Campionato del Mondo 2018
Londra è la sede del Campionato del Mondo 2018, si gioca al “The College” in Holborn, quartiere del centro, più precisamente nella Sala Teatro. I protagonisti sono Magnus Carlsen, Campione del Mondo in carica, e Fabiano Caruana, lo sfidante. Si gioca dal 9 al 28 novembre.
Magnus Carlsen, Elo 2835, detentore del titolo
Fabiano Caruana, Elo 2832, lo sfidante
Il percorso che ha portato Caruana al Match Mondiale è partito dal suo altissimo Elo che gli ha consentito di qualificarsi per il Torneo dei Candidati, laddove ha compiuto l’impresa, vincendo la competizione con un punto di vantaggio sui più immediati inseguitori, Mamedyarov e Karjakin.
Ovviamente diverso il discorso per Carlsen, per il quale si può fare riferimento ai tre matches mondiali finora giocati e vinti: nel 2013, in India, con la conquista del titolo contro Anand; nel 2014, a Soci sul Mar Nero, con la difesa del titolo nella rivincita contro Anand; nel 2016, in New York, stavolta sconfiggendo Karjakin.
Per i confronti tra Caruana e Carlsen l’attenzione degli appassionati e dei media è sempre stata elevatissima. Qui un’immagine del confronto tra i due avvenuto alle Olimpiadi di Tromsø (foto di David Llada)
Dopo la pubblicazione della lista Elo di novembre, è ufficiale che il Match Mondiale vedrà a confronto il n° 1 e n° 2 (oltretutto separati di pochissimi punti) in graduatoria FIDE, fatto tutt’altro che scontato, visto che è dall’epoca dei matches tra Karpov e Kasparov (questi due però distavano 70 punti Elo, a favore di Garry, nel 1990) che ciò non accadeva.
Diverso è l’esito della graduatoria URS (Universal Rating System) che tiene conto anche delle prestazioni Rapid e Blitz: in questo caso Carlsen domina con 2859 punti, davanti a Nakamura 2800, Vachier-Lagrave 2796, Caruana solo quarto con 2795. Inutile aggiungere che la stragrande maggioranza di appassionati non vede speranze per Fabiano nel caso dovesse andare agli spareggi veloci; nelle graduatorie FIDE Magnus conduce in entrambe le cadenze con un abisso di punti nei confronti di Caruana: 2880 vs. 2789 nel Rapid dove Caruana è decimo al mondo, 2939 vs. 2767 nel Blitz, specialità in cui Fabiano è “solo” 18esimo al mondo.
Che cosa dicono l’uno dell’altro
Carlsen parla di Caruana (da un podcast di NRK, praticamente la “Radiodiffusione Nazionale Norvegese” equivalente della nostra RAI, in una sintesi di Tarjei J. Svensen): “Caruana ha uno stile di gioco molto concreto; calcola molto, ma molto profondamente; ama il controllo del centro; recentemente ha fatto molto bene, ma non contro di me”.
Caruana parla di Carlsen (da un’intervista al sito Chessable subito dopo la vittoria di Fabiano al Torneo dei Candidati): “Magnus è il miglior giocatore al mondo, ma in una partita complicata è sicuramente possibile batterlo”.
Rating comparato
Il lungo inseguimento di Fabiano (bisogna anche considerare che Caruana è un anno e mezzo più giovane di Magnus, questo fintanto che entrambi erano teenagers aveva un suo peso). Il primo confronto tra i due è avvenuto nel 2010, patta.
L’ormai celeberrima immagine del “braccio di ferro” tra Fabiano e Magnus in occasione della Sinquefield Cup
I precedenti
Secondo il sito Chessgames.com Carlsen conduce 10 a 5 a cadenza classica con 18 patte, mentre a Rapid/Blitz Magnus vanta un 13 a 6 su Caruana, con 4 patte. Dopo l’annata magica del 2014, Fabiano ha peggiorato nettamente le statistiche nel confronto, di rilevante solo la vittoria al Norway Chess che comunque risale al 2015. Dal 2015 ad oggi ben cinque sono invece le vittorie a cadenza classica di Carlsen. L’ultimo confronto si è concluso in parità nella Sinquefield Cup 2018; quello appena precedente, in “casa” di Magnus all’Altibox Norway, vide invece il successo di Carlsen.
