Elo Giovani Italia
Per ogni under 20 italiano in attività vengono annotate colonna per colonna:
nome, mese e anno di nascita;
la media delle proiezioni degli ultimi 12 mesi (la media delle differenze rispetto alla tabella + 2400, considerando solo le liste con partite rated);
il punteggio Elo dalla lista FIDE più recente;
la singola proiezione Elo derivante dal punteggio attuale (la differenza rispetto alla tabella +2400, calcolata sull’ultima lista con partite giocate);
la migliore proiezione finora ottenuta nelle medie su 12 mesi;
il numero di partite rated negli ultimi 12 mesi;
il totale delle partite rated giocate.
La lista è ordinata in base alla proiezione media degli ultimi dodici mesi, come dato più affidabile rispetto ai salti di punteggio che a volte si verificano, facilitati sotto i 18 anni e sotto i 2300 dal K40. Vengono citati tutti i giovani italiani che superano nell’ultima lista Elo FIDE una proiezione di 2350 punti e/o tutti quelli che hanno superato in una proiezione su 12 mesi quota 2300. Per la lista femminile si considerano tutte le giovani che superano i 2150 (proiezione rispetto all’ultima lista FIDE) e/o tutte quelle che hanno superato i 2100 in una proiezione media su 12 mesi. I dati che rientrano in questi criteri sono in grassetto.
Aggiornamento lista Elo FIDE gennaio 2020
Con questo articolo riprendo quanto proposto nel 2015 (poi “saltato” con il periodo off-line per i problemi con il server), una rielaborazione rispetto a quanto presentato nell’antico “Scacchierando giallo” nel 2009 (quasi dieci anni fa… 🙁 ).
L’Elo dei giovani viene correlato ad una tabella di crescita mese per mese del punteggio Elo con l’età, con conseguenti differenze e proiezioni di punteggio. Ho rivisto i dati con le liste Elo più recenti e ho scelto di fare riferimento ad una tabella da 2400 punti: si intende che la progressione Elo individuata conduce nella fase di miglior rendimento (in generale statisticamente riferibile ad una età di circa 30 anni) ad un Elo di circa 2400. I dati della tabella derivano dalle liste Elo per anno di età, confrontando liste diverse e considerando la media di crescita di singoli giocatori, si potrebbe dire una media di diversi valori medi. Necessariamente una approssimazione, che penso sia accettabile.
Rispetto alla tabella di tre anni fa l’andamento è più aspro per i giovanissimi, con una accelerazione lievemente maggiore fino ai 16 – 17 anni. In generale, le curve di sviluppo da 2300, 2400 o 2500 punti sono del tutto analoghe. Gli effetti del K40 dovrebbero essere ormai stabili e il “valore” dell’Elo sembra del tutto paragonabile dal 2012 ad oggi. Nella seconda parte di questo articolo descrivo più dettagliatamente il metodo.
Quanto qui presentato è una rielaborazione dei dati a disposizione, non è né potrebbe essere una predizione, nulla di “esatto”. Si tratta solo di un piccolo strumento, del raffronto con una media di valori medi che conduce ad una curva continua, ben diversa dalle ampie variazioni del singolo, che ha picchi di rendimento come fasi di stasi o di regressione del punteggio. Il punteggio Elo non è un indice così preciso, varia a seconda del coefficiente K e, soprattutto, non è alimentato da un numero sufficiente di dati (numero di partite rated). Alla fine, solo una curiosità, una elaborazione dei dati che spero possa essere interessante. La tabella non contiene a sua volta particolari “verità”, troppe le differenze individuali: è costruita con i dati FIDE, quindi senza differenze tra scuole diverse, tra “bacini Elo” diversi. In Italia si comincia a giocare relativamente più tardi, nella maggior parte dei casi senza particolari supporti, è comprensibile come solo con l’andare degli anni alcuni giovani di talento raggiungano i livelli che ho accennato per l’inserimento in questa lista. Per questi e altri motivi il potenziale è difficile da valutare con questi dati. Lo sviluppo del proprio percorso scacchistico deriverà in grande misura dalla effettiva passione nel tempo e, salvo una scelta professionistica, dagli spazi che la vita universitaria e lavorativa consentiranno.
Metodo
Nel 2005 mi chiesi quale livello avrebbero potuto raggiungere i ragazzi del 1989 (Sabino Brunello, Denis Rombaldoni, Niccolò Ronchetti e Daniele Vocaturo) e iniziai a rovistare nella lista Elo del sito FIDE, analizzando la crescita di giovani GM e IM della fascia 20 – 25 anni per paragonarla allo sviluppo dei nostri giovani. Non mi sembrava adeguato considerare le curve di crescita di giocatori trentenni ed oltre, considerando il rischio di eccessiva variabilità del punteggio Elo, già percepibile andando indietro di pochi anni.
