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I Top-10 evitano gli Open per non perdere Elo?

I risultati degli ultimi 5 anni di 7 Top-10 contro Under 2700 sembrano dire di no. Isle of Man conferma la tendenza

Negli ambienti scacchistici è invalsa l’opinione secondo la quale i Top-Player giocherebbero quasi esclusivamente nel mondo dorato dei Super-Tornei per evitare di affrontare gli Under 2700 e mantenere così alto il loro Elo. Per provare a saperne di più, mentre è in corso l’Isle of Man (Torneo Open con Carlsen, Kramnik, Caruana, Anand e Nakamura) siamo andati a vedere i risultati ottenuti contro gli Under 2700 dai giocatori stabilmente nella Top-10 mondiale negli ultimi cinque anni, considerando solo tornei open individuali e tornei chiusi ed escludendo la World Cup e le competizioni a squadre (spiegazione della scelta in fondo all’articolo).

I dati raccolti ci dicono che sono praticamente indifferenti al passaggio dai “quartieri alti” dei Super Tornei ai “bassifondi” degli Open Caruana, Nakamura e Karjakin. Il Campione del Mondo Carlsen e Kramnik hanno invece ottenuto risultati superiori al loro punteggio atteso mentre Anand e Aronian, al contrario, hanno under-performato. Non si può non notare che i tre Top-Player che performano secondo le attese sono proprio quelli che hanno giocato più partite, per cui le loro statistiche sono più significative. In ogni caso, in 336 partite i sette Top-10 considerati hanno complessivamente ottenuto una performance sostanzialmente uguale al loro Elo, per cui i dati sembrano andare contro la tesi sostenuta da molti. E voi, cosa ne pensate? La Tribuna è aperta, dite la vostra!

I Top-10 contro gli Under 2700 negli ultimi 5 anni*

Nome Elo Avg % punti Perf. Differenza Partite
Carlsen 2853 2643 0,88 2979 +126 28
Caruana 2801 2621 0,73 2796 -5 88
Aronian 2796 2660 0,63 2755 -41 26
Nakamura 2788 2599 0,75 2792 +4 86
Kramnik 2787 2630 0,78 2850 +63 36
Anand 2782 2568 0,69 2709 -73 26
Karjakin 2768 2656 0,66 2773 +5 46
Totali** 2794 2622 0,73 2797 +3 336
* Liste FIDE 10/2012-09/2017, considerando solo open individuali e tornei chiusi
** calcolati ponderando il numero di partite giocate.
Elo = Elo medio del giocatore nelle partite giocate
Avg= media Elo avversari
Differenza = Performance – Elo

Spiegazione della scelta di escludere risultati di World Cup e Tornei a squadre
Nella World Cup il formato della competizione può influenzare significativamente l’atteggiamento dei Top-Player, ad esempio portandoli ad accettare una proposta di patta se serve per passare il turno. Nei tornei a squadre sono i risultati dei compagni che possono influenzare in modo rilevante il comportamento dei Top-Player. Ad esempio, una patta potrebbe essere sufficiente per vincere un match, oppure alla squadra potrebbe servire una vittoria a tutti i costi, costringendo il Top-Player a forzare una posizione.

La Tabella dopo l’Isle Of Man 2017

I TOP-10 contro gli under 2700
Nome Elo Avg % punti Perf. Differenza Partite
Carlsen 2849 2626 0,88 2962 +113 33
Caruana 2801 2621 0,73 2796 -5 95
Aronian 2796 2660 0,63 2755 -41 26
Nakamura 2788 2597 0,76 2799 +11 94
Kramnik 2790 2599 0,78 2819 +29 44
Anand 2785 2570 0,71 2728 -57 35
Karjakin 2768 2656 0,66 2773 +5 46
Totali 2795 2615 0,74 2799 +4 373

 

