Bratto 2016: l’amore e il gioco
Per chi ha ricordi di un Festival di Bratto maestoso ci sono buone notizie. Pur essendo un livello da sogno quello degli anni d’oro, l’impegno degli organizzatori e in primis Claudio Noé e Andrea Gori sta già dando risultati notevoli e manifestazioni collaterali, servizi per i giocatori, nonché discreti standard di gioco sembrano garantire allori impensabili sino ad un anno fa. Da un punto di vista quantitativo colpisce la crescita di più di 50 giocatori rispetto all’anno precedente e superando con ciò le soglie dei 170. Per quanto concerne quello qualitativo invece è un altro l’aspetto che ha destato scalpore, e che è stato molto apprezzato in quel della Presolana, di rado infatti si scoprono nei magistrali italiani così tanti giocatori forti nella fascia tra i 2200 e i 2400. Quella sorta di burrone che separa il primo amatore pagante dall’ultimo professionista invitato. Spesso si trova il nulla, a volte una meteora 2300 in vacanza, invece a Bratto una quantità sorprendente di Maestri e Maestri Fide ha creduto nel torneo graziandolo di una media elo prossima ai 2200! Praticamente una magia. Va da sé che non è stata proprio frutto del caso la norma di MI realizzata da Miragha Aghayev o quella appena sfiorata da Fabrizio Magrini! E indipendentemente dai risultati concreti diventa allettante l’idea di poter giocare una partita di livello praticamente ogni giorno!
Ma il torneo di Bratto è stato apprezzato soprattutto dagli amatori del nobil giuoco. Quel polmone indispensabile per la sua stessa esistenza. Ogni mattina una lezione dei Grandi Maestri nell’ordine Cebalo, David, Sveshnikov, Sulava e Inkiov. Bello vedere anche Maestri Fide come Bresciani e Cocchi regolarmente presenti e pronti a cogliere nuovi spunti da queste esposizioni. Ma la grande novità del Festival era dettata da un infaticabile Fabio Borin. Con grande energia il Maestro milanese si dedicava ai ragazzi ogni mattina con una vera propria scuola inclusa nel torneo! Dalle 10 alle 12 lezioni e quiz per prepararli alle loro avventure nell’under 16. Nel pomeriggio invece era a disposizione degli amatori con punteggio elo sotto i 1800 per analizzare le loro partite. In definitiva nel prezzo del biglietto ora Bratto non offriva solo l’opportunità di giocare, ma una serie di servizi che culminavano con tornei serali lampo/mangia e passa/ fischer random.
A livello personale mi sono sentito abbastanza pago del lavoro offerto, senza false modestie, tra i commenti più o meno elaborati delle partite, una per turno e che si possono trovare tra i bollettini del torneo, alle traduzioni dal russo e le letture dei GM. Infine è stata una gioia vedere la mia allieva di undici anni Elisa Cassi vincere l’Open C con sei punti su sette. Ma, diciamolo, soprattutto scoprire tutti questi ragazzi divertirsi nelle loro dispute per un festival che si è rivelato per molti versi a misura di bambino..
E’ stato un torneo insomma che ha offerto tante gioie e pochissimi malumori, ribadendo in altre modalità il sogno dell’anno precedente che aveva visto papà e figlio accaparrarsi i primi due posti in solitaria. Ora agli Sveshnikov subentravano i Sulava che con l’amore in versione moglie marito ripetevano il sogno con un primo posto rispettivamente nel magistrale e nell’Open A per la consorte Dubois Martine.
SULAVA N. – FANTINEL T. Turno 8
Catalana
1.d4 Nf6 2. c4 e6 3. g3
In questa partita il Grande Maestro croato inforcherà la Catalana abbandonando per lunghi tratti lo stile romantico che aveva contraddistinto alcune delle sue partite precedenti. Alla creatività egli opporrà una strategia attendista propria della scuola slava, vedremo peraltro con quale maestria egli trarrà dei benefici da tutto ciò, ai danni ahimé del pur abile MF francese.
3…d5 4. Bg2 dxc4 5. Nf3 a6 6. O‑O Nc6 7. e3 Bd7 8. Qe2 Bd6 9. Qxc4 O‑O
Il Bianco ha una superiorità centrale ma dopo aver azionato la leva in e5 la prospettiva è quella di maggioranze sulle due ali. Ciò naturalmente favorisce il Nero che ha il tre contro due ‘lontano’ ma questo è chiaramente compensato dalla migliore attività dei pezzi del Bianco e in particolare dall’Ag2.
10.Rd1 Rb8 11. Nbd2 e5 12. dxe5 Nxe5 13. Nxe5 Bxe5 14. Qc2!