Oltre a questa, incontrai difficoltà con gli sbalzi individuali nella crescita dei singoli, con periodi di stasi seguiti da notevoli incrementi di risultati. Alla fine ricavai l’impressione che i nostri sedicenni avevano un potenziale non solo da GM ma in grado di toccare quota 2600, naturalmente con differenze individuali.
Avevo cercato di fare delle medie tra i diversi GM analizzati ma avevo anche notato che si poteva fare riferimento alla posizione nelle liste per anno di nascita, fruendo già in qualche modo di un risultato medio e con il vantaggio di fare riferimento alla lista di quel periodo e non a quelle del passato.
Il ragionamento era stato più o meno di questo tipo: ogni anno di nascita produce in media un certo numero di GM (all’epoca 35 / 40, oggi si va più verso i 45). Il singolo giocatore ha un ranking variabile in relazione al periodo di forma / impegno / risultati, ad esempio tra il 25mo e il 50mo posto del suo anno di nascita. La considerazione dell’Elo del 40mo giocatore per ogni anno di nascita e per ogni lista può fornire un dato medio più efficace (e aggiornato come valore Elo) per individuare una curva di crescita.
In seguito continuai a valutare questa idea nelle diverse liste Elo, confermando l’impressione che fosse efficace e verificando che in diverse posizioni (ad esempio 50mo, 100mo, 200mo giocatore per ogni anno di nascita), generava curve di crescita sostanzialmente analoghe. Era evidente, tuttavia, che il singolo anno di nascita costituiva un campione di dati parzialmente insufficiente. Guardando liste diverse e paragonando i diversi anni cercai di ricavare delle medie.
L’impostazione contiene delle considerazioni sottintese che è bene esplicitare:
a) si considera evidente uno sviluppo scacchistico connesso all’età, partendo dall’infanzia e arrivando al momento di massimo rendimento, punto di equilibrio tra conoscenze scacchistiche, benessere fisico, “energia”, esperienza, pieno sviluppo psichico. Questa età di massimo rendimento sembra collocarsi mediamente (in base alle stesse liste Elo e dando una occhiata anche alle statistiche di Chessmetrics) intorno ai 30 anni. E’ poi possibile mantenersi vicino a questo apice di rendimento per un’altra decina di anni ed oltre, è una questione di benessere fisico – salute e, credo soprattutto, di motivazioni.
b) si considera continuamente progressivo questo sviluppo dall’infanzia all’età di massimo rendimento, con l’evidenza di una forte accelerazione negli anni dell’infanzia e della prima adolescenza. I 18 – 19 anni vengono considerati come un primo momento di termine dello sviluppo ma vi sono diversi autori che valutano intorno ai 25 anni l’età della piena maturazione psichica. Nel nostro caso considererei il rapporto tra l’accumulo di conoscenza / esperienza scacchistica e il mantenimento della freschezza mentale / creatività della gioventù.
Se la crescita scacchistica con l’età è evidente e ovvia, altrettanto evidente è la sua progressività, ovviamente considerata, ad esempio, dall’individuazione di campionati giovanili per fasce di età. Tuttavia, da diversi commenti e valutazioni che sentivo o leggevo, mi ero trovato a considerare come la misura di questa crescita progressiva fosse percepita in modo generico, a volte distinguendo poco all’interno del termine “giovani”, ad esempio appaiando ventenni, sedicenni o dodicenni nel concetto di giovani: vero, ma con qualche differenza!
Alla fine tutto questo sfociò nell’articolo del rating giovani, con una tabella che individuava una quota Elo minima per ogni anno di età, riferita alla lista FIDE di luglio 2009 (nella lista di luglio per ogni anno di età i giocatori hanno una età effettiva compresa tra più o meno sei mesi l’età dell’anno di riferimento e si assume che in media hanno esattamente quella età).
Nel 2015 ho ripreso l’argomento e il monitorare più liste Elo consecutivamente mi ha fatto venire in mente una idea che risolveva il difetto principale della precedente impostazione, legata alla semplice distinzione per anno, con una tabella che di fatto risultava più impegnativa a gennaio e molto più facile a dicembre, passando da circa 25 / 30 giovani in lista a inizio anno a una cinquantina a dicembre. Tale impostazione, inoltre, favoriva in modo rilevante chi è nato a gennaio / febbraio rispetto a chi è nato a novembre / dicembre. Avevo pensato in passato di introdurre le fasce di metà anno (11 anni, 11 anni e mezzo, 12 anni, 12 anni e mezzo, ecc.) ma l’idea non mi convinceva del tutto. Poi l’uovo di colombo: la tabella di sviluppo individuata per le fasce è una curva continua e può essere precisata mese per mese. E’ sufficiente annotare il mese di nascita per ogni giovane per trovare il riferimento nella curva Elo individuata. Ho provato a impostarla e il risultato mi è sembrato molto più soddisfacente.
Per ogni giovane inserisco in un foglio excel i punteggi Elo lista per lista, insieme al numero di partite giocate, correlandoli all’età e alla tabella, le formule impostate fanno poi i calcoli successivi.
