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Lettera aperta agli scacchisti italiani

pubblicata dalla FSI a firma di Vocaturo Rambaldi Godena Dvirnyy A.Rombaldoni David Moroni Zimina S. e M.Brunello

Pubblichiamo integralmente una lettera rivolta a tutti gli scacchisti italiani pubblicata oggi, 10 febbraio, dal Sito Ufficiale della FSI (file pdf)scritta in collaborazione da (in ordine alfabetico) Marina Brunello, Sabino Brunello, Alberto David, Danyyil Dvirnyy, Michele Godena, Luca Moroni, Francesco Rambaldi, Axel Rombaldoni, Daniele Vocaturo e Olga Zimina.

AVVERTENZA di Stefano Bellincampi
Vogliamo ringraziarvi per il tono pacato che state mantenendo nella discussione. Vi ricordiamo che Scacchierando è responsabile dei commenti postati sul blog e il sottoscritto sarebbe chiamato in causa nel caso di una querela per diffamazione. Pertanto vi invitiamo ad evitare di fare, direttamente o indirettamente, nomi di giocatori e/o tornei: questo è un blog e non un tribunale, altrimenti siamo costretti a cancellare quei post. Chi invece ha notizie di reato informi il Procuratore Federale.

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241 Commenti a “Lettera aperta agli scacchisti italiani”

  1. MrChessProjects
    10 febbraio 2017 - 13:04

    Riflessione.

    Lato positivo della lettera: i nostri giocatori di vertice si espongono e dicono giustamente che non ci stanno a veder succedere certe cose

    Lato negativo: in pratica però non vi sono proposte concrete e di fatto viene demandato ad altri trovare i mezzi per combattere gli illeciti

    Comunque e’ un segnale positivo che qualcosa si muove.

  2. arancia
    10 febbraio 2017 - 16:47

    Condivido in pieno contenuto e intenti della lettera, per questo l’ho pubblicata nel mio blog:
    CipreScacchi & ChessNews

    http://ciprescacchi.blogspot.it/2017/02/lettera-aperta-favore-degli-scacchi.html

  3. Scacchista luminoso
    10 febbraio 2017 - 17:02

    Per caso uno o una dei firmatari in passato aveva firmato la lettera aperta contro la Sandu? Mi sembra di si…
    Qui il caso:
    https://en.chessbase.com/post/support-for-mihaela-sandu

    E’ una lettera generalista, con l’intento di sparare contro potenziali rivali per essere in meno a spartire la torta? Non mi sembra che i firmatari ci abbiano “messo la faccia”. E’ una lettera moralista che si poteva scrivere in qualunque momento. Forse scrivendola adesso si vuole sollevare l’opinione pubblica contro qualcuno o qualche evento senza avere la minima prova che sia successo qualcosa; con l’intento non rischiare di veder diminuire i propri privilegi. Basta caccia alle streghe! Atteniamoci al senso letterale di quanto affermano i firmatari, a meno che non abbiano di qualcosa di specifico da aggiungere (mettendoci davvero la faccia!).

