Sunway Sitges 2018

Faccio riferimento ad un lavoro sull’Elo dei giovani che avevo proposto in passato, in un articolo del 2015 che aggiornavo ogni mese, poi saltato quando abbiamo avuto problemi con il server.
Di recente ho ripreso e aggiornato quelle tabelle e a breve rimetterò tale articolo. L’articolo di allora riguardava solo i giovani italiani mentre ho intenzione di proporne anche uno per i giovani top a livello mondiale.

Si basa individuando una curva di crescita, quella che sto utilizzando ora è la curva 2400, ovvero il punteggio che ci si attende di mese in mese da un giovane che potrebbe arrivare intorno ai 28 – 32 anni (età di solito del miglior rendimento) ad un punteggio dell’ordine di 2400 (con le ovvie variazioni di lista in lista). E’ moderatamente complicato ma a mio avviso interessante, comunque da prendere più come curiosità che come predizione, il punteggio Elo è una scienza molto poco esatta.

Il tutto deriva da un lavoro ancora più antico, iniziato nel 2005 (i vantaggi dell’età avanzata… 🙂 ). Scartabellando le liste Elo avevo considerato che potevo utilizzare la posizione nella lista di un determinato anno per tracciare una curva di crescita media, ad esempio prendendo l’Elo del 100° giocatore per ogni anno di nascita. Non è così semplice perché il campione di un anno di nascita non è del tutto sufficiente per una buona stabilità della statistica.
Verificando i dati in più liste Elo e dando un’occhiata alla crescita concreta di alcuni giocatori si arriva ad un accettabile compromesso.
Tra l’altro, queste curve hanno un andamento estremamente simile, che si traccino per il 20° 50° 100° o 200° giocatore per ogni anno di nascita.
Ogni anno “produce” un certo numero di titolati GM e IM, ovviamente variabile, nell’ordine di 120 / 130. La curva derivante dalla 130ma posizione è approssimativamente una curva da 2400 punti.
Vanno fatti aggiustamenti per le liste dei più giovani, diciamo sotto i 14 anni, per il numero inferiore di giocatori con Elo FIDE.
Alla fine ottengo una tabella che mese per mese individua il punteggio medio corrispondente all’Elo individuato, ad esempio 2400. Questo permette di calcolare le differenze rispetto alla tabella con il punteggio di un giovane, con una conseguente proiezione di punteggio (che cambia poco o nulla se si usa una curva da 2500 o da 2300 punti, molto simili nell’andamento).
Per ogni giovane scrivo in un foglio excel tutti i punteggi Elo lista per lista, appaiandoli al punteggio atteso per la sua età, mese per mese. Excel calcola poi tutto il resto.
Un lavoro molto lungo ma è un argomento che mi ha sempre incuriosito.

L’articolo non è pronto ma ho già la gran parte dei dati e in cima alla lista mondiale per età c’è in questo momento Praggnanandaa. Sono stato impreciso nel commento perché Gukesh e Nihal sono solo terzo e quarto, al secondo posto c’è Sindarov.
Tutti piccolissimi, la loro straordinaria precocità gli consente vantaggi enormi su una curva media di crescita. Come ho già scritto in un altro commento, la precocità rischia di conquistare più velocemente ciò che si raggiungerà comunque, o quanto meno è una mia impressione che sono curioso di verificare, anche seguendo la crescita di questi giovanissimi super. Sono spesso accomunati da un numero enorme di partite giocate ma non sono sicuro sia il metodo migliore per arrivare ai massimi livelli.
Il tutto è solo una curiosità, una elaborazione dei dati a disposizione, con tutta ovvietà non può predire nulla. Non solo un giovane può poi ridurre o interrompere l’attività scacchistica (ad esempio Negi, ex secondo GM più giovane), ma la crescita individuale è molto diversa da una media. Il punteggio Elo risente poi di una mole di dati (le partite giocate) a mio avviso insufficiente, specialmente al di sotto di una certa quota “internazionale”.

Non so se quanto ho scritto chiarisca bene. Nel caso, spero di fare meglio negli articoli (prima di Natale dovrei riuscire a pubblicarli).

Chiaro Mario, non può che essere una curiosità, troppe le variabili future che possono intervenire, tante anche le variabili che intervengono nel presente, si parte da un unico dato (i risultati finora ottenuti rispetto ad una media di altri risultati) che è già in partenza non del tutto affidabile (l’Elo ha tanti meandri, compresa una rilevanza statistica non eccezionale per la limitata mole di dati, per giunta con il K40 per i giovanissimi che a volte crea punteggi decisamente sovradimensionati).

E’ vero però che discorsi dello stesso tenore vengono fatti spesso con una considerazione dei dati molto inferiore. Se si fa, tanto vale provare a farlo meglio. Resta solo una curiosità che può essere interessante seguire nel tempo. Ogni volta che mi sono cimentato con l’argomento l’ho fatto per curiosità personale, direi per diletto, non per definire precisi risultati futuri. Qualche indizio sul potenziale di un giovane lo dà, cosa che ho osservato nella maggior parte dei casi, ma non per questo penso che sia assolutamente attendibile.

Credo sia argomento ancora più ostico in relazione ai futuri top player, una certa precocità possiamo darla per scontata ma entrano in gioco tante altre variabili.
Può dare lo spunto per diverse considerazioni, se si vuole, cosa che avverrà eventualmente con le chiacchiere future.