1 gennaio 2019 - 16:49
Con questa lista di gennaio 2019 escono dalla fascia under 20 i 1998: Alessia Santeramo, Gaia Paolillo, Fulvio Zamengo, André Spornberger, Andrea Favaloro, Andrea Difronzo, Alex Dobboletta, Riccardo Marzaduri.
Per i giovani del 1997 e del 1998 proporrò tra qualche tempo un articolo specifico, una rielaborazione dei dati sullo stesso metodo.
1 gennaio 2019 - 23:59
Le curve di crescita dei ragazzi e delle ragazze sono simili?
2 gennaio 2019 - 00:46
Bella domanda…
Non ho mai rilevato delle differenze. Il dato statistico per le sole ragazze è più limitato, difficile a dirsi, comunque non mi ha mai proposto particolari variazioni.
Le differenze individuali sono tante ma non sembrano particolarmente rilevanti quelle del sesso. Non ho certezze ma, a differenza dell’articolo di 3 anni fa, ho pensato di proporre anche le statistiche delle ragazze utilizzando la stessa tabella di sviluppo.
Martha Fierro mi ha accennato una volta di una ricerca della FIDE che non aveva rilevato significative differenze nella crescita, ma non abbiamo approfondito l’argomento.
Una volta ho provato ad analizzare l’intero “campione” femminile e la distribuzione dell’Elo sembrava del tutto analoga al campione generale.
2 gennaio 2019 - 10:24
Grazie per la risposta. Avevo la falsa impressione che le ragazze crescessero relativamente di più all’inizio, ma poi rallentassero maggiormente.
2 gennaio 2019 - 22:07
L’argomento è scivoloso quanto interessante, non giurerei tranquillamente che le tue impressioni siano false, non è facile dimostrare con dati inoppugnabili le tesi.
In generale prima di approcciare le varie liste Elo mi aspettavo di trovare delle differenze, che poi non mi è parso di riscontrare. Sembra che cultura e ruoli sociali incidano molto di più rispetto a quanto si rileva. Idee diffuse come quella di uno sviluppo più precoce (in generale, non scacchisticamente) delle ragazze o di una minor propensione logico matematica rischiano di essere solo lo specchio delle diverse società e ruoli.
Mi sembra di ricordare che nello studio FIDE di cui mi aveva accennato Martha Fierro (ricorderei, Vice Presidente FIDE e nella commissione per gli scacchi femminili, e colgo l’occasione per inviarle, ove ci leggesse, un carissimo saluto e augurio per il nuovo anno) emergesse un “rallentamento” con il passare degli anni ma legato alla riduzione dell’attività scacchistica, anche da parte di scacchiste di primo piano.
L’interfaccia del FIDE Chess Ratings consentiva fino a qualche anno fa delle ricerche globali che ora non sono disponibili (bisogna specificare la richiesta per anni o nazioni, o più o meno). All’epoca avevo rilevato che il numero di giocatrici over 2400 rispetto al totale delle giocatrici over 2000 era del tutto in linea con le proporzioni generali. Non era così per le over 2600 ma anche qui ho l’impressione che incidano tantissimi altri fattori.
Un certo “rallentamento” si osserva a mio avviso per tutti i giovani tra i 17 / 18 anni e i 21 / 22. Poi forse alcuni uomini riprendono in misura più intensa. Lo interpreto come passaggio dagli anni della scuola al passaggio cruciale università – lavoro – vita.
10 gennaio 2019 - 12:57
Ciao ho una curiosità su come sono state costruite le proiezioni ELO future.
Immaginiamo due ragazzi nati entrambi il 1 gennaio 2006.
Il primo ha un punteggio ELO di 1800 al 1 gennaio 2018 e raggiunge il punteggio 2000 al 1 gennaio 2019 con una progressione costante mese dopo mese.
Il secondo nello stesso periodo parte da un punteggio 2000 e rimane a 2000 (ad ogni torneo al quale partecipa totalizza sempre 0 come incremento ELO).
Entrambi i giocatori giocano agli stessi tornei, per semplicità 1 torneo weekend di 5 turni ogni mese.
Detto ciò, quale sarebbe, secondo l’algoritmo impostato, la previsione ELO futura per i due giocatori?
Grazie 🙂 e complimenti per il lavoro svolto!
10 gennaio 2019 - 15:29
Suppongo tu ti riferisca alla proiezione su 12 mesi, quella sulla singola lista è semplice e diretta (a gennaio 2018 i due ragazzi hanno una proiezione rispettivamente di 2254 e 2454, a gennaio 2019 hanno entrambi una proiezione di 2355. Tieni presente che l’Elo di gennaio dà atto delle partite giocate a dicembre, quindi a 11 anni e 11 mesi a gennaio 2018 e 12 anni e 11 mesi a gennaio 2019).