  4. SCACCHI
    10 febbraio 2017 - 17:49

    Premetto che digito su una tastiera non italiana e quindi potrete trovare errori di battitura. Me ne scuso in anticipo.
    Da lettera:
    “Riteniamo che lo scacchismo italiano abbia bisogno urgente bisogno di rinnovarsi sotto il profilo dell’etica sportiva”
    Qui’ la “denuncia” e’ circostanziata allo scacchismo italiano. Ora, se pensiamo che i nostri ragazzi partecipano prevalentemente a tornei all’estero si puo’ ragionevolmente presumere che si riferiscano a qualcosa di preciso che e’ accaduto e sta accadendo in Italia e che sta coinvolgendo giocatori e organizzatori in Italia. Io non voglio alimentare sospetti o altro ma anche su questo sito c’e’ gia’ stato qualcuno che ha denunciato un qualcosa di opaco successo in alcuni dei tornei disputati in Italia recentemente. Gli amministratori legittimamente (non si accusa senza prove, mai) hanno censurato i commenti ma che ci sia qualcosa nell’aria e’ innegabile. E’ questa lettera, controfirmata da giocatori di punta del movimento, probabilmente contribuira’ a fare un po’ di luce. Non posso non pensare a una loro audizione da parte del president, ma questo lo vedremo in seguito.
    “Non stiamo pensando solo al cheating elettronico ma sopratutto alla compravendita di partite” per titoli e norme aggiungerei io. Rilegettivi i nomi dei firmatari e potrete subito rendervi conto che non stanno parlando di seconde o terze nazionali ma di titolati internazionali. Prima di firmare una lettera cosi’ dura I ragazzi hanno sicuramente parlato fra di loro e sono sicuro che, come minimo, un paio di loro hanno assistito o avuto conferma di compravendite avvenute o di favori passati sotto moneta. Disgustoso sotto tutti i termini e questi ragazzi hanno tutto il diritto di essere infuriati. E’ un moto dell’anima condivisibile. Continuiamo: “saremo i primi a dare l’esempio avendo cura, nei limiti delle nostre possibilita’, di partecipare solo a tornei che appaiono limpidi”. E qua’ chi vuole chiudere gli occhi li chiuda pure.
    “Chiediamo agli organizzatori di prediligere i giocatori di specchiata onesta’” ed e’ questo il punto, la loro legittima richiesta: isolare ed emarginare chi non onora il gioco come questi e tanti altri ragazzi meno noti fanno. Hanno ragione. La seconda richiesta e’ che ci sia un dibattito nel movimento e’ questo mi pare stia succedendo. Da un certo punto di vista sono dispiaciuto per loro. Questi ragazzi stanno mettendo tantissimo nel piatto, gli scacchi richiedono tanto tempo e per molti di loro questo fantastico gioco e’ diventato un lavoro e lo stanno portando avanti con onesta’ e tenacia. Non e’ facile trovarsi accanto a persone che non agiscano allo stesso modo. E’ compito di tutti noi e specialmente della Federazione e degli organizzatori affiancarli in questa battaglia contro il malcostume che purtroppo ha invaso troppi segmenti della nostra societa’. Un ultimo pensiero: durante una mia partecipazione come consigliere di Accademia ricordo che ci fu una violenta discussione fra i consiglieri perche’ uno di loro, il consigliere accompagnatore, aveva chiesto a un bambino di nove anni (nove anni!) di perdere cosicche’ la squadra avversaria (entrambe squadre della stessa Accademia) sarebbe passata in C1.Il bambino perse ma ebbe una crisi di pianto e il genitore (il bambino era orfano di padre, aveva solo la mamma che lo aveva lasciato in custodia alla squadra) opportunamente lo ritiro’ dall’Accademia. Pochi giorni dopo diedi le mie dimissioni da consigliere. Il consigliere accompagnatore ha continuato e continua a rivestire incarichi importanti in seno al movimento.

  5. Maelstrom
    10 febbraio 2017 - 18:33

    Il mio commento è stato cancellato, quindi deduco APPUNTO che non era per quello.
    Torniamo al tema centrale. Ho visto compravendite live in quasi tutti i tornei dove ci sono i premi a fasce da circa 20 anni, ovvero dal mio primo torneo quando avevo 10 anni, quindi la lettera in sé mi sembra tanto scoperta. Ripeto però lo spirito del commento precedente: se continuate a dire che ci sono fatti specifici che sapete ma non dite quali sono, la platea follower di scacchierando può immaginare qualsiasi cosa, magari sospettando di cose che non c’entrano nulla.

  6. Maelstrom
    10 febbraio 2017 - 19:58

    Ripeto, deve essere nato da qualche gravissimo episodio specifico, perché patte di accordo, compravendita di partite nei tornei a fasce degli ultimi turni ecc li ho visti in OGNI torneo che ho giocato dove il premio non fosse un prosciutto (e a volte anche in quelli). Quindi se obiettivo era solo sensibilizzare sul fenomeno, era come fare lettera aperta su esistenza acqua calda. visto che quindi ci saranno GRAVISSIMI e straordinari episodi specifici, la curiosità é normale.

  7. RobV
    11 febbraio 2017 - 15:52

    La lettera è un “giallo” davvero intrigante e affascinante per le persone come me che non hanno informazioni privilegiate, per cui come lettore ringrazio questo blog per averne dato notizia…

    Ragionando a lungo quindi con solo gli strumenti della logica (e per curiosità qualche ricerca sui tornei disputati in Italia negli ultimi 1-2 mesi), sono giunto alla conclusione che i messaggi di questa lettera possono essere sostanzialmente tre:

    1) Letteralmente quello che c’è scritto nel testo (l’interpretazione banale)

    2) Attenti, voi che vendete le partite perché se la cosa si ripete facciamo i nomi (e a quel punto per eventuali giocatori di alto livello potrebbe voler dire l’esclusione dalla Nazionale, il giorno in cui avessero un Elo adeguato per ambirvi)

    3) Alla FSI: introducete un regolamento e pene severe per chi vende le partite (immagino infatti che ora manchi, ma non ne sono sicuro: qualche lettore magari può illuminarci a riguardo…)

