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Mondiale 2023: Ian Nepomniachtchi

Ancora lui!

La pronuncia

Tutti lo conoscono, in pochi lo sanno nominare correttamente. Quel “chtch” spesso assomiglia a uno starnuto. Per risolvere la questione, partiamo dal cirillico: Ян Непо́мнящий. La lettera щ, responsabile dell’ammasso di lettere (ma poteva andare peggio: i tedeschi la traslitterano schtsch!) si pronuncia in modo abbastanza simile al suono “sc” (di “scienza”), con la lingua schiacciata sul palato (per completezza: la lettera ш appoggia la lingua di punta; differenza minima per un italiano, notevole per uno slavo). La traslitterazione scientifica è forse più intuitiva: Jan Nepomnjaščij. Eccetto nel titolo, che riporta la traslitterazione ufficiale FIDE, nell’articolo (così come in tanti altri prima di questo e dopo questo) troverete quella scientifica.
Questione pronuncia risolta? No, perché le lettere е (~ ie) e я (~ ja), quando pronunciate velocemente (ovvero non accentate) sono di fatto delle “i”. Quindi la pronuncia di Nepo sarebbe in realtà “Nipo”, e quella del nome completo “Nipòmnisci”. Ascoltiamo dal diretto interessato, piuttosto scocciato:

Il territorio

Nepo nasce il 14 luglio del 1990 a Brjansk, capitale dell’omonimo Oblast’. L’Oblast’ ha le dimensioni della parte nord-occidentale dell’Italia (Piemonte + Liguria + Valle d’Aosta), ma con solo un milione di abitanti. Si trova nella Russia europea incastrato tra Bielorussia e Ucraina, motivo che lo ha fatto recentemente apparire nei notiziari di mezzo mondo a causa di un incendio dalle origini sospette. Questa vicinanza geografica, che peraltro si porta dietro un’ascendenza ebreo-ucraina, ha probabilmente spinto Nepo ad essere il primo firmatario di una lettera aperta contro la guerra. Ovviamente il supporto ricevuto dalla federazione russa, nonché l’esigenza di pagare le bollette, non lo ha tenuto lontano da sponsor “dubbi” come Norilsk Nickel (qui un approfondimento sul Corriere della Sera, per capire di che azienda si parla); volendo ci sono delle voci non esattamente benevole anche sul gruppo tedesco della logistica WR, di Wadim Rosenstein, ma per adesso non sono niente di concreto.
Tra le persone in qualche modo legate all’Oblast’ c’è il militante anarchico, curiosamente anche lui di origini ebreo-ucraine, Saša Šapiro, forse più famoso come padre del matematico Alexander Grothendieck. È nativo della zona anche il poeta Fëdor Tjutčev, il cui lavoro è forse poco noto, ma comunque tradotto in diverse lingue. Tra i suoi estimatori anche l’altro Fëdor: Dostoevskij.
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L’Oblast di Brjansk: l’omonima città è nella parte interna, evidenziata in rosso

Gli interessi

Gli insegnanti e gli amici, raggiunti dai microfoni di chess24 in occasione del precedente mondiale (prima e seconda parte), hanno riferito di una persona non particolarmente interessata allo studio, ma particolarmente portata agli aspetti competitivi associati. Lo troviamo quindi ben piazzato sia nelle Olimpiadi della Matematica, sia in quelle di lingua russa. Non sorprende quindi più di tanto scoprire che preferiva impegnarsi semiprofessionalmente in competizioni di Dota2 (videogioco popolarissimo tra i suoi coetanei russi) piuttosto che dedicarsi anima e corpo a raggiungere il vertice del mondo scacchistico.
Dota

Torneo a Vancouver nel 2018 da 25M$ di montepremi. Avrà fatto bene a tornare agli scacchi?

Gli scacchi!

Ho parlato per ben più di una cartella di un po’ di argomenti sparsi, ma se siamo qui è per il Mondiale di Scacchi! Quindi ripercorriamo la sua carriera.