Regolamento
Il Match è giocato sulle 12 partite, il primo che raggiunge i 6,5 punti è Campione del Mondo. In questa fase le partite sono giocate a cadenza classica: 100′ per le prime 40 mosse, 50′ per le successive 20 e quindi 15′ per terminare, sempre con incremento di 30″ a mossa. E’ vietata la patta d’accordo prima della 30ª mossa. A metà match i colori verranno invertiti per cui chi inizia con il nero avrà il bianco nella 6ª e 7ª partita. Nel caso di parità dopo la fase a cadenza classica, il tie-break è costituito da quattro Rapid con cadenza 25’+10″; in caso di ulteriore parità sono previste due Blitz a cadenza 5’+3″ che se danno luogo ancora a un pareggio portano alla disputa di altre due Blitz e così via fino ad un massimo di cinque mini-match. Alla fine di questa “maratona” a gioco veloce (tutta concentrata eventualmente nella giornata del 28 novembre), è previsto il solito “Armageddon”: il giocatore con i Bianchi dispone di 5 minuti sull’orologio, chi guida i Neri invece gode di soli 4 minuti, per entrambi senza incremento fino alla 60esima mossa, poi tre secondi vengono aggiunti per ogni mossa effettuata; in caso di patta, la partita viene aggiudicata al Nero che diviene quindi Campione del Mondo. Montepremi pari a un milione di Euro: il vincitore intasca il 60% se si impone entro la fase classica, altrimenti il 55%.
Calendario
Le sede di gioco
Simulazione dell’ambiente di gioco: la Sala Teatro al “The College”
Sito ufficiale
Road to London il percorso verso il Mondiale by Megalovic di Scacchierando
5 novembre 2018 - 14:39
Daje Fabiano, diventerai il primo italiano campione del mondo di scacchi!
6 novembre 2018 - 12:21
Già, e il suo sfidante turco potrebbe perdere il titolo di campione del mondo dopo cinque anni.
9 novembre 2018 - 10:35
Italiano…quasi
5 novembre 2018 - 15:52
Poiiché anche il sito ufficiale, nella prima partita, dà il bianco a Carlsen, ti chiedo Blade se ne sai qualcosa.
La cosa non è così irrilevante come potrebbe sembrare.
Caruana, col nero, è favorito (a mio avviso).
Un avvio con una vittoria di Fabiano potrebbe segnare il match.
Altra stranezza: il sito ufficiale dà a Carlsen un elo di 2839, a Caruana 2827!
Almeno questo si evince dalla scacchiera bell’e pronta per l’avvio.
Boh.
5 novembre 2018 - 16:32
Il sito ufficiale dà il Bianco a Carlsen… in tutte e 12 le partite! Il norvegese è stato veramente molto fortunato col sorteggio 😀
5 novembre 2018 - 16:46
?
E vabbè è il solito sito.
Vi chiedo ancora, Scacchierando organizzerà qualche diretta commentata, o avete delle dritte da dare per seguirle (con commenti in italiano)?
Sennò facciamo una colletta e assumiamo i soliti nostri…
Ahò, perché non apriamo una campagna di crowdfunding?
Almeno convinciamo Mario, Mega e qualche altro… ?
6 novembre 2018 - 23:18
Guarda Sandinista che le dirette commentate in italiano sono state sempre organizzate da Chess Projects e da Accademia Internazionale degli Scacchi con Augusto Caruso, non da Scacchierando.
7 novembre 2018 - 07:26
Quindi ci saranno ancora?
Certo che lo ricordo Caruso.
Beh dimmi di più, grazie.
5 novembre 2018 - 18:07
Mi sopravvaluti.
Io non credo proprio di essere all’altezza, a malapena distinguo una francese da una siciliana e ultimamente non vedo neanche i matti in 2.
Al più mi sentirete quando restano al massimo 4 pezzi sulla scacchiera e pochi…..come è che li chiamano …..ah, pedoni.
5 novembre 2018 - 18:32
Seeee, vattìnn va’.
Raccontala al Musso ???
5 novembre 2018 - 19:08
Cercando con Google, in italiano per ora mi esce fuori solo… Scacchierando.
Niente dai quotidiani nazionali, niente in tv, non se ne parla e la gente non ne sa nulla. Normale per l’Italia, purtroppo. E’ anche vero che la bandierina accanto a lui non sarà il tricolore.
