifiche e Giochi d’Intelletto ha deciso di investire per la realizzazione del progetto senza ricorrere a nessuna facilitazione o finanziamento previsto per gli impianti sportivi in molti sport.
Il risultato è una piattaforma con caratteristiche ad oggi uniche (nell’intervista penso di averle elencate tutte, anche se solo per sommi capi) che risponde perfettamente ai requisiti richiesti dalla FSI ed alle normative per la protezione dei minori e per operare in abito scolastico
Cerco ora di rispondere alle tue domande specifiche: perché pagare e perché la piattaforma.
Gli impianti, in tutti gli sport, si pagano (campi da tennis, skilift oppure l’abbonamento all’xBox o alla Playstation per il gioco online) a chi ha fatto gli investimenti per realizzarli. Non capisco poi il riferimento al “doppio obolo”. Mi risulta che esista sempre un costo per la partecipazione ad un evento ufficiale a tavolino. O sbaglio?
Non cerco però di negare la fattibilità teorica della tua proposta e per questo ti invito a contattare direttamente i vertici delle piattaforme che preferisci per chiedere la loro disponibilità ad implementare le specifiche federali gratuitamente per poi, sempre gratuitamente, consentire lo svolgersi di eventi ufficiali della FSI.
Esiste in realtà un’altra opzione: il codice di Lichess è tutto open source (tra l’altro, scritto molto bene). Potresti raccogliere attorno a te un gruppo di scacchisti-informatici e sviluppare, a vostre spese, il codice necessario per poi chiedere a Thibault Duplessis di implementarlo.
Sottolineo poi che dai numeri che tu così attentamente stai regolarmente verificato si evince che siamo ancora ben lontani da un breackeven ma questo non ci toglie la convinzione che questo progetto possa aver successo per le federazioni, non solo quella italiana.
Consentimi infine di dire apertamente che la tua affermazione “gli scacchi sono per definizione un gioco “gratuito” è completamente falsa e non fa altro che alimentare la visione pauperistica degli scacchi che ho così criticato nell’intervista. Per fortuna anche molti giocatori di Lichess non condividono la tua visione ed è grazie ai contributi dei Patron che vengono coperti i 500k€/annui dei costi di questa encomiabile iniziativa. Per non parlare del bilancio di Chess.com che è superiore di ordini di grandezza di quello di FIDE e delle maggiori federazioni mondiali oppure alla quotazione in borsa delle aziende del sistema Carlsen.
12 aprile 2022 - 17:32
STRATEGIE DEI FURBETTI
La strategia che tu hai descritto in realtà è facilmente rilevabile considerando lo storico di partite perché il sistema utilizza delle curve normali (funzione del rating) anche per monitorare il numero, la distribuzione e l’entità delle sviste del giocatore sulla serie delle partite giocate. Non penso che tu ed il tuo amico teorico vogliate rimanere perennemente affiancati per tutte le partite che lui gioca. Tieni poi presente che, come spiegato nell’intervista, al minimo sospetto, la Webcam viene attivata.
Ma esiste una vera strategia truffaldina che nessun sistema riuscirebbe mai ad intercettare. È quella dal giocatore che sceglie partite dai 12 min in su ed utilizza sempre un motore che imposta facendolo salire di livello poco alla volta, con molta pazienza, nel corso degli anni. L’importante è che questo truffatore non si presenti mai dal vivo.
Ora la vera domanda è: qual è il rapporto costo/benefici di questi comportamenti? Nessuna delle strategie descritte porterebbe un giocatore al vertice di una classifica di un campionato perché le verifiche scatterebbero prima ed il rischio di essere estromesso a vita dalla federazione è enorme.
Sono allora convinto che tu proverai come me un senso di sincera pietà per certi personaggi che invece di divertirsi ed allenare la propria mente (che dovrebbe essere il vero fine del gioco per chi non è al top delle classifiche) si dilettano in truffe di bassissimo livello che non vanno ad incidere su titoli o riconoscimenti ufficiali.
12 aprile 2022 - 17:33
PIATTAFORMA
La perfezione non è di questo mondo e noi pensiamo di conoscere le aree di miglioramento su cui investire. Faccio però leva sulla tua onestà intellettuale e sulle tue competenze specifiche per non limitarti a fare osservazioni generiche ma fornirci una comparazione dettagliata delle funzioni dove emergano i nostri punti deboli e quelli forti. Separando le funzioni la cui valutazione è soggettiva (esempio: tipo colori di scacchiera) da quelle che sono oggettive (certificazione giocatori, Rating Ufficiali e no, Titoli, Campionati intesi come insieme di tornei ect). Ti consiglio di prendere come checklist il regolamento della FSI per il gioco online come punto di partenza.