88 Commenti a “I Top-10 evitano gli Open per non perdere Elo?”

  1. MASSETO2000
    27 settembre 2017 - 10:55

    Io credo che sia abbastanza ovvio che i top 10 preferiscano incontrarsi tra loro, possibilmente non “farsi male” il che vuol dire tante patte e soprattutto non perdere nessuna occasione di invito con relativo ingaggio ad altri super tornei. Ma voi avete studiato le casistiche della partecipazione dei big agli open e quindi le vostre non sono sensazioni ma dati. Io mi limito a esprimere una personalissima considerazione sui tornei ad inviti: li trovo in generale, ad eccezione del torneo dei candidati e delle gare che di qualificazione che lo precedono, tristissimi. Soprattutto quelli a doppio turno con 4 o 6 giocatori, ma anche a 8 non è che cambi molto. Le riprese via web oggi non ci fanno più sognare platee di spettatori che hanno la fortuna di assistere ciò che noi non possiamo vedere, ma sono drasticamente severe: in sala a seguire questi tornei ci sono pochissimi spettatori e penso che la maggior parte facciano parte dell’entourage dei giocatori stessi. Anche a Sinquefild gli spettatori erano uno sparuto gruppo di persone, almeno io così ho visto dalle riprese via web. Anche la bellissima Coppa del mondo che oggi designerà il vincitore aveva uno splendido colpo d’occhio nella fase iniziale quando i giocatori erano molti si è ridotto che alla presentazione dei due finalisti c’erano più autorità che spettatori in questo bellissimo anfiteatro che era la sala di gara. Io giustifico questi tornei quando sono il prestigioso corollario di tornei open giocati contestualmente da centinaia di giocatori di tutti i livelli. Certo le partite dei top ten sono seguite nel web da migliaia di appassionati, ma lo spettacolo di una sala pur bella con 4-5 tavoli sul palco e una platea di qualche decina di giocatori è a mio avviso deprimente, A questo punto provocatoriamente preferirei che questi tornei si svolgessero a porte chiuse e lasciare al web il compito di far vedere cosa accade. Amo i tornei open perché mi piace vedere le sale con tantissimi giocatori che sono i veri spettatori più o meno interessati degli altri incontri. Ovviamente la manifestazione scacchistica che più amo sono le Olimpiadi (!!):Di certo gli scacchi non sono il tennis, ma trovo che questa ultima splendida coppa del mondo, a mio avviso debba dare un segnale forte alla FIDE che qualcosa anche negli scacchi va cambiato. Forse la mia resterà una speranza (!!)

    • Megalovic
      27 settembre 2017 - 14:27

      ZiggyMoon perché non si potrebbe dissentire? 336 partite in effetti sono poche, ma qualcosa i numeri la dicono e comunque di più, per come la vedo io, delle opinioni.

      Che poi i tornei Open potrebbero essere più spettacolari dei Super Tornei, questa è un’altra questione e rientra nei gusti personali. Tra l’altro, visto il numero dei commenti all’articolo dedicato al Isle of Man (anche al netto del “caso Hou Yifan”), effettivamente sembra che gli Open con tanti Top-Player incontrino un certo interesse del pubblico.

    • Megalovic
      27 settembre 2017 - 15:47

      Comunque 336 partite, che equivalgono a quasi 40 tornei Open con tutti under 2700 disputati da un Top-Player, non è che siano pochissime. Certamente non danno una risposta definitiva, ma un indizio si.

      Riguardo le tante patte, alcune dipenderanno anche dalla volontà dei Top-player, che qualche volta decidono di non volersi “fare male” tra di loro (cosa che tra l’altro accade anche tra GM “normali” negli Open in cui, per esempio, ci sono 3-4 GM e tanti under 2400), ma la maggior parte credo dipenda dal fatto che alzandosi il livello, diventa più probabile che la partita termini con una patta.