Presumo che il giorno di inizio qualcosa salti fuori. Troppo sperare nella pubblicazione su quotidiani delle partite con qualche commento?
Per come siamo, l’unica speranza di significativa risonanza è che il match si avvii bene per Fabiano, che la chance del mondiale trovi almeno incertezza reale sulla scacchiera. Poi, probabilmente, la molto eventuale conquista del titolo aiuterebbe, qualche servizio speciale sull’italo – americano sul tetto del mondo con 4 su 4 (che suona anche scacchisticamente bene…) nonni italiani potremmo vederlo.
Speriamo, un po’ di slancio al nostro movimento non farebbe male.
5 novembre 2018 - 19:37
Ben altro serve, duro lavoro. Ricordo un articolo sulla Gazzetta con intervista al presidente di un circolo di scacchi e sito o telefono, quindi qualcosa di molto più mirato di qualche articolo generico su un campione del mondo. Che riscontro vi fu? Nessuno.
5 novembre 2018 - 20:34
Vero, ma la struttura italiana questa è, gli scacchi sono poco radicati.
Un parziale salto avvenne (in Italia come altrove) con il match Spassky – Fischer. Oggi è impossibile attendersi un effetto del genere ma un minimo di curiosità veicolata dal match mondiale e ancora più, se accadesse, dall’eventuale titolo, male non farebbe.
All’epoca i possibili appassionati non avevano i riferimenti che offre internet, nel bene e nel male. In Italia era semplicemente difficile avvicinarsi agli scacchi, il giovane che aveva curiosità per il gioco poteva non trovare dove rivolgersi. Gli appassionati nati da quell’era sono rimasti nel mondo degli scacchi, acquistano libri, giocano tuttora.
Internet facilita l’avvicinamento a chiunque si incuriosisca ma rischia di rispondere troppo rapidamente, di non creare le condizioni perché la curiosità diventi passione. Internet non favorisce la vitalità dei circoli (almeno, in Italia) che resterebbero però una componente importante, un luogo di aggregazione intorno ad un gioco che può diventare passione.
La tradizione, come credo sia in Polonia, cambia tante cose, dall’idea che si ha in generale degli scacchi alla cultura scacchistica nei circoli.
Un dato che stavo rilevando dalle liste Elo (non solo per gli italiani) riguarda il grande numero di giovanissimi che smettono completamente di giocare.
Poi, solo chiacchiere da casa, mi limito a sperare che un minimo di risonanza del mondiale crei un pizzico di curiosità – diffusione in più.
6 novembre 2018 - 12:32
Se fosse suo nonno a giocare contro Carlsen, si potrebbe legittimamente parlare di un italiano che sfida il campione del mondo. A parte quattro scacchisti sciovinisti, nessun italiano sentirà mai Caruana come suo connazionale, semplicemente perché non lo è. Non solo, ma lui non fa niente, proprio niente, neppure per sembrarlo. Se vincerà il match mondiale, quei giornali italiani che decideranno di farne menzione non potranno mostrare una foto di Caruana trionfante, perché sarà come sempre intabarrato nella sua amata bandiera a stelle e strisce, e il lettore ignaro della verità si troverebbe a dir poco confuso nel leggere di un italiano campione del mondo che si avvoltola nella bandiera statunitense! Mi dispiace, ma se i nonni di Fabiano sono italiani, Fabiano è americano. Rassegnatevi.
6 novembre 2018 - 13:25
..pienamente d’accordo con il suo commento..tra l’altro si è visto chiaramente che gli interessa di più essere Americano…non lo vedo neanche io come Italiano, vi dico sinceramente che farò il tifo per Carlsen
6 novembre 2018 - 22:59
Anche qui sbagli. Fabiano è americano e se vincerà avrà la bandiera italiana però ha il doppio passaporto e i genitori italiani dunque ci sarà sempre dell’Italia in lui. Se poi a livello culturale, sportivo e di marketing non riusciamo come paese e movimento scacchistico a capitalizzare tutto questo è una responsabilità nostra non certo sua.
E per chiudere Maurice Ashley è un grandissimo, altro che palle! Ad avercene come lui.
6 novembre 2018 - 23:06
P.s. da leggere come “NON avrà la bandiera italiana” sorry.