Nel citare poi chess.com come piattaforma gratuita sarebbe stato corretto da parte tua ricordare quelle che sono le funzioni a pagamento insieme alla pubblicità con cui vengono inondati i giocatori Free.
Per ultimo il tema del numero di giocatori. Il mercato è assolutamente libero ed ogni giocatore decide dove andare in funzione di cosa vuole fare. Sulle piattaforme che tu hai citato ci sono sicuramente molti più giocatori (non commentiamo l’affidabilità visto che parliamo in maggioranza di profili anonimi) con cui confrontarsi. Noi proponiamo eventi con certe caratteristiche di esclusività che non voglio qui ancora ricordare: ci partecipa solo chi è interessato.
12 aprile 2022 - 17:33
DIRIGENTE
Leggo che sei un Dirigente di una ASD e delegato regionale e questo mi dà lo spunto per alcune considerazioni.
Il primo e forse unico obbligo di un dirigente è quello di rappresentare all’esterno la visione, l’immagine gli interessi della società (o del movimento) che rappresenta. Per definizione poi il dirigente ha i canali prioritari per rappresentare le sue idee, le sue proposte ed anche le sue critiche ai vertici societari attraverso processi che dovrebbero essere assolutamente confidenziali.
Verso l’esterno tutti i funzionari dovrebbero essere tenuti a diffondere lo stesso messaggio. Queste sono le regole basilari delle organizzazioni che funzionano ed hanno successo.
Purtroppo, noto che invece sono spesso proprio i dirigenti, e tu sei in ottima compagnia, ad essere in pubblico i più critici ed a volte offensivi verso l’operato dell’organizzazione. Con un effetto negativo su tutto il movimento che almeno spero sottostimiate.
La mia non è la negazione del diritto di critica, anzi! Ognuno di noi, quando non si sente più di condividere lo spirito e le decisioni dell’organizzazione, è libero di uscirsene e proporre qualcosa di alternativo. Anche se non amo le citazioni, nella mia carriera in multinazionali l’ho fatto diverse volte.
13 aprile 2022 - 12:41
Buongiorno Stellati, risponderò anche io punto per punto.
COSTO ISCRIZIONE: dal momento che l’organizzatore dei tornei è la FSI, mi pare ovvio che i soldi debbano essere dati alla FSI (l’organizzatore) e non a chi mette a disposizione la “sala da gioco” (la piattaforma). Non mi pare di ricordare che quando vado a giocare un open in presenza io paghi il locale che lo ospita, ma il circolo che organizza, il quale poi a sua volta paga l’affitto del salone, o no?
Quindi: perchè il giocatore deve pagar una s.r.l. e non la federazione? e qui, altra domanda: è possibile sapere il criterio per cui è stata scelta proprio questa s.r.l? c’è una convenzione con la FSI? nel caso, è possibile consultarla trattandosi di atto di federazione pubblica?
FURBETTI siamo d’accordo che chi metta in atto tutte le furberie descritte sia solo un meschino, ma questo non toglie il problema. Inoltre, una analisi dello “storico” rischia di poter prendere dei “falsi positivi”. In particolare se si tratta di giovani, in forte crescita, che magari giocano da poco, con punteggio Elo temporaneamente basso. Ci sono già stati casi siili nel recente passato con ban molto dubbi. Si vuole rischiare questo? Si vuole negare un miglioramento anche repentino di un giovane?
PIATTAFORMA rigiro io la domanda: tralasciando la parte specifica della federazione italiana e del suo insieme di tornei, per cui i soldi della iscrizione dovrebbero andare alla FSI: cosa offre Omniachess (a pagamento!) di “suo” rispetto a lichess (free)? (togliamo pure chess(.)com dal discorso, tenendo comunque conto che le sue funzioni free sono comunque più ampie rispetto omniachess).
In sintesi: a parte i tornei FSI, perchè un utente dovrebbe pagare un sistema alla meglio analogo se non inferiore a lichess gratuito?
DIRIGENTE: non ho proprio capito la tua posizione. Io come dirigente di circolo ho interesse in primis che i giocatori vengano in presenza, al mio circolo, a giocare, e che non stiano a casa davanti al pc. Quindi quando vedo una iniziativa federale che va CONTRO gli interessi dei circoli (i quali ricordiamo sono quelli che tengono in piedi la federazione stessa) è palese che debba criticare. e non sono il solo a pensarla così, come ben sai.