Un’interessante minaccia è quella di incuneare un Cavallo in c4 alla conquista di un Alfiere. Il vantaggio in tal caso non deriverebbe tanto dalla conquista della superlativa coppia poiché di fatto la superiorità di uno solo dei due Alfieri sarebbe comunque sufficiente a garantire una supremazia proprio in virtù dello squilibrio sulle ali.
Tuttavia proprio ora subentrerà il primo step attendista di Sulava, giudicando forse insufficiente questo dono ‘tecnico’ e preferendo far mantecare il buon risotto.
14…Qe8 15. Rb1!? Bb5 16. Nc4 Bc6 17. e4 Bd6 18. Re1?!
Aspettare anziché seguire la strada che la posizione ti avrebbe deontologicamente imposto… un modo di operare che noi italiani abbiamo potuto osservare molte volte da parte di questi ‘mestieranti’ dell’est. In questo caso però la strategia si rivela eccessiva e Fantinel raggiunge la parità senza problemi.
18…Bb4! 19. Bd2 Bxd2 20. Qxd2 Qe6
Senza le prerogative della dinamicità riferite alla qualità dei propri pezzi, il Bianco si ritrova senza un compenso per quella leggera maggioranza del Nero ad ovest e Fantinel avrebbe potuto qui prendere l’iniziativa.
21.b3 Bb5?!
Così il nero sembra rinunciare ai propri presupposti. Dovrebbe essere invece logica e naturale 21…b5!
22.e5 Rfd8 23. Qb2 Nd5 24. a3 Ne7 25. Nd2! Bc6 26. Ne4 Bxe4?
Si notano tutti i pregi della strategia slava sapientemente orchestrata. 26…Axe4 è la classica mossa nervosa, sontuosamente attesa al varco dal GM che con nervi saldi ha operato in mezzo alla scacchiera senza creare minacce, forse, ma al contempo senza offrire debolezze alcune. Abbiamo già messo in luce le prerogative dell’Alfiere rispetto al Cavallo in una posizione con maggioranze opposte. Quella del Nero può essere considerata una mossa piuttosto debole e dettata dalla frenesia…
27.Bxe4 Nc6 28. Rbc1! Nxe5!?
Un tentativo di mescolare le carte ma così, come abbiamo avuto modo di vedere, il GM croato finirà per entrare proprio nel suo elemento… In questa partita era insomma vietato scindere i due insiemi, della strategia e della psicologia.
29.Bxh7+! Kxh7 30. Rxe5 Qd6
Il vantaggio è stato semplicemente modificato. Ora Sulava può iniziare ad adocchiare il Re nero pericolosamente esposto ad est. Ancora una volta seguirà una strategia attendista volta a sfruttare questa superiorità a mezzo non di una sequenza precisa di mosse, ma bensì attraverso il cedimento dei nervi del proprio avversario. Terribile se vogliamo, allo stesso tempo, affascinante ed implacabile.
31.Rc4 f6 32. Re1 c6 33. b4 Re8 34. Qc2+ Kg8 35. Rd1 Qe6 36. Rh4 Rbd8 37. Qh7+ Kf8 38. Rc1!
Come potete notare il Bianco evita le semplificazioni e specula sulla struttura compromessa che gravita attorno al Re Nero. La definizione che ho coniato per una simile strategia è quella di “far ballare la posizione” tutto ciò in merito ad un principio molto semplice: poiché non è possibile ricompattare l’arrocco del secondo colore (non si può ricreare il ph né far tornare indietro il pf) è chiaro che il Bianco qualsiasi cosa faccia (ma parliamo di mosse solide e non compromettenti) non vedrà mai sfuggirsi il vantaggio. Così ecco che i pezzi ‘ballano’ per la scacchiera aspettando un secondo cedimento psicologico da parte dello sventurato ragazzo francese. Naturalmente questo gioco tanto valido sotto il profilo pratico quanto speculativo sotto quello posizionale non possiede solo pregi, soprattutto tenendo conto del fatto che non è escluso un modo di tenere tutte le case critiche con l’ausilio dei soli pezzi pesanti.
38…Rd5! 39. Qg6! Qf7??
Non si può certo parlare di fortuna quando questo momento ad un passo dalla quarantesima era prima che previsto, praticamente imposto! Il Nero aveva a disposizione diverse mosse per tenere (es: Rg8) ma non avrebbe con ciò risolto i problemi strutturali della sua posizione. In sostanza il torchio non si sarebbe arrestato!