    Ognuno è libero di pensare quale sia, fra i tre, il vero messaggio cui miravano gli autori della lettera. Personalmente, penso che sia il 2) e forse anche il 3). Infatti, in qualsiasi sistema (anche politico), se le mele marce sono poche l’integrità del sistema regge, ma se si supera una certa massa critica di mele marce il sistema degenera (è il caso ad es. del sistema politico italiano, che si è cambiato le leggi per creare una casta autoperpetuantesi…), ed a quel punto è finita… :-O

  8. SCACCHI
    12 febbraio 2017 - 00:58

    Adesso che si e’ un po’ posata la polvere dopo la bolgia di commenti e reazioni dovuti alla pubblicazione di questa lettera unica nella storia del nostro movimento mi stavo giusto chiedendo quale sara’ il proseguio di questa azione. La Federazione chiamera’ tutti loro o alcuni di loro e chiedera’ spiegazioni, credo ne sia anche obbligata da statuto Coni. Ma dopo? Immaginiamo che questi giocatori hanno avuto notizia, diretta o indiretta non importa, che i giocatori Rossi, Verdi e Bianchi (utilizzo un alias riconosciuto e usato anche nei testi giuridici per indicare che non mi sto rivolgendo ad alcun giocatore in particolare, ovviamente) abbiano comprato o venduto partite. A un certo punto uno fra Rossi, Verdi e Bianchi ottiene risultati o un elo che giustifica una convocazione in nazionale o una partecipazione al campionato italiano. Cosa fanno i nostri firmatari? Lo ignorano (o li ignorano)? Si rifiutano di giocare? Presumo fortemente di si. E forse, come ho detto nel mio post precedente, questa lettera e’ un bene. Perche’ senza essa avremmo avuto questo comportamento strisciante sottotraccia per chissa’ quanto tempo e per chissa’ quali obiettivi. Se c’e’ qualche mela marcia che ha bisogno di comprare le partite per vincere un torneo o per ottenere una norma e’ giusto che venga accompagnata alla porta e per sempre. Di andazzi strani in Italia ne abbiamo gia’ tanti, andare a sporcare un movimento come il nostro, povero e fatto di sola passione, mi sembra ancor piu’ che sbagliato, profondamente ridicolo.Che valore possa avere un titolo comprato o una vittoria rubata in un ambiente in cui a malapena con il primo premio ti ci paghi la trasferta e’ davvero roba da psicoanalisi.

  9. Scacchista luminoso
    12 febbraio 2017 - 01:57

    La lettera non fa immaginare niente. Sensibilizza su un tema forse già presente da parecchio (vista la sottolineatura della recidività). Tutte le immaginazioni o supposizioni senza sapere niente sono illazioni a caso. E’ un invito a stare attenti sul tema. Prima di pensare a persone o a fatti senza avere alcuna informazione o solo per sentito dire o per antipatia o perché non si ha di meglio da fare; è meglio pensarci due volte perché si rischia di andare a intaccare l’onestà di persone che non c’entrano nulla. E si rischia anche di andare ad intaccare la propria fedina penale identificando e diffamando in maniera quasi univoca fatti o persone anche senza nominarle direttamente.

    “In tema di risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa, non è necessario che il soggetto passivo sia precisamente e specificamente nominato, purché la sua individuazione avvenga, in assenza di una esplicita indicazione nominativa, attraverso tutti gli elementi della fattispecie concreta (quali le circostanze narrate, oggettive e soggettive, i riferimenti personali e temporali e simili), desumibili anche da fonti informative di pubblico dominio al momento della diffusione della notizia offensiva diverse da quella della cui illiceità si tratta, se la situazione di fatto sia tale da consentire al pubblico di riconoscere con ragionevole certezza la persona cui la notizia è riferita.”

    Qualche link:

    http://www.altalex.com/documents/massimario/2016/05/31/stampa-diffamazione-persona-offesa-indicazione-specifica-fattispecie-concreta
    http://www.altarezianews.it/2014/04/16/108203/
    http://www.editoria.tv/editoria/si-puo-diffamare-anche-se-non-si-nomina-la-parte-offesa/

  10. Maelstrom
    16 febbraio 2017 - 12:56

    Anni fa ero a un torneo a squadre e al primo turno fummo accoppiati a una madre contro due figli. La madre spiegava a mio padre, pace all’anima sua, quanto faceva studiare questi bambini (non ricordo età ma under 10 sicuro) e quanto gli scacchi erano ottimi per loro. Mio padre le disse: Guardi questa sala piena di gente, e mi indichi uno che vorrebbe suo foglio diventasse. Tra ihs e facebook (post e profili pubblici ancora in bella vista con in mezzo organizzatori, battute dei firmatari, controrisposte di altri) mi sono fatto una idea abbastanza precisa del tutto. Mio padre aveva ragione. E lo dico senza prendere posizione, proprio in generale. Caruana se fosse ancora qui avrebbe firmato questa lettera? Probabilmente no. Perché? Caruana é uno dei 10-20 al mondo che guadagna un pacco di soldi da solo.