Il foglio Excel calcola le differenze mese per mese rispetto alla tabella e la media di queste differenze negli ultimi 12 mesi. Nel caso proposto a gennaio 2019 il primo giovane avrà una proiezione su 12 mesi di 2308, il secondo (quello che resta sempre a 2000) di 2399, una differenza notevole, in cui il primo avrebbe un punteggio attuale nettamente superiore alla sua media (2355 contro 2308), l’altro nettamente inferiore (2355 contro 2399).
Per come è impostato il lavoro si ipotizzerebbe che il primo, dopo una fase di incremento notevole, potrebbe avere una fase di assestamento, il secondo invece, che viene da una fase di stasi, potrebbe avere nei mesi successivi un periodo di crescita dei risultati.
Solo numeri, ovviamente. Magari il primo giovane si è impegnato maggiormente nella preparazione e continuerà a crescere, oppure aveva un Elo sottostimato…
Naturalmente solo proiezioni di calcolo, non previsioni Elo! I numeri della tabella qualcosa dicono ma nulla di “monolitico”. Ho aggiunto i dati sulle partite giocate per avere altri indizi.
Ad esempio, diversi ragazzi sono entrati in lista Elo relativamente tardi, a 12 o 13 anni, e magari non giocano tantissimo, è probabile che abbiano un potenziale maggiore di quanto le proiezioni non lascino supporre, come non sappiamo se in futuro giocheranno o meno, se “alimenteranno” poco o molto questo potenziale.
10 gennaio 2019 - 18:13
Grazie mille per i chiarimenti. Si, ero interessato alla proiezione 12 mesi. Notavo che i 2005 inseriti nella lista hanno tutti e tre una performance ELO molto stabile nel corso degli ultimi 1/2 anni, con pochi sbalzi. Mentre altri 2005, non inclusi nell’elenco , hanno avuto nel corso del 2018 un grosso balzo in avanti (ad esempio il campione italiano U14 Kakani). Magari è solo un caso e non si applica a giocatori di altre fasce di età.
Sarebbe interessante verificare ex post se qualcuno degli U20 più vecchi ha poi effettivamente raggiunto la proiezione ELO generata dal foglio xl
10 gennaio 2019 - 21:59
Per definire chi rientra nei parametri proposti devo ovviamente tenere le schede di molti più ragazzi e tra questi c’è ovviamente anche Kirk Kakani, giugno 2005, Elo 1991, attualmente con le sue migliori proiezioni con 2296 sulla lista e 2240 su 12 mesi. Dopo essere passato rapidamente da quota 1600 a 1800 (da 1644 a 1885 in tre mesi) è rimasto su tale livello per alcuni mesi, per poi riprendere dalla scorsa estate verso quota 2000. Sembra probabile che a breve possa raggiungere i parametri della tabella, da diversi commenti dei lettori mi sono fatto l’idea di un giovanissimo di talento. Esordio nell’Elo FIDE a 10 anni e sette mesi, finora “solo” 199 partite rated, con un incremento di attività nel recente periodo, 89 partite nell’ultimo anno.
I tre ragazzi del 2005 in lista non hanno un andamento particolarmente regolare, anche perché il K40 incide molto in entrambi i sensi.
Joshuaede Cappelletto ha toccato quota 2000 già a 11 anni e tre mesi, con vari saliscendi negli ultimi due anni. Mi sembra probabile un suo prossimo salto in avanti.
Alessandro Favaro gioca pochissimo.
Mattia Angelo Valtemara gioca con regolarità ed è intorno a quota 1900 da circa due anni, anche per lui potrebbe essere probabile una buona crescita a breve.
In linea di massima c’è una buona corrispondenza tra le proiezioni e il successivo percorso scacchistico, tuttavia con tante variazioni individuali. In un futuro articolo sul percorso under 20 del 1997 e dei 1998 comincerò ad approcciare l’argomento. Andando indietro nel tempo di diversi anni c’è il problema del diverso “valore” del punteggio Elo ma non è facile adottare dei correttivi. Prima, inoltre, non c’era il K40 che, tra diversi salti di punteggio, fotografa comunque più velocemente la crescita.
4 febbraio 2019 - 03:43
Buona Sera ho letto l’articolo già da Gennaio, oltre ad essere molto interessante credo che possa dare anche spunti di confronto con chi utilizzi sistemi di valutazione similari e per i giovani scacchisti stessi, Faccio Prima di tutto i miei Complimenti per il bel lavoro e per l’incredibile impegno (Passione) che nasconde.
Mi sono mosso a scrivere per una motivazione Specifica e faccio un preambolo:
Parlando con molti giovani giocatori riguardo al k40, Tutti mi ripetono il medesimo ed ovvio ragionamento e cioé che col k40 si possono guadagnare molti punti ELO ma se possono perdere egualmente molti.
In svariati articoli leggo sempre di una assonanza del k40 al pari di una sorta di agevolazione, e mi sono chiesto se fosse appropriata questa similitudine.
In realtà ho effettuato alcune ricerche confrontando negli anni diversi dati dei giovani ed ex-giovani scacchisti italiani, sia dall’ introduzione del k40 sia da prima.