6 novembre 2018 - 23:28
Io non ci arrivo, sono un pugile suonato, come dice qualcuno. A parte leghisti e altra gente di risma affine, tutti considerano Zaytsev, Sylla, Balotelli, o la veneranda Fiona May come italiani e ne difendiamo, giustamente, l’identità italiana, incitandoli fieramente quando giocano in maglia azzurra e ringraziandoli per i trofei che conquistano portando lustro all’Italia nel mondo. Se uno dice che quello è russo perché ha il padre russo o che quell’altra è ivoriana perché ha entrambi i genitori ivoriani, noi (o perlomeno io e quelli come me) diciamo: “No, caro amico, Zaytsev e Sylla, anche se hanno genitori stranieri, sono a tutti gli effetti cittadini italiani, nati e cresciuti in Italia, educatisi nelle scuole italiane, che parlano italiano con l’accento e gergo della regione italiana a cui appartengono, con amici italiani e amorazzi italiani, e sono sempre orgogliosi di indossare la maglia azzurra. Quindi sono al 99% italiani e all’1% qualcos’altro (o se vuoi 95% e 5%). Tutto giusto, naturalmente. Caruana si trova nella loro stessa condizione, solo che la nazione è un’altra. Ora, però, siccome Caruana è fortissimo e potrebbe perfino diventare campione del mondo, ce ne vogliamo appropriare, lo vogliamo far diventare italiano a tutti i costi, anche se d’italiano ha SOLO qualche parente e nient’altro. Se fosse stato un MI non se lo sarebbe filato nessuno. Mi spiace, ma non è italiano, i suoi attributi italiani si contano, non su due mani, ma su due dita, e sono poco significativi.
6 novembre 2018 - 23:40
P.S. E Maurice Ashley, anche se in generale è un tipo simpatico (almeno per me), è troppo enfatico come commentatore, andrebbe bene per fare la telecronaca di partite di football, ma per gli scacchi proprio no. Com’è che fa? “Gggggggiiiiii fffoooooouuurrr??!!!!! Uuuaaauu!!”. E perché non anche “Uot a faaakkk!!!”. Ma dai!
7 novembre 2018 - 10:34
Leggendo mi viene da commentare “1000 righe per una conclusione sbagliata”. Caruana e’ anche italiano perché ha il passaporto italiano. Aggiungo che parla italiano quando vuole, ha giocato un decennio per noi, ha fatto parte della nazionale italiana etc. etc. Il resto sono tue elucubrazioni dal mio punto di vista prive di senso ma troverai sicuramente qualcuno che ti seguirà nel farsi tutte queste paranoie.
Gli scacchi sono uno sport e come tutti gli sport hanno bisogno di essere comunicati, più è bravo ecompetente il comunicatore e più c’e effettività nella comunicazione. Maurice e’ bravo, simpatico, competente, professionale… e buca il video. Non ti piace il suo stile ? Pazienza. Rimane che fa del gran bene agli scacchi.
7 novembre 2018 - 10:53
Ah be’, se ha il pure passaporto italiano, chi vuoi che sia più italiano di lui? L’ho sentito parlare italiano. Parlo meglio io l’urdu.
Il problema di Ashley sta proprio nel fatto che “buca il video”. Visioni inconciliabili, le nostre, questa è l’unica cosa su cui hai totalmente ragione.
7 novembre 2018 - 12:16
Non esiste essere più o meno italiano. O lo sei o non lo sei. Caruana lo e’. Il resto è sterile polemica.
E per la cronaca non ci credo che hai sentito parlare italiano Fabiano perché lui parla in italiano solo con chi conosce personalmente e principalmente in conversazioni non inerenti al suo lavoro…gli scacchi.
7 novembre 2018 - 12:43
Va bene, è italiano.
7 novembre 2018 - 16:17
Esasperarzione legittima perché è veramente fastidioso ascoltare ogni volta le stesse affermazioni superficiali buttate li’ senza sapere di cosa si sta parlando. Nei tuoi post scrivi:
“Caruana non è italiano” (falso)
“Gli Scacchi sono un gioco e non ho uno sport” (falso)
“Speriamo che questo match non abbia impatto mediatico” (no comment)
“Quanto erano belli i tempi antichi speriamo di non crescere mai” (no comment”)
7 novembre 2018 - 16:45
Ti rendi conto che stai assumendo il ruolo del sapientone che sa con certezza cosa è vero e cosa è falso? Il tuo atteggiamento, da sciocco e puerile che era, sta diventando ridicolo e patetico. Vedi di crescere, bimbetto.
