Tempi di riflessione
Lo scopo di ogni Federazione Sportiva è quello di dare ai propri tesserati le maggiori opportunità possibili di giocare, tenendo conto delle differenti esigenze che i propri tesserati hanno in relazione a capacità e tempo a disposizione. Per questo motivo La Federazione Scacchistica Internazionale ha differenziato i tempi (minimi) di riflessione necessari perché un torneo sia riconosciuto (e valido per l’Elo FIDE standard) secondo la forza dei giocatori che vi partecipano.
Assumendo che la partita duri 60 mosse la FIDE richiede che (1):
1- se almeno un giocatore nel torneo ha un Elo di 2200 ogni giocatore deve avere almeno 120′ (nel 90+30 dopo sessanta mosse il giocatore ha avuto a disposizione esattamente 120 minuti)
2- se almeno un giocare nel torneo ha un rating compreso tra 1600 e 2199, minimo 90′ (per cui si può scegliere il 60′+30″, che dopo 60 mosse da ad ogni giocatore 90′)
3- Quanto tutti i giocatori hanno un Elo inferiore a 1600, almeno 60′ (per cui si può usare il 30′+30″)
La Federazione Scacchistica Italiana non ha fatto suo, nel Regolamento Tecnico Federale (2), il punto numero 2 per cui non è possibile organizzare tornei riservati agli under 2200, che siano validi per l’Elo Italia, con partite che durino complessivamente 180′ (per 60 mosse). Se l’intento è far giocare di più, con soddisfazione e dignità per i partecipanti, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di consentire queste cadenze “classiche” ridotte (in Polonia vengono chiamati Tornei Mini-Elo*). Se, per esempio, un circolo volesse organizzare un torneo infrasettimanale serale under 2200, la cadenza 60’+30″ potrebbe essere utile per non obbligare i partecipanti a giocare oltre la mezzanotte.
Qui abbiamo riportato solo un aspetto dei tempi di riflessione, perché ad esempio c’e’ chi sostiene che la cadenza 90’+30″ sia troppo breve per un torneo con Grandi Maestri. L’intento di questo articolo è quello di lasciare spazio alle più varie considerazioni dei commentatori su i “Tempi di Riflessione”.