L’indiano Stany vince Forni di Sopra 2017

Il MI conclude in solitario con 7/9. Bellia nel terzetto degli immediati inseguitori con 6,5 Bruno 6 Basso e Vezzosi 5,5

Megalovic

17 giugno 2017

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Tornei in Italia

Con 7 punti in 9 partite il MI indiano Stany G.A. vince in solitario il Torneo di Forni di Sopra distanziando di mezzo punto Matamoros, Anurag e Bellia, quarto assoluto e primo degli italiani. I due favoriti della vigilia, Rotstein e Korneev, si sono dovuti accontentare del 5º-6º posto precedendo per spareggio tecnico Fabio Bruno. Entra nella Top 10 anche Pier Luigi Basso.

Classifica finale Torneo A, primi 20 (9 turni, 57 iscritti)

Foto da Forni di sopra

Tea Gueci

Fabio Bruno

Fabrizio Bellia

Articolo di Presentazione

Si disputa dal 10 al 17 giugno l’ottava edizione dell’Open Internazionale di scacchi Dolomiti che ha raccolto 131 iscritti nei tre tornei previsti. A Forni di Sopra saranno presenti quattro Grandi Maestri stranieri guidati dallo spagnolo Oleg Korneev e dal tedesco Arkadij Rotstein. Ai nastri di partenza del torneo dolomitico anche quattro Maestri Internazionali Italiani: Pier Luigi Basso, Fabrizio Bellia, Fabio Bruno e Paolo Vezzosi. La MI iraniana Dorsa Derakhshani è la migliore rappresentante femminile. Nove i turni di gioco con cadenza di 90′ per 40 mosse più 30′ per terminare la partita con 30″ di incremento per mossa dal primo movimento. Montepremi di 10.000 euro dei quali 1.400 andranno al vincitore dell’Open A (≥2000). ScacchiRandagi garantirà la trasmissione in diretta di dodici scacchiere.

Migliori 15 iscritti per Elo FIDE nel Torneo A (54 iscritti)

Korneev, numero uno del Tabellone di partenza

Dorsa Derakhshani

calendario

Riceviamo da “Elofree” e pubblichiamo un breve pezzo riguardante il Torneo di Forni di Sopra.

Il torneo di Forni di Sopra visto da un Elofree

L’anno scorso ho deciso di partecipare al torneo. Buoni giocatori in tutti i tornei, prezzi convenienti, località piacevole. Non un gran tempo, ma mi dicono che non accade sempre. In realtà Forni di Sopra è un po’ in capo al mondo, al confine fra Friuli Venezia Giulia e Veneto, in mezzo alle montagne: le dolomiti friulane.

Ci arrivo comunque con qualche ora di viaggio, prima prendendo l’autostrada che da Venezia porta a Cortina d’Ampezzo, poi, dopo Domegge, girando verso Lorenzago ed il passo della Mauria. Arrivo in albergo, un buon albergo, pulito ed accogliente, scarico le valige, mi do una rassettata e poi cosa faccio? Il paese è piccolo, scendo a piedi verso il centro sportivo, dove si giocherà, e lì trovo Montalbini che sta preparando le scacchiere elettroniche circondato da una moltitudine di fili che solo lui sa dove devono andare a finire.

“Non calpestare i fili se no ti spacco….”.

Piano piano sto entrando nel clima del torneo!

Intanto arriva Mogranzini, di fretta, come sempre. Mentre sta telefonando a qualcuno, probabilmente nell’altro capo del mondo, cammina avanti e indietro nella palestra in cui si giocherà, mentre suo padre mette a posto le sedie, la Roberta mette a posto le scacchiere, Augusto Caruso dirige fra una battuta e l’altra, e controlla nel suo computer non si sa cosa.

Clima costruttivo, insomma!

Arriva anche Naumkin il quale viene subito messo da Montalbini ad aiutare il posizionamento dei pezzi sulle scacchiere. Nel frattempo mi fermo un po’ a parlare con lui. “Torneo forte!” – mi dice – “difficile andare a premio”. In realtà è contento di essere stato invitato come lo è sostanzialmente da quando è nato il torneo: è stato anche sponsor della birra locale Foglie d’Erba. Mi è sembrato di sentire Borgo quando lo imita. Ci mancano le imitazioni di Naumkin di Borgo, una chicca imperdibile.

Nel frattempo esco sulla terrazza prospiciente la palestra sede di gioco ad osservare le montagne, uno spettacolo, e mi accorgo che nel prato lassù in alto ci sono due caprioli che pascolano. Siamo del resto già nel pomeriggio inoltrato.

Ma chi è quel palestrato che vedo avvicinarsi alla palestra? E’ vero è De Santis che sta arrivando con due borse di libri, cdrom, amenicoli scacchistici vari e tanta grinta. Lo saluto giusto in tempo per parlare del suo ultimo libro. Chissà come si chiamerà la nuova apertura esaminata: apertura Panda? Oppure variante Facocero o Rinoceronte, o Volpe del deserto? E’ proprio vero che la fantasia agli scacchisti non manca.

E’ arrivata nel frattempo ora di cena. Pasta al capriolo, questa sera, con un buon bicchiere di cabernet friulano, e per secondo polenta e frico, il tutto servito da una cameriera che parla friulano con le altre cameriere, e con noi scherza anche perché oramai ci conosce da vari anni, ci ha anche chiesto amicizia su facebook.

La sera, fuori dall’albergo, mi fermo a vedere i vari giocatori che esaminano alcune posizioni scacchistiche. C’è anche Fabio Bruno che mi guarda, scambia due parole ed anche mi sorride: c’è proprio un buon clima a Forni di Sopra! Ma è meglio che io vada a dormire perché domattina andremo al rifugio Giaf tanto nel pomeriggio si gioca alle 16.00 e c’è tutto il tempo per riposare e prepararsi al torneo. In realtà ci sta ancora un cjariei, la grappa locale al cumino che mi accompagnerà nel regno di Morfeo.

La passeggiata al rifugio Giaf richiede circa un’ora per circa 400 metri di dislivello: siamo nel mezzo delle dolomiti orientali. Posto ideale per la prima colazione: caffè e strudel di mele o crostata con la loro marmellata. Ci sono altri scacchisti.

In questi tornei ci sono due categorie di giocatori: quelli che passano la mattina chiusi in albergo a studiare le partite dell’avversario e quelli come me che si prendono una bella vacanza “Elofreee”.

L’Elofree in realtà non è un giocatore di scacchi, è “anche” un giocatore di scacchi ed è la persona ideale per partecipare al torneo di Forni di Sopra. Io rientro in questa categoria e domani andrò a Tamaras dove si può incontrare Fischer che gioca con l’orso e vi assicuro che in questo caso anche Fischer è un Elofree.

Intanto incontro Mogranzini che, con un telefono per orecchio parla un po’ spagnolo ed un po’ inglese, con una mano mi fa il segno di attendere e con l’altra muove un pezzo su una scacchiera. Forse domani riesco a salutarlo.

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