7 novembre 2018 - 16:51
Tra l’altro il tuo comportamento continua a dimostrare la mia tesi, cioè che gli scacchi non educano affatto alla vita civile. Ovvio che un singolo caso di maleducazione e infantilismo non è statisticamente rilevante, ma se fossi in te, volendo dimostrare una tesi cercherei di comportarmi coerentemente, bimbetto.
6 novembre 2018 - 13:39
A Milano, in occasione della sfida Mondiale in colaborazione con l’assessorato allo sport del Comune meneghino sono stati oorganizzati 3 giorni di commento live presso la palazzina Appiani (patrimonio FAI) all’Arena Civica:
https://www.facebook.com/events/330176577561165/
Si comincia il 13 novembre e si prosegue il 19 novembre e il 22 novembre. Entrata libera dalle 16.00 in avanti.
Ovviamente tutti gli scacchisti sono invitati a partecipare!
6 novembre 2018 - 23:15
L’organizzazione del tutto e’ a cura della Società Scacchistica Milanese, con la collaborazione tecnica di Chess Projects.
I commenti saranno per una platea presente fisicamente ma se esisteranno le condizioni tecniche (linea web sufficiente) e’ possibile che venga anche organizzata una diretta streaming di commenti in italiano a beneficio di tutti gli scacchisti italiani.
Se non sarà possibile, come per le 43 Olimpiadi di Batumi, Chess Projects potrebbe organizzare 2 o 3 pomeriggi di diretta straining dal nostro studio di Milano. Le date sono ancora da definire, compatibilmente con le disponibilità di producer e commentatori.
Stay tuned!
M.Z.
5 novembre 2018 - 20:23
Tra instagram e facebook carlsen ha 600 mila iscritti, il nulla. O gli scacchi entrano tra gli e-sports, che stanno prendendo piede, o scordiamoci un interesse maggiore all’articoletto di giornale.
5 novembre 2018 - 23:17
Bè, bisogna guardare anche alla faccia opposta della medaglia.
Internet facilita qualunque cosa, quindi il piccolo vantaggio che dovrebbero aver guadagnato gli scacchi, deve confrontarsi con l’immenso vantaggio che hanno ricevuto moltissime altre attività, e bisogna considerare anche quelle che prima non esistevano, e che sono nate grazie ad internet.
Secondo me era più facile appassionarsi agli scacchi 30 anni fa, quando le alternative erano meno numerose e il gioco aveva ancora un alone di mistero.
La tecnologia invece avvicina ma allo stesso tempo confonde e disperde chi non vuole impegnarsi oltre.
Gli scacchi sono materia da approfondimento, quindi internet e computer sono preziosi per chi vuole approfondire ma allontanano tutti gli altri.
6 novembre 2018 - 23:05
Secondo me Mario è invece tutto meglio di 30 anni fa negli scacchi (io come te c’ero 30 anni fa..purtroppo) l’unica enorme pietra che ci dobbiamo portare sulle spalle e che pesa moltissimo e in negativo è il computer nel senso di motore di analisi. Se non ci fosse sarebbe meglio per tutti ad ogni livello e soprattutto a livello alto dove appiattisce e inaridisce il gioco.
7 novembre 2018 - 17:10
Non posso essere d’accordo, perchè io 30 anni fa….ho cominciato, mentre oggi credo che sarebbe difficile non fare altro.
Ero già troppo adulto per non essere distratto dalle cose concrete, ma gli scacchi sono soprattuto sudore, talento e tempo a disposizione: pazienza !
Non ne faccio una questione di livello raggiunto, perchè personalmente non vivo la bellezza degli scacchi in funzione dei risultati agonistici e sfido chiunque a dimostrare che è divertente solo quando si primeggia.
E’ un pò come per la carbonara, non è necessario il top degli chef per godersela.
I computer?
Bè il danno più grosso non lo creano alla fascia alta di praticanti, che di solito ha gli anticorpi.
Molto peggio in mano ad uno spingilegno, che così si gonfia, può dire che il campione del mondo gioca come una scimmia, e si illude di essere competente.
7 novembre 2018 - 23:21
Sai che la prima parte non l’ho capita. Me la rispiegheresti?