  2. Megalovic
    27 settembre 2017 - 15:56

    Segnalo, a titolo di curiosità, che qualche tempo fa un Top-Player si lamentò pubblicamente di un Super-GM che giocò un torneo Open secondario perché, a suo dire, così aveva guadagnato facilmente dei punti Elo. Quindi, vedendo la cosa dall’alto, c’e’ anche chi la pensa in maniera diametralmente opposta! Anche se in quel caso credo si riferisse al fatto che se un 2700 che gioca, per ipotesi, cento partite contro dei 2000 ha un punteggio atteso di 99 punti ma, esistendo il “tetto” a 400 punti Elo per il calcolo delle variazioni Elo, realizzando 99 punti invece di non guadagnare punti Elo ne guadagna 70!

    PS
    per questo motivo nei dati della tabella sono state considerate le performance e non le variazioni Elo, che avrebbero dato un risultato leggerissimamente più favorevole ai Top-GM proprio grazie al tetto dei 400 punti.

    • Megalovic
      27 settembre 2017 - 18:42

      Più o meno sfruttando quanto dicevo nel mio penultimo commento, che qui riporto

      se un 2700 che gioca, per ipotesi, cento partite contro dei 2000 ha un punteggio atteso di 99 punti ma, esistendo il “tetto” a 400 punti Elo per il calcolo delle variazioni Elo, realizzando 99 punti invece di non guadagnare punti Elo ne guadagna 70!

      Negli ultimi tornei Blitz registrati Shkuro ha giocato 189 partite, affrontando ben 162 avversari con oltre 400 punti in meno, e ottenendo 185 punti!

    • Megalovic
      28 settembre 2017 - 16:14

      La frase “lasciare spazio ai più giovani” non l’ho mai capita. Per me si deve “lasciare spazio ai più bravi” e non c’e’ nulla negli scacchi che impedisca di salire nelle classifiche mondiali. E’ sufficiente vincere le partite. E infatti Carlsen già a 18 anni era invitato costantemente nei Super Tornei! E se, per esempio, Wei Yi fa l’ultimo “saltino” che gli serve, inizieranno ad invitare anche lui.

    • Megalovic
      28 settembre 2017 - 16:29

      Ho scelto Carlsen perché è il caso più eclatante, ma potevo scrivere anche Vachier-Lagrave, che hanno iniziato ad invitare dopo solo perché, essendo evidentemente meno bravo, ha impiegato più tempo per entrare nella Top-10.

      Comunque senza Carlsen la differenza Elo-performance della tabella dell’articolo, a occhio, passa da +3 a -7. Del resto il grosso (65%) delle partite della tabella le hanno giocate Caruana, Karjakin e Nakamura, che performano sostanzialmente quanto il loro Elo.

  3. massivitto
    29 settembre 2017 - 10:26

    ho partecipato già dalle fasi iniziali a questa dialettica variopinta sul tema
    per riassumere il mio pensiero, ritengo che il sistema di attribuzione del ranking abbia caratteri di conservatismo
    a ciò concorre:
    1) la possibilità di conservare il rating (non so x quanto tempo ..) pur senza giocare
    2) il sistema dei tornei chiusi tra i top, che ne limita l’esposizione verso gli altri giocatori
    3) la stessa applicazione di un valore basso (10) del k

    la conseguenza di questa impostazione è un livello di osmosi contenuto tra i diversi settori di ranking, che fa si che i giocatori in crescita (magari quelli più giovani ..) impieghino più tempo x scalare e che quelli in difficoltà (in particolare i top ..) riescano a diluire nel tempo gli effetti di un calo anche fisiologico
    ma quelli bravi comunque alla lunga emergono e quelli in calo comunque scenderanno .. ci vorrà solo più tempo ..
    questa impostazione è semplicemente il risultato di scelte gestionali da parte della FIDE, che per raggiungere i propri obiettivi ritiene che queste regole siano corrette; può piacere o non piacere, ma è così
    personalmente – mi sembra di averlo detto con chiarezza – non amo i tornei chiusi tra i big; mi paiono un rituale stanco noioso e autoreferenziale; al contrario degli open che consentono confronti più ‘freschi’ e stimolanti e ritengo diano un’idea più chiara della realtà delle forze in campo

    .. e non credo che con un’impostazione diversa Carlsen uscirebbe dalla top100

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