Mi sono fatto l’idea che il k40 sia una piú che buona operazione ” promozionale ” fatta in favore dei giovani giocatori, delle associazioni, scuole ed accademie che profondono un grande impegno nella crescita dei settori giovanili.
Nel senso che la conquista o l’avanzamento di una categoria nazionale sia un fattore motivazionale di estrema importanza, e stimola il lavoro per obbiettivi.
Piú la qualità del gioco e comprensione si avvicina a quello magistrale e più i benefici del k40 nel calcolo differenziale del dott. Elo perdono di efficacia.
In pratica sembrerebbe che il livello medio di forza di gioco stimabile per un giovane giocatore agonistico tra i 2199 ed i 2299 punti ELO ed i loro intorni, sia in essenza equivalente anche se fosse calcolato con valori del k differenti.
Questa osservazione si accentua ancor più considerando i giovani giocatori che effettuano molte partite nell’ arco dell’ anno, o che intensificano il numero di incontri durante periodi di tre o quattro mesi ad esempio.
Potrei simpaticamente 🙂 (leggasi come.. ovviamente) affermare che se un giovane scacchista giochi ripetutamente esprimendo un livello di forza pari a 2450 Elo, sicuramente salirà a quel punteggio qualsiasi sia il suo k, quindi siccome non si nasce IM o GM, tutto il lavoro che i nostri giovani compiono verso la maggiore comprensione ed abilità deve inevitabilmente passare anche attraverso l’esperienza della pratica di gioco.
Quindi mentre ero impegnato ad incrociare i dati dei giocatori che effettuano molti turni di gioco mi sono imbattuto nella motivazione Specifica per cui scrivo cioé il punto 8.56 del Regolamento Fide riguardante le variazioni del punteggio ELO.
La procedura di calcolo del punto 8.56 é stata inserita piú di un anno fa al fine di porre in qualche modo una sorta di limite compensativo proprio agli effetti del k40.
In concetto anche se applicandola in modo zelante un giovane giocatore potrebbe sfruttarla durante un periodo di variazioni Elo in cui abbia ottenuto delle performance non buone, con la possibilità quindi di perdere punti ELO, puó agevolarsi di essa giocando un numero maggiore di turni di gioco ( partecipando ad un torneo in più magari) al fine di utilizzarla per perdere meno punti ELO possibili facendo scendere il valore del k40 ad uno inferiore.
Questa evenienza nella pratica non accade quasi mai ed in Italia l’ applicazione della 8.56 in tal senso non é mai accaduta.
Succede invece che in modo molto piú usuale che i giocatori soliti a partecipare a molti tornei o che sono abituati ad giocare molti turni di gioco ne siano penalizzati.
Cercando informazioni e dati sui giovani scacchisti che effettuano il numero maggiore di partite ho verificato che il giocatore Buonanno Raffaele classe 2004 é stato penalizzato dalla procedura 8.56 del regolamento Fide per una settantina di punti ELO.
Nell’aggiornamento del Gennaio 2019 questo giocatore ha avuto una variazione calcolata addirittura con un k inferiore al 30 che in buona sostanza gli ha decurtato quasi 50 punti ELO in un sol colpo.
Fortunatamente almeno da ció che sono riuscito a verificare fin ora, é l’ unico giocare italiano che sporadicamente rientra ad avere decurtazione del punteggio a causa del numero elevato di partite giocate.
Le proiezioni delle tabelle nel caso di questo giovane scacchista risultano penalizzanti rispetto ai rendimenti degli altri possessori del k40 perché é l’unico ad essersi imbattuto nella 8.56.
Non credo che sia significativo il caso in se ma mi chiedevo se fosse utile un sistema di compensazione delle valutazione delle colonne in queste evenienze, perché di certo i parametri di proiezione sono molto differenti per variazioni di 50 e più punti Elo.
Inoltre in valore assoluto un giocatore a cui vengono decurtati punti a causa di un numero elevato di partite giocate dovrebbe esprimere un livello di gioco superiore al punteggio posseduto.
4 febbraio 2019 - 10:47
Sebbene il tuo ragionamento sia corretto, sembra mosso da un presupposto che invece potrebbe essere sbagliato, ad esempio quando parli di “penalizzazione” nel punteggio di alcuni giocatori.
Il calcolo del rating non penalizza nessuno per definizione, visto che è interamente determinato dai risultati.
E’ invece vero che il k=40 vuole velocizzare l’adeguamento del rating dei giocatori in crescita, e che questa velocizzazione viene sfruttata in modo diverso dai giocatori che possono usufruirne, ma questo dipende sostanzialmente da loro stessi, cioè dalla frequenza con cui giocano ( numero di partite tra un aggiornamento e il successivo ) e ovviamente dai risultati che ottengono nel periodo in questione.
In sintesi, se un giovane è in rapida crescita, il suo rating è per forza di cose inadeguato, non corrisponde alla sua reale forza di gioco.
