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Intervista col leggendario Alexander Morozevich !

Come un goal al 90esimo nella finale di un mondiale! L’incontro col mitologico Alexander Morozevich, restio alle interviste che poche volte concede, è stato infatti il frutto di una lunghissima attesa (10 ore) al termine di una giornata iniziata alle 6 del mattino e terminata alle 4 del mattino successivo con tanto di appostamenti, tentativi, trappole, marcature tenaci fino a costringerlo alla resa a tardissima sera (ore 23) dopo, anzi durante 🙁 , cena al ristorante. Ne è valsa la pena, questo è poco ma sicuro. Tutti riuniti a tavola, eravamo infatti ormai al dolce quando, dopo l’ennesimo tentativo, Alexander ha comunicato all’organizzazione di potermi concendere al fine un’intervista di 10 minuti mentre stavo assaporando un meritato tortino al cioccolato…inoltre la condizione era netta: ora o mai più! Sgomento 🙂 ho per forza di cose dovuto abbandonare il cenacolo e la compagnia, con Nakamura e Giri seduti di fronte a me che assistevano alla crudeltà della scena. E’ iniziato così l’inseguimento fino alla hall dell’hotel dove, senza poter utilizzare la telecamera e senza poter prendere appunti, situazione che mi ha costretto a riscrivere tutto il dialogo a memoria fino a tarda notte (anzi il mattino seguente), ho avuto finalmente l’onore di poter parlare con Morozevich:

Darkstorm: Grazie per il tempo dedicato al nostro blog Scacchierando, un sito italiano di scacchisti appassionati. Per me è un onore poter intervistare un artista come te ed uno dei più forti giocatori al mondo dell’ultima decade. L’anno scorso espressi agli organizzatori la massima considerazione che ho di te e affermai che sarebbe stato un elemento di enorme valore per il torneo e la sua Storia, aggiungendo che il momento per chiamarti poteva essere buono e che il tuo valore non è minimamente confrontabile con giocatori che un anno fa avevano il tuo stesso elo. Fortuna ha voluto che ciò sia accaduto per due volte ed oggi ho l’opportunità di incontrarti. Detto ciò, passiamo a noi. Nella tua carriera quante volte hai potuto visitare il nostro Paese?

Morozevich: Questa non è la prima volta che vengo l’Italia, infatti non solo è il secondo anno di fila che disputo il torneo di Capodanno a Reggio Emilia ma venni a Roma negli anni ’90 per alcuni giorni, mi pare quattro, per i Campionati Militari.

Darkstorm: In un’intervista di qualche mese fa affermasti con una nota di dispiacere che eri stupefatto che nessuna delle tue partite si trovasse nelle raccolte di più belle partite, come ad esempio le 125 selezionate da J.Nunn. Come te lo spieghi?

Morozevich: La mia affermazione nella precedente intervista era scherzosa. Certamente possiamo dire che la realtà contrasta con ciò che si dice, se infatti prendiamo (NDR: qui, contrariamente ai supposti toni scherzosi, Morozevich affronta la questione seriamente 🙂 e con una certa enfasi) qualsiasi libro di tattica, di raccolta di partite, di diagrammi o di studi, non troviamo mai il mio nome, ma se io sono considerato uno dei maggiori attaccanti degli ultimi 10-15 anni mi chiedo come ciò sia possibile!

Darkstorm: Sempre nella citata intervista hai affermato che nel 2010, quando avevi smesso di giocare per alcuni mesi, ti eri anche posto il quesito se per caso la tua carriera fosse alla ultime battute. Io voglio dirti con una certa enfasi che se gente come Kortchnoi gioca ancora a 80 anni e riesce a batture Campioni come Caruana forse è il caso che tu debba continuare ancora, per il bene di tutti i fans !

Morozevich: Non si può dire a che punto io sia realmente della mia carriera. Kortchnoi gioca fino ad 80 anni ma non può essere il punto di riferimento poichè la norma è essere ai vertici fino ai 40-45 anni, come succede per Kasparov e Anand. Possiamo dire che sono a metà della mia carriera scacchistica e diretto verso la seconda parte e la fine. Inoltre il mio stile di gioco è estremamente dispendioso e richiede grande energia fisica pertanto potrò giocare finchè il mio fisico me lo consentirà.

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Darkstorm: Prima abbiamo parlato dell’assenza di tue partite nei libri delle raccolte. Come autore invece hai pubblicato un libro sulla Difesa Cigorin. Pensi che sia un’esperienza da ripetere?