Le origini

Nel 2002 vince quello che forse è il più forte, a posteriori, mondiale Under12 della storia: ben 9 giocatori della top13 entreranno poi tra i primi 100 al mondo, e sul podio precede Magnus Carlsen e David Howell. Curiosamente in quell’occasione era il giovane norvegese il parvenu, e non il russo, che già era adocchiato come uno dei più promettenti della sua generazione.
Saltiamo al 2008, ed appena maggiorenne al torneo di Dortmund si mette dietro Kramnik, conclude a fianco di Mamedyarov e Ivančuk, e si fa precedere dal solo Leko.
Nello stesso anno vince anche il prestigioso Open Aeroflot, superando giocatori all’epoca più quotati (lui era un “banale” 2600) come Motylëv, Dreev, Volokitin e coetanei rampanti come Le Quang Liem e Vachier-Lagrave.
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Un giovane Nepo durante l’Aeroflot 2008

Passiamo poi al 2010, dove nel Memorial Capablanca giunge al secondo posto dietro Ivančuk, consolandosi però con l’ingresso nel club dei 2700. Pochi mesi prima aveva ottenuto il titolo europeo assoluto con 9/11.

L’era Dota2

Superati i 2700, cominicia una fase di congestione tra 2700 e 2735 che durerà fino al 2016, anche se solo nel 2018 romperà definitivamente la barriera dei 2750. È in questa fase che la passione per Dota2 (cominciata in realtà nel 2006) si fa sentire, anche se non gli impedisce di ottenere ragguardevoli risultati a cadenze veloci: si segnalano gli argenti mondiali rapid nel 2013 e 2015, intervallati da un argento mondiale blitz nel 2014.
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Mamedyarov (oro), Nepo (argento) e Griščuk (bronzo) premiati al Mondiale Rapid 2013

La scalata al vertice

Nel 2016 c’è un primo cenno di risveglio: in primavera vince a Danzhou, peraltro battendo Ding Liren nel primo turno, in autunno replica con il Memorial Tal. Questi exploit, corroborati anche da un argento olimpico individuale, lo portano ad un passo dalla top10 con 2767. Era il periodo in cui Carlsen veleggiava a 2853, Caruana Kramnik e MVL erano sopra 2800, e Aronian e So poco sotto.
Si può dire però che il vero risveglio arriva un paio d’anni dopo, di nuovo al torneo di Dortmund. A 10 anni di distanza da quel famoso 2° posto si impone da imbattuto con 5/7. Commento a caldo di Blade: “Nepomniachtchi sembra avere un talento smisurato e ora ha ricominciato la scalata all’Olimpo. Il fatto di averci scommesso contro non mi fa dormire la notte…”. La primavera seguente parte il percorso che lo porterà a sfidare Carlsen: vince ben due tappe su tre del GP, qualificandosi per il torneo dei Candidati.
Nepo si dimostra il più continuo (!) e gioca ad alto livello in entrambe le fasi del Torneo, concludendolo nettamente al primo posto.
Nel mondiale dà un’incredibile prova di solidità nella prima fase (“[Now] He’s solid when he needs to be”, Daniel King), ma cede psicologicamente dopo quella maledetta e interminabile sesta partita.
Nepo_partita8_Mondiale_2021

Ok, era la foto è dell’ottava partita, ma rende bene l’idea

Ci si chiedeva che Nepo sarebbe stato dopo il mondiale, se avesse avuto sufficienti motivazioni, se avesse un po’ di “nausea”, e invece sorprendendo di nuovo tutti ha ri-vinto il Torneo dei Candidati con una facilità disarmante.
Nel 2023 il suo avvicinamento è stato all’opposto rispetto a Ding Liren: se quest’ultimo si è nascosto in Olanda, Nepo ci ha tenuto a vincere (pardon, a raggiungere gli spareggi) in Germania, ritoccando il suo peak rating ufficiale a 2795.
La sensazione, che poi si confonde con la speranza, è che stia provando ad addomesticare il suo stile aggressivo, e quindi che a quasi 33 anni sia ancora in una fase di miglioramento che potrebbe anche portarlo stabilmente sopra i 2800. I dubbi più che altro riguardano la tenuta psicologica in un match mondiale, e si spera che il suo team sia veramente di supporto e non di pressione (a proposito: qualcuno dirotti Karjakin sulle Ande…).
Parafrasando il già citato Tjutčev:

Non si può capire Nepo con la mente
in Nepo si può solo credere.

Buon mondiale a tutti!

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