  11. Maelstrom
    16 febbraio 2017 - 17:58

    Non posso in quanto mi pare chiaro che non si possono fare nessun tipo di nomi qui. Su facebook comunque, girando tra le bacheche di scacchisti e gente del settore pubbliche (nessuno é mio amico) e guardando i botta e risposta degli ultimi 2 mesi (con accuse assolutamente non velate) mi sono fatto l’idea, che avevo già prima, che la lettera non scaturisca dal generale ma da fatti particolari. Il discorso su Caruana é che se ti auto guadagni molto bene da vivere, non devi schierarti da nessuna parte in una diatriba del genere.

  12. Maelstrom
    16 febbraio 2017 - 18:08

    Credo, per concludere, che tutto si concluderà in niente se non in altre discussioni tra scacchisti / organizzatori ecc. Attendo comunque che il mio pensiero sia smentito da eclatanti azioni della procura federale, che però dubito arriveranno. Ricordo a tutti il caso Cereda, in cui svariate persone e anche su questo blog (forse sulla versione precedente) sono arrivate ad attacchi, accuse, dichiarazioni di colpevolezza a priori ecc. per poi arrivare a una bella assoluzione piena perché il fatto non sussisteva. Motore della diatriba iniziale? Invidie personali tese a screditare l’incolpevole Cereda che semplicemente, grazie alla applicazione rinnovata nel gioco, aveva (ed ha visto che è rimasto sui nuovi livelli) migliorato la sua forza di gioco.

  13. Maelstrom
    17 febbraio 2017 - 15:49

    C’entra perché nella lettera dicono: Parteciperemo solo a tornei puliti. Se non li vedo in un torneo italiano quindi d’ora in poi potrei pensare che, secondo loro, quel torneo o l’organizzazione di quel torneo non é pulito. E questo della lettera non mi piace anche se il principio é ovviamente sacrosanto. Ma leggendo dichiarazione pubbliche di vari personaggi su fb sulla faccenda, e polemiche con attacchi non velati addirittura sulle bacheche di chi si attacca, mi sono fatto la personale opinione, opinione ribadisco, che il principio si sia piegato anche a una ragion pratica. Ma sono mie opinioni. Cercate informazioni come ho fatto io e fatevi le vostre. E a mio parere Caruana non avrebbe quindi firmato perché totalmente disinteressato a questo genere di beghe, dall’ alto del suo olimpo.

  14. stefanodegiorgi
    20 febbraio 2017 - 21:38

    Forse converrebbe fare il punto della questione senza continuare in rivoli di discussione su argomenti collaterali e non rilevanti: i migliori giocatori italiani lamentano comportamenti di cui devono necessariamente essere stati testimoni o vittime, che hanno falsato uno o più risultati sportivi
    Nello specifico dovrebbe trattarsi (uso il condizionale perché dal contenuto della lettera non si escludono altri comportamenti antisportivi) degli accordi tra due avversari per far vincere la partita ad uno dei due (la patta d’accordo, proprio perché prevista dai regolamenti o comunque non esclusa, NON può costituire illecito o antisportivo comportamento!). Cheating o altri comportamenti antisportivi, non sembrerebbero essere la ragione principale della lettera.
    Ora va da sé che la lettera alla FSI ha chiaramente scopo preventivo (quello repressivo spetta agli organi di giustizia federali o al CONI e NON può prescindere da una denunzia su fatti concreti accaduti) ma non mi è chiara la sua concreta operatività: a) come si individuano i soggetti antisportivi in assenza di una esplicita denunzia? b) come si individuano gli organizzatori complici? c) come possono gli organizzatori escludere persone da un torneo in assenza di un’esplicita denuncia?
    Poiché non amo le liste di proscrizione, né il maccartismo, metto tutti in guardia dalla possibile tentazione di ritenere chi non figuri tra i firmatari della lettera un indiziato o, peggio ancora, che i firmatari siano solo per questo dalla parte dei “buoni”. Salvo quindi della lettera solo ciò che a mio avviso è correttamente sostenibile e cioè l’invito a tutti gli operatori scacchistici di prestare maggior attenzione allo svolgimento delle gare e alle modalità con le quali maturano alcuni risultati, specie se dagli stessi possa derivare un considerevole, e fortemente improbabile, vantaggio per un competitor. A buon intenditor…

    • Maelstrom
      20 febbraio 2017 - 22:43

      Esatto, sarebbe veramente spiacevole se alcuni organizzatori fossero svantaggiati o delegittimati da questa lettere di intento puramente morale… Ma sicuramente non era quello intento.

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