Come rappresentante giocatori, invece, ho interesse che i giocatori siano tutelati quando chiamati a partecipare a iniziative ufficiali. E come ho spiegato prima i tornei online FSI non offrono tutele dal punto di vista dei “furbetti”, e inoltre il servizio a pagamento offerto non è tale da farlo preferire a analoghi gratuiti.
cordialmente
Stefano “lordste” Ranfagni
13 aprile 2022 - 19:58
Caro Stefano, tu rappresenti molto bene il parere di quella frangia di scacchisti che vedono il gioco online come una pestilenza che minaccia l’integrità ed il futuro dell’intero movimento.
Non tutti la pensano come te e testimonianze in questo senso le abbiamo, per esempio, dall’intervista della piccola Clio Alessi alla trasmissione di Gramellini piuttosto che dalle iniziative messe in atto da diverse federazioni. Una di queste l’ho anche citata nell’intervista (https://englishchessonline.org.uk/) dove ho pure ricordato esempi di federazioni che organizzano eventi su piattaforme a pagamento, cosa che tu ritieni inaccettabile.
Ci troviamo legittimamente su sponde opposte ma continuo a pensare che la tua onestà intellettuale ti consenta almeno di rispettare chi sta investendo pesantemente per cercare di regolamentare la disciplina online garantendo la tutela dei minori, i requisiti per poter operare in ambito scolastico, il riconoscimento di titoli e rating federali, l’organizzazione di eventi ufficiali e la certificazione dei giocatori e delle società.
Personalmente credo di aver già abusato abbastanza dell’ospitalità concessa da Scacchierando ma non mi sottraggo al confronto invitandoti a contattarmi direttamente (info@omniachess.com) se lo ritenessi utile.
Credimi, anche se abbiamo idee diverse, apprezzo la passione con cui sostieni le tue posizioni e ti auguro il meglio per le iniziative che ti vedono coinvolto in prima persona.
14 aprile 2022 - 00:35
Carlo, credo che tu abbia frainteso parecchio della mia posizione. Io non ho MAI ritenuto “il gioco online come una pestilenza che minaccia l’integrità ed il futuro dell’intero movimento”. MAI.
Io sto portando critiche dirette a QUESTO sistema di tornei “non sicuri”, a QUESTO metodo di obbligare il pagamento, a QUESTA piattaforma a cui siamo obbligati ad aderire onerosamente sena che offra vantaggi tangibili rispetto all’online “free”.
Non ho MAI ritenuto inaccettabile “federazioni che organizzano eventi su piattaforme a pagamento”: invece ho evidenziato come i famosi 30 euro dell’iscrizione ad omniachess dovessero andare alla federazione!
Per il resto… non ho letto risposte alle mie ben specifiche domande.
( E non tiriamo in ballo per favore Clio Alessi… ha 9 anni, non credo sia in grado di entrare nelle questioni qui sollevate nonostante la sua indubbia capacità e intelligenza fuori dall’ordinario. )
14 aprile 2022 - 12:04
Caro Stefano, le risposte che tu cerchi le trovi su quanto ho scritto su questo blog (grazie ancora a Scacchierando per l’ospitalità) e sui riferimenti che ho citato. Partendo dai regolamenti della FSI e della Fide, ai riferimenti legislativi per la tutela dei minori, la certificazione delle piattaforme per operare nelle scuole e l’implementazione della pricacy in OmniaChess. Passando poi agli articoli di Regan sul cheating e alle esperienze dalle varie federazioni mondiali impegnate a regolare il gioco online. Capisco che sia un lavoraccio ma è uno sforzo necessario per dare consistenza alle proprie posizioni.
Spero to non ti offenda se considero chiusa qui la nostra discussione perché ogni step ulteriore ci porterebbe a sconfinare nella polemica, un gioco dove la mia abilità è addirittura inferiore a quella di giocatore di scacchi.
14 aprile 2022 - 14:41
Se ho postato delle domande ben specifiche* è perchè non ho trovato le risposte. Ma vedo che preferisci svicolare e chiuderla qui: molto bene, accontento la tua volontà. Ma sappi che qelle risposte qualcuno le deve dare prima o poi, Omniachess o la federazione.
*le riposto:
perchè il giocatore deve pagar una s.r.l. e non la federazione? è possibile sapere il criterio per cui è stata scelta proprio questa s.r.l? c’è una convenzione con la FSI? nel caso, è possibile consultarla trattandosi di atto di federazione pubblica?
a parte i tornei FSI, perchè un utente dovrebbe pagare un sistema alla meglio analogo se non inferiore a lichess gratuito?