Per ovviare a questo si velocizza l’adeguamento ( aumentando il k ) ma ne consegue che con il suo nuovo rating, più vicino a quello tendenziale, guadagnerebbe meno se continuasse a fare gli stessi risultati, ed è quello che accade a molti giovani.
Quando si avvicinano ai 2400 punti poi, è pacifico che debbano attendersi uno stop della velocizzazione, altrimenti sarebbero i loro avversari ad essere penalizzati.
Ma in tutto ciò non vi è una penalizzazione, è solo la constatazione che la crescita di alcuni rallenta o addirittura si arresta, quando non mostrano più la progressione di prima.
Per farlo dovrebbero mostrare un ulteriore progresso nella forza di gioco, cosa che è più difficile mano a mano che il livello proprio, e quello degli avversari, cresce.
4 febbraio 2019 - 11:06
Aggiungo che il caso particolare che descrivi non è una penalizzazione, ma semplicemente un ridimensionamento dell’adeguamento ( o se preferisci della “agevolazione” ricevuta ).
E’ chiaro che un limite debba esserci: se non ci fosse alcun limite, è teoricamente possibile che un giovane sfrutti il k=40 per velocizzare l’adeguamento del suo rating giocando un numero esorbitante di partite prima dell’aggiornamento successivo, ma oltrepassando di molto il suo reale valore di gioco.
Questo problema in realtà è stato attenuato dal fatto che il ricalcolo viene fatto ogni mese : difficile che qualcuno riesca a giocare 50 partite in 30 giorni, ma è teoricamente possibile, e 50 partite con il k=40 danno ancora la possibilità teorica di guadagni stratosferici ( credo ci sia un taglio, se non erro a 200 punti di incremento massimo ).
4 febbraio 2019 - 19:28
La mia impressione è che il K40, più che a incoraggiare i giovani, sia funzionale alla complessiva gestione del sistema, in cui credo che gli esperti della FIDE stiano cercando di mantenere relativamente costante il “valore” dell’Elo, o quanto meno la sua “apparenza” per i punteggi alti.
La modifica del limite di punteggio per il calcolo, da 350 (0,89 – 0,11) a 400 (0,92 – 0,08) sembra di fatto la principale responsabile della relativa costanza dei punteggi della top 100 dal 2012 ad oggi. Sembrerebbe solo una inezia eppure ha inciso misura notevole. Cosa altro stia accadendo nei meandri del punteggio Elo non saprei proprio dirlo. Ho in cantiere (già da un paio di mesi, non sono un fulmine 🙁 ) un articoletto per curiosare un po’ sulla materia ma non è facile ricavare risultati significativi.
In linea generale, come idea che mi sono fatto, nel corso della carriera un giocatore “toglie” punti al sistema. In caso di K costante (20, ad esempio), acquisisce crescendo un punteggio sempre più alto (partendo diciamo da 1300), si mantiene intorno al suo livello top (supponiamo, 2100) per un lungo periodo, infine, con l’avanzare dell’età, inizia a scendere di punteggio ma riduce l’attività o smette di giocare, comunque senza “restituire” al sistema complessivo i punti che ha “carpito”. Ho l’impressione che il K40 sia funzionale a ridurre questo effetto, introducendo punti nel sistema a bilanciare aspetti di deflazione.
Altrettanto in generale, il K40 è a mio avviso eccessivo, genera salti di punteggio non fondati. E’ vero che agisce in entrambi i sensi ma solo in parte: 1) se un under 18 salta da quota inferiore a 2300 a quota superiore a 2400 passa dal K40 al K10, cristallizzando un punteggio in parte enfatizzato rispetto alla sua forza di gioco. Dopo un altro centinaio di partite tutto si aggiusta ma il tema resta. 2) I giovanissimi sono normalmente in grande crescita, il K40 agisce più spesso verso l’alto, sia pure con “crolli” intermedi.
Mi sembrerebbe più efficace un K30, da ridurre a 20 dopo il superamento dei 2200 e non dei 2300, soluzione che sarebbe però meno efficace, ipotizzo, per i risultati che gli esperti FIDE si prefiggono.
Il comma della regola 8.56 valido dal luglio 2017 è poco immediato: “If the number of games (n) for a player on any list for a rating period multiplied by K (as defined above) exceeds 700, then K shall be the largest whole number such that K x n does not exceed 700”. In pratica, Buonanno ha nella lista di gennaio 2019 24 partite rated, 24 per 40 dà 960. Per rientrare entro il prodotto 700 il K si riduce, solo per il computo di quel mese, a 29 (700 diviso 24). Direi, semplicemente un limite posto dagli esperti FIDE per ridurre salti di punteggio astronomici come quelli ottenuti in qualche occasione passata. Dato che considero il K40 eccessivo, non mi sembra un grande limite questa riduzione, il giovane interessato avrà un punteggio meno alto nei tornei successivi, con conseguenti punteggi attesi inferiori e di nuovo il K40 a sottolinearne l’eventuale ulteriore crescita.