Sul computer invece credo che il vero danno sostanziale non è tanto nel far credere allo spingilegno che il campione in fondo è una pippa ma nell’aver portato la preparazione a livelli insostenibili e aver quasi azzerato fantasia e creatività…tanto che per trovare sentieri nuovi si parla sempre più spesso di scacchi960.
7 novembre 2018 - 23:52
Hai scritto che è meglio adesso rispetto a 30 anni fa.
Non per me, visto che 30 anni fa ho cominciato a giocare, mentre nelle condizioni degli scacchi di oggi forse non succederebbe.
Possiamo avere visioni differenti, specie se siamo attratti da aspetti differenti degli scacchi ?
6 novembre 2018 - 00:11
È appena uscito un articolo sul corriere
https://www.corriere.it/cronache/18_novembre_05/scacchi-caruana-sfida-carlsen-chi-dara-scacco-matto-secolo-b567dd76-e13b-11e8-b7b1-47f8050d055b.shtml?refresh_ce-cp
6 novembre 2018 - 08:08
Articolo decente, comprensibilmente non c’è nulla di strettamente tecnico, allontanerebbe la gran parte dei lettori ?.
Non so cosa altro dire per essere convincente : la cultura, il clima, il nostro stile di vita e il momento storico del nostro paese, dicono che “qui è molto più difficile”, quindi le folle oceaniche di spettatori paganti non le vedremo neanche adesso.
Giusto un pò di lavoro in più, ad esempio sulla metro, per spiegare che non si chiamano “pedine” ?
6 novembre 2018 - 08:28
sottolineo il momento storico del nostro paese
6 novembre 2018 - 11:20
Per qual motivo, di grazia?
Trattasi comunque di italo-americano che gioca sotto bandiera USA. Questo purtroppo non farà aumentare di molto la visibilità del nostro gioco in Italia (dubito che lo avrebbe fatto anche se Caruana fosse rimasto sotto federazione italiana).
Detto questo, capisco il tifo (per l’uno o per l’altro), personalmente però preferirei vedere confermato Calrsen campione, lo ritengo più efficace come impatto mediatico rispetto a un Caruana un po’ troppo “nerd”
6 novembre 2018 - 13:44
ragazzo, un consiglio.
stai lontano dalle droghe.
?
6 novembre 2018 - 15:14
troppo tardi mi sa 😀
6 novembre 2018 - 10:03
salve, invece siti con diretta e commento di GM in lingua inglese? Avete info? Ricordo per lo scontro Carlsen Karjakin il commento su qualche sito del simpaticissimo Peter Svidler, questa volta cosa propone la rete?
Grazie
6 novembre 2018 - 11:25
spero che ci sommergeranno con caterve di teoria, come i vecchi match kasparov-karpov, che sembravano veri e propri studi su specifiche varianti d’apertura… se non altro per dimostrare che c’è ancora molto da dire, anche se mi rendo conto che 12 partite siano un po’ pochine.
in generale spero che vinca la battaglia, al di là del risultato.
la cosa peggiore, tra l’altro plausibile, è che si trasformi in un tirare a campare (per carlsen) fino agli spareggi.
6 novembre 2018 - 11:45
>spero che ci sommergeranno con caterve di teoria
Penso lo faranno, ma la mia idea è che varieranno tantissimo per cercare di evitare preparazioni specifiche. Carlsen probabilmente userà varianti / linee desuete ma giocabili per cercare di portare le partite su terreni “inesplorati” per entrambi.
>la cosa peggiore, tra l’altro plausibile, è che si trasformi in un tirare a campare (per carlsen) fino agli spareggi
IMHO Caruana farà di tutto per evitarlo (gli spareggi lo vedono sfavorito molto più che in cadenza classica), questo vuol dire anche accettare posizioni squilibrate e/o a doppio taglio.
>anche se mi rendo conto che 12 partite siano un po’ pochine.
Vallo a spiegare all’articolista del corriere che l’ha presentata come una “maratona” 😀
6 novembre 2018 - 11:47
Tranquilli, commento io!