13 aprile 2022 - 12:46
ultima considerazione, sarebbe bello sentire anche la “campana” della FSI, che secondo me ha molto più da dire e giustificare rispetto a Omniachess…
15 aprile 2022 - 10:52
Stefano, questa è una sintetica checklist che ti può servire per rispondere alla tua domanda: perché OmniaChess e non un’altra piattaforma per il gioco ufficiale? Se hai la pazienza di fare i confronti, voce per voce, ti farai un’idea di che cosa significa gestire manifestazioni ufficiali secondo tutti i crismi.
• OmniaChess implementa i criteri di inizializzazione dei Rating Online Ufficiali definiti dalla FSI
(Vedi Regolamento);
• OmniaChess implementa i criteri di calcolo per l’assegnazione dei Titoli Online Ufficiali della FSI
(vedi Regolamento);
• OmniaChess distingue i Rating e Titoli ufficiali (conseguibili tramite eventi riconosciuti dalla FSI)
dai Rating e Titoli di piattaforma (conseguibili tramite eventi non ufficiali);
• Gli eventi ufficiali fanno riferimento al Rating della Federazione e non quello della piattaforma;
• OmniaChess prevede il riconoscimento del giocatore tesserato tramite l’associazione del suo Id
di federazione e imposta il Nome e Cognome (non nickname) per i tornei ufficiali;
• I DB di OmniaChess e della FSI vengono costantemente sincronizzati per avere la situazione
sempre aggiornata per:
o Dati società affiliate (ASD e Comitati regionali)
o Nuovi tesserati;
o Pagamento della tessera annuale;
o Ruolo dei tesserati (Insegnate, Arbitro, Dirigente ASD)
o Allineamenti Rating Online Ufficiali
o Allineamento Titoli ufficiali
• La sincronizzazione dei ruoli degli utenti è necessaria per dare loro accesso a funzioni (Arbitri ed
Insegnanti);
• FIS utilizza lo standard Elo per il calcolo dei Rating e non Glicko 2 system;
• Il sistema anticheating di OmniaChess è l’unico certificato da Fide;
• OmniaChess gestisce automaticamente i Campionati (insiemi di più tornei)
• OmniaChess rende visibili partite e classifiche dei Campionati senza essere registrati alla
piattaforma;
• Su OmniaChess solo le ASD, i Comitati Regionali gli istruttori riconosciuti (tramite
sincronizzazione dei DB) possono crearsi, gratuitamente, il loro sezione per fornire servizi e
organizzare tornei (online o ibridi);
• OmniaChess non consente ad operatori non riconosciuti dalla FSI di aprirsi dei gruppi o delle
sezioni sulla piattaforma;
• OmniaChess consente l’accesso ai minori con tutte le protezioni previste dalla legge;
• OmniaChess risponde ai dettami di legge per operare nelle scuole;
16 aprile 2022 - 19:50
Continuo a non vedere i motivi per cui un giocatore NON interessato ai tornei ufficiali debba pagare per avere un servizio analogo a lichess free.
17 aprile 2022 - 11:01
Caro Stefano, prima di tutto Buona Pasqua a te ed a tutti gli amici di Scacchierando.
Dai, un piccolo passo avanti l’abbiamo fatto: riconosci che per il gioco ufficiale OmniaChess offre dei differenziali unici.
A breve ti dimostreremo che possiamo offrire anche per gli iscritti Guest (gratuito) dei servizi che altre piattaforme non possono offrire.
17 aprile 2022 - 11:14
Buona Pasqua anche a te.
Attendo di vedere i servizi gratuiti che riuscirete a offrire.
Per il momento tutto quello che offrite di “unico” è assolutamente INUTILE al di fuori del “gioco ufficiale” FSI per cui avete stipulato una convenzione (ma si può vedere o no ?).
Quindi è un cane che si morde la coda: vi fate pagare per dare la possibilità di giocare ufficialmente con tutti i crismi FSI ma è proprio il fatto che siete convenzionati FSI a giustificare la richiesta di abbonamento.
Mi ripeto una ulteriore volta. PERCHE’ UN GIOCATORE DOVREBBE PAGARE L’ABBONAMENTO SE NON GIOCA I TORNEI UFFICIALI FSI?
E aggiungo: perchè devo pagare direttamente il poprietario della sala di gioco (omniachess) quando da sempre nei tornei normali io pago l’organizzatore (la FSI) la quale poi paga a sua volta l’affitto della sala?
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