Morozevich: Si ho scritto un libro sulla Cigorin ma in realtà è un lavoro fatto insieme ad un Maestro Internazionale. In futuro vorrei scrivere un libro da solo sulle mie migliori partite, ciò richiederà tempo pertanto non so quando avrà luce poichè dovrò dedicargli grande attenzione e sforzi, forse tra una decina d’anni.

Darkstorm: hai recentemente concluso la tua attività di trainer per il Quatar, in particolare con la Zhu Chen. Hai detto che hai in questi anni capito come giocano i cinesi e come apprendono gli scacchi, cosa intendi di preciso quando fai riferimento al loro approccio?

Morozevich: L’esperienza con la Zhu Chen è stata formativa. I cinesi giocano a scacchi e imparano tale sport in maniera differente da noi per un semplice motivo: hanno una diversa cultura. E’ la cultura che li rende differenti ed unici. Ogni cultura ha un approccio differente. Lavorando con alcuni di loro posso dire che alla fine di tale percorso non ho modificato il mio stile che è sempre lo stesso ma personalmente ritengo di essere cresciuto e di essermi arricchito nella mia formazione generale.

Darkstorm: Alle ultimi Olimpiadi la Russia ha potuta schierare tre formazioni, inizialmente tu eri stato inserito nella seconda e poi hai declinato l’invito probabilmente giustamente perché sei un giocatore da Russia 1. Cercherai di rientrare nel posto che ti compete per i prossimi giochi olimpici di Istanbul?

Morozevich: Non ho rifiutato di giocare nella seconda squadra alle Olimpiadi del 2010 ma semplicemente ho ritenuto di non essere utile alla causa. So che nel 2012 le Olimpiadi saranno in Turchia e so che per entrare nel team russo dovrò ottenere buoni risultati, quindi semplicemente devo pensare a fare del mio meglio partita dopo partita.

D: Quando potremo rivedere Alexander in lizza per la Corona attualmente detenuta da Anand? Non pensi che l’attuale format possa penalizzare le chances per una tua qualificazione, considerando il tuo stile di gioco più adatto ai match che ai KO?

M: Non credo sia giusto fare valutazioni se potrò ambire al Titolo Mondiale con l’attuale struttura del ciclo per il semplice motivo che il formato sistematicamente cambia dopo alcuni anni. Possiamo però dire che mi sento pronto ad affrontare dei match anche se non ho moltissimi precedenti, anche se diversi ufficiali e di allenamento, e possiamo invece constatare che con i sistemi di qualificazioni K.O. le mie possibilità  sono estremamente basse poichè in tanti anni non sono mai riuscito a vincere tornei di questo tipo od ottenere risultati soddisfacenti. Pertanto per poter aver ambizioni al Titolo Mondiale dovrei qualificarmi in altra maniera oppure dovrebbero cambiare i regolamenti.

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Alexander Morozevich al 54° Torneo di Capodanno a Reggio

D: Dopo parecchi anni di competizioni, quali sono quelle che ti hanno dato maggiori emozioni e delle quali conservi i ricordi più piacevoli?

M: Non posso dire quali siano le mie vittorie o tornei preferiti, e nemmeno stilare una classifica. Il motivo è semplice ed è che ogni manifestazione a cui ho preso parte in questi anni della mia carriera scacchistica mi ha lasciato piacevoli ricordi, ed ognuno di essi è per me prezioso. Certo, può essere che col trascorrere del tempo alcuni dettagli o fatti vengano meno nella memoria ma non posso dividerli tra positivi e negativi. Ognuno di essi è parte di me, e li conservo volentieri.

D: Quando da ragazzino studiavi i primi libri di scacchi, quali campioni ti affascinavano di più per il loro gioco?

M: Non ci sono giocatori del passato di cui ho preferenze delle loro partite, il motivo è che quando da ragazzo studiavo i vari testi a mia disposizione il mio obiettivo non era emulare alcuni di loro ma comprendere il gioco e la sua essenza, cercando di estrapolare da ognuno dei libri che analizzavo i migliori insegnamenti ed i concetti chiave.

– Alle 23.30 di sera si conclude la prolungata e piacevole chiaccherata con uno dei maggiori interpreti del gioco dei tempo moderni. Mi attenderano ancora alcune ore di impegno per riscrivere il dialogo e mettere tutto a posto, ma sarà  un piacere perché pur di avere questi momenti e ricordi ogni fatica ne sarà  valsa ampiamente la pena.

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