40.Rh8+ Ke7 41. Re1+ Re5 42. Rxe5+ fxe5 43. Qg5+ Kd6 44. Rxe8 Qxe8 45. Qxg7
Finalmente si va alla cassa!
45…Qh5 46. Kg2 Qf5 47. Qh6+ Kd5 48. Qe3 b6??
Permettere il cambio delle donne equivale qui alla resa. Il finale di pedoni è scontato. Sulava batte così il secondo titolato francese mettendo un’importante ipoteca sul primo posto. A Song e Fantinel vanno comunque gli onori di un torneo molto ben combattuto e non privo di perle. Bella anche l’intervista che gli dedicherà Volfango Rizzi in uno dei bollettini a proposito della loro avventura qui nel bergamasco.
49.Qf3+ Qe4 50. g4 c5 51. bxc5 bxc5 52. g5 c4 53. g6 Qxf3+ 54. Kxf3 Ke6 55. h4
Un esempio emblematico delle caratteristiche del vincitore di quest’edizione di Bratto. La cui forza è legata proprio alla miscela di creatività e mestiere.
AGHAYEV M. – ANTAL G. Turno 9
Olandese
1.d4 f5
Una partita che per quanto breve racconta in estrema sintesi molto più di quanto si possa immaginare di questo torneo di Bratto. Antal primo in classifica è tallonato dai due Gm croati e deve vincere se vuole conservare il primato. Questo spiega la scelta della sua prima mossa. Ma c’è di più! In queste nove partite si è colto molto dello stile del Grande Maestro ungherese a partire dalla sua grande fiducia nel centro maroczyano lavorato praticamente in ognuna delle sue partite di Bianco. Ora egli ci prova persino di Nero. Sull’altro fronte ecco quanto dicevamo riguardo al livello del torneo e alle aspettative dei vari MF. Ad un turno dalla fine erano ben due gli italiani ad un passo dalla norma. Magrini che però doveva vincere contro quel pozzo di sapienza scacchistica di Sveshnikov e l’altro era Aghayev a cui invece bastava una patta… ma proprio contro il capolista.
2.g3 Nf6 3. Bg2 g6 4. c3 Bg7 5. Qb3 c6 6. Nd2 d5 7. Nh3 Qb6 8. Nf4 e5 9. dxe5 Ng4 10. Qxb6 axb6 11. Nf3 Nxe5
Il Nero ottiene il centro prefissato, ma in cambio concede una forte pressione al Bianco sull’ala di Donna.
12.Nxe5 Bxe5 13. Nd3 Bf6 14. Be3! Nd7
Prima di poter far fruttare la semina del proprio muro d5-f5 con conseguente pressione sulla colonna ‘e’, il Nero deve risolvere i problemi dello sviluppo. Ad occhio egli sta peggio, deve difendere b6 col Cavallo che di fatto blocca l’Alfiere che a sua volta chiude la Torre. Ma naturalmente questa inferiorità potrebbe essere momentanea e una volta risolta, sciolti cioè i pezzi dalle loro occupazioni difensive, il Nero potrebbe riprendere in mano l’iniziativa e con ciò innaffiare il proprio orticello centrale.
15.Kd2 Kf7! 16. a4! Re8
Re e Torre, due dei pochi pezzi ancora svincolati.. Frattanto Miragha prosegue nella propria logica pressione sul lato ovest definendo le debolezze.
17.b4!
Ora b6 è un target eterno. Forse il Nero doveva prendere in considerazione al tratto precedente b5.
17… Bd8!
L’inizio di una lenta manovra di liberazione. Ora Aghayev non può più temporeggiare..
18.Bd4! Nf6 19. b5!? Bc7 20. f4 Ne4+ 21. Bxe4 dxe4
Il Nero si ritrova con un altro sunto strategico importantissimo nell’Olandese: il giardino oltre il muretto h7-g6-f5-e4. Uno dei pezzi che può maggiormente goderne pensate un po’… è proprio il Re!
22.Ne5+ Ke6! 23. Nc4!
Una partita quasi scientifica in cui si può dire che entrambi i giocatori bene o male sono riusciti a mettere a punto i dettami della propria posizione. A questo punto in una posizione tutto sommato equilibrata ma al contempo estremamente a doppio taglio Antal si piega alla sagacia del giovane italiano proponendo la divisione del punto..
23…Bd7 ½ – ½
Agahyev è Maestro Internazionale!
Un applauso sonante dalla “Conca della Presolana”.
15 settembre 2016 - 11:06
Grande Ludwig! E’ sempre un piacere condividere con te la passione che hai per questo piccolo/grande mondo degli scacchi. 😉
16 settembre 2016 - 21:37
Grazie Ciak! 🙂
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