Nella mia tabella ha a mio avviso molto più rilievo la proiezione su 12 mesi, proprio per cercare un dato meno casuale rispetto alla singola lista. Anche così alcuni salti in avanti incidono molto, specialmente se il K si riduce da 40 a 20 o a 10, e nell’articolo Elo Giovani World ho ricalcolato diversi punteggi con il K20 (molto arbitrariamente, ma nella ricerca di un dato più “affidabile”) fino a che i due punteggi non si sono riavvicinati. Salti di oltre 200 punti restano possibili e anche nella lista di febbraio 2019 ci sono giovanissimi passati da quota 2200 a oltre 2400.
Sottolinerei infine quanto accennato altre volte: il punteggio Elo si basa su un numero di partite relativamente basso, con conseguenti limiti statistici. Va preso con le pinze ma resta interessante. Io, ad esempio, non ho mai giocato con Inarkiev, od Howell, o Grandelius, ma il punteggio Elo consente di avanzare l’ipotesi che (forse…) questi giocatori potrebbero riuscire a battermi… 🙂
4 febbraio 2019 - 21:08
La tua impressione sulle intenzioni della FIDE ( a mio vedere ) è esatta.
800/40 = 20
Dopo 20 partite con il K40 il rating converge verso il valore tendenziale ( incidenti esclusi ).
Se si superano le 20 partite prima dell’aggiornamento, e/o nel periodo osservato ci sono risultati “incidentalmente” molto positivi ( non si può obbligare nessuno a fare esattamente il punteggio che meriterebbe ? ), allora l’aggiornamento diventa ottimistico.
Alcuni continuano a crescere e quindi non ci si accorge della anomalia, ma questo dipende anche da quanto sono lunghe e frequenti le pause tra un torneo e il successivo.
Ad ogni modo, va precisato che i punti che il sistema “anticipa” al giocatore in crescita ( in fondo è un investimento ) grazie al k40, non deve restituirli il giocatore medesimo ( che in effetti non li ha davvero perchè il suo rating si stabilizza prima o poi al valore realistico ), ma dovrebbe restituirli il sistema stesso.
Molto tempo fa ipotizzai che il sistema potesse essere migliorato ricalcolando anche il punteggio di chi non abbia giocato alcuna partita in un dato anno, ad esempio togliendo 20 punti a ciascun giocatore inattivo ( una sorta di franchigia per chi sta per uscire dal sistema ).
4 febbraio 2019 - 21:22
dimenticavo.
Dire che con il k40 si ha una convergenza piena con 20 partite, equivale a dire che le partite in più sono praticamente inutili : considerando solo le ultime 20, in caso di risultati omogenei si dovrebbe ottenere lo stesso rating.
Questo semplificherebbe un sacco di cose ma il problema è che i risultati, specie quelli dei minorenni, non sono quasi mai omogenei ?
5 febbraio 2019 - 02:38
Anch’io sono dell’avviso che a livello macroscopico per mantenere il sistema dell’Elo stabile era probabilmente necessaria la produzione, anzi direi la generazione, di Nuovo valore Elo è di certo l’operazione k40 sembrerebbe funzionale a tale scopo.
Almeno molte considerazioni possono convergere in questa direzione.
Per ció che riguarda la mia affermazione sulla “penalizzazione” dell’applicazione della 8.56, in senso lato io non avevo intenzione di rivolgermi a difesa del caso specifico da me citato, piú che altro mi chiedevo se le conseguenze della 8.56 potessero significativamente modificare alcuni dati di analisi delle tabelle per “penalizzazione” , ed utilizzavo un esempio accaduto e verificato.
Non era mia intenzione di mancare di tatto nei confronti del ragazzo.
Effettivamente la proiezione a 12mesi rimane un ottimo indice per parametrizzare i rendimenti e puó essere un utile strumento di verifica proprio per i giovani scacciati.
5 febbraio 2019 - 02:41
No scacciati..:) Giovani Scacchisti
3 marzo 2019 - 10:35
Non molte variazioni dalla lista di marzo 2019.
Ottime prove di Tea Gueci, sia a Bolzano che a Cannes, con nuovi titoli nel mirino. Scala qualche posizione Gabriele Lumachi dopo il buon torneo disputato a Lienz.
Andrea Simonetto entrerà in lista quasi certamente il prossimo mese, superando la soglia dei 2300 nella proiezione su dodici mesi.
1 aprile 2019 - 12:47
Come preannunciato, entra in lista Andrea Simonetto superando la soglia dei 2300 punti nella media su 12 mesi (2307).
Gabriele Lumachi supera la soglia dei 2400 punti nella media su 12 mesi e scala qualche altra posizione.
Edoardo Di Benedetto accumula mattoncini per la torre d’assalto al futuro titolo di GM tra qualche anno.
1 maggio 2019 - 11:40
Come spesso accade con la nuova lista, sito ratings FIDE lentissimo e spesso non funzionante. Ci vorranno un po’ di giorni per gli aggiornamenti, tempo permettendo e quando il sito si deciderà a non impiegare molti minuti per ogni schermata…
2 maggio 2019 - 18:02
Con questa lista di maggio 2019 entra in lista Kirk Kakani in virtù dei buoni tornei disputati a Treviso e Montesilvano, con una proiezione sulla lista di 2383.
Da rimarcare i buoni risultati di Brando Pavesi (sottolineando le patte ottenute con Daniele Lapiccirella, Giuseppe Andreoni e con il MF indiano Srinath, 2416) e Simone Pozzari (molto positivo nel WE di Ceriano Laghetto), entrambi con +57 di variazione.
Ho modificato l’assetto della lista, cercando di evidenziarne meglio i dati.
11 maggio 2019 - 07:08
Sulla lista ho visto che manca D’Antonio Neri. Non rispetta le condizioni o è una dimenticanza?
11 maggio 2019 - 08:32
Non rientra nei parametri.
Vi è da considerare che ha iniziato molto “tardi” (per gli standard di oggi), esordio in lista FIDE tre anni fa, a 14 anni e 5 mesi. Con una crescita così rapida, e con un limitato numero di partite rated giocate, 111, è evidente un buon talento. Per tali motivi è presto per considerarne la possibile progressione.
Non sono pochi i giovani italiani che iniziano relativamente tardi che dimostrano notevoli capacità, con una crescita molto rapida. In questi casi si bruciano le tappe (nel caso di D’Antonio più di 600 punti Elo in tre anni). Il potenziale è poco individuabile con questo tipo di lavoro, servono più dati.
11 maggio 2019 - 15:16
Angelo, i valori di alcune proiezioni mi lasciano perplesso, e in prima battuta immagino siano errori di trascrizione.
Ad esempio la enorme differenza tendenziale tra Desirè Di Benedetto e Tea Gueci che pure distano di soli 6 mesi.
12 maggio 2019 - 00:54
Scusami Mario, leggo solo ora.
Sono solo calcoli. Desiree Di Benedetto viene da punte Elo elevate, che incidono sulle sue medie. La sua proiezione sull’ultima lista è più bassa, per quanto contino le singole liste. C’è una certa variabilità di risultati.
Tea Gueci si sta impegnando maggiormente nel recente periodo (ha detto al CIA che lo avrebbe fatto) e i risultati si stanno vedendo.
12 maggio 2019 - 09:44
Cercavo di capire come si modifica la proiezione.
Tea Gueci aveva risultati abbastanza stabili, un ottimo periodo adesso, ma non direi che non può più migliorare.
Invece la sua proiezione la darebbe come “insabbiata”, vicinissima al suo massimo.
Desireè ha registrato una impennata notevole 1 anno fa, ma poi sono seguiti 9 mesi di riassestamento.
Eppure avendo un rating attuale inferiore ottiene una proiezione molto più alta.
Per come la vedo io, hanno quasi la stessa età e quasi lo stesso rating, quindi un algoritmo dovrebbe dare proiezioni simili.
7 gennaio 2020 - 15:32
Buongiorno e buon anno 🙂
Ci sarà un aggiornamento delle tabelle a breve?
Grazie!
7 gennaio 2020 - 17:50
Si, a breve, entro la settimana, almeno per gli italiani (calcoli già fatti aggiornati a gennaio, verifica e tabella da fare).
8 gennaio 2020 - 15:08
Con l’arrivo del 2020 escono dalla lista i giovani “attempati” del 1999: Francesco Rambaldi, Tea Gueci, Alberto Barp, Stefano Yao, Francesco Seresin, Luca Varriale.
Escono inoltre dalla lista per inattività due buoni talenti come Matteo Pitzanti e Alessandro Favaro.
A parziale compensazione ingresso per 3 giovanissimi, Bianca Pavesi, Alexandro Beliman e Albert Artissi. Angela Flavia Grimaldi e Sabina Artissi sono gli elementi di novità della lista femminile, in cui “minacciano” di inserirsi tra qualche mese Sara Gabbani e Melissa Maione.
Nel semestre stabilizzano la loro presenza con una buona continuità di crescita Neven Hercegovac e Kirk Kakani.
8 gennaio 2020 - 19:41
Grazie per l’aggiornamento 🙂
Una domanda: ma ha senso tenere in classifica dei giocatori che hanno disputato meno di dieci partite in un anno? Vedo che Orlandini addirittura ne ha disputate solo 3. Senza nulla togliere a questi giocatori (avranno avuto i loro ottimi motivi per ridurre l’impegno scacchistico nel 2019), chiaramente!
Ciao
8 gennaio 2020 - 20:08
Beh, direi che l’inattività considerata dalla FIDE è un criterio plausibile, che peraltro corrisponde alla impostazione su 12 mesi della tabella. In alcuni casi ad una assenza di partite di parecchi mesi ha fatto seguito una ripresa dell’attività. Se si tratta di una completa interruzione, come sembra probabile, a breve non verrà riportato nella lista.
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