6 novembre 2018 - 11:59
già… oltre al numero ridotto di partite, che esclude abbastanza facilmente approfondimenti teorici, c’è il discorso che carlsen butterà acqua sul fuoco per rientrare nei suoi finali tecnici, e sarà difficile per caruana complicare, più facile invece per carlsen puntare alla patta.
se c’è un margine di miglioramento, forse quello sta dalla parte di caruana, ma rimangono sempre troppo poche partite per fare quello che riuscì a kasparov con karpov nel primo match del 84, che praticamente usò come allenamento per completare la propria maturazione.
6 novembre 2018 - 12:18
Io invece spero vivamente che non vi sia alcun impatto mediatico. Perdonatemi la visione distopica, ma l’ho visto troppo spesso. Se aumenteranno impatto mediatico e giro di soldi, gli scacchi si corromperanno. Verrà tutto spettacolarizzato, la cadenza classica verrà gradualmente soppiantata dal gioco più veloce, perché più appetibile per il grosso pubblico, e tutti i commentatori si trasformeranno in telecronisti enfatici sullo stile di Ashley. Gli sponsor invaderanno le sale di torneo al punto che finiremo per vedere il marchio della Nike e di McDonald sulle scacchiere. Gli scacchisti cominceranno ad assomigliare sempre più ai calciatori e arriveremo al punto si avere un Balotelli scacchista che va in giro in Lamborghini parcheggiando sui marciapiedi e passando le notti al Billionaire. Cominceranno a fioccare scandali di ogni genere, scacchisti pieni di soldi e di noia ricattati da cinici paparazzi che li hanno beccati a scopare con transessuali e a pippare cocaina. E casi di corruzione, compravendite di partite, giocatori e arbitri, e sui giornali si parlerà di indagini che chiameranno “scaccopoli”. Saranno inventati metodi più ingegnosi per barare e si diffonderà l’uso delle smart drugs. La politica ci metterà dentro, molto più di quanto non faccia oggi, le sue lercie mani e noi, nel frattempo, ci ritroveremo tutti qui a lamentarci di quanto fossero belli i tempi andati in cui ancora gli scacchi potevano essere, anche se a malapena, definiti nobili, e quanto ora sia diventato tutto marcio e ignobile
6 novembre 2018 - 13:31
Gabor, tranquillo, si sperava inuna via di mezzo…
(anche nessun ritorno mediatico = niente sponsor futuri…)
6 novembre 2018 - 14:02
Nella via di mezzo ci siamo già
6 novembre 2018 - 22:53
Una analisi allucinante e per di più irreale.
Per chiudere non siamo affatti a metà strada forse neppure s 1/4 (in Italia neppure a 1/10).
Tutto cambia ed evolve, speriamo che gli scacchi come il golf e come tanti altri sport evolvano e nella direzione giusta.
6 novembre 2018 - 23:35
Il golf? Per carità, un altro sport ormai degenerato per i troppi soldi e l’eccesso di attenzione mediatica (non in Italia, ovviamente, ogni paese ha i suoi sport di massa). Ho visto molti sport degenerare per questi motivi (non solo gli sport, certo), come il calcio, il basket, la boxe, il ciclismo, persino l’MMA. Non appena il giro d’affari e l’attenzione dei media aumentano, inizia il degrado. Spero che negli scacchi non si vada oltre il punto in cui siamo, va benissimo così. Ad ogni modo, è solo un mio auspicio, mica sto cercando di fondare una religione.
7 novembre 2018 - 10:25
Per fortuna…perché è una visione allucinante, forse e dico forse, condivisibile solo per quanto riguarda il calcio. Tra l’altro è una visione che guarda solo al picco di ogni movimento quando invece ogni sport è strutturato a piramide e quello che sostiene la piramide è la base. E la base nonguadagna certo come la punta dunque l’unica cosa veramente importante è che la base sia vasta e pulita ovvero ad esempio non come il ciclismo. Lo sport è bello e aiuta a crescere e socializzare se interpretato in modo positivo. Non c’e bisogno perché questo avvenga che sia vissuto in modo elitario…purtroppo questo è sempre stata una deformazione mentale degli scacchisti per i quali essere pochi, sconosciuti e giocare in sedi tristi e inadatte faceva tanto figo perché non ci si massificava. Poi però ti guardi in giro e scopri che siamo pochi, non contiamo nulla e non interessiamo se non in rare occasioni. Dei NERD.
Non è vero ma è quello che molti come te auspicano. Invece ben venga McDonald se servisse a portare gli scacchi ad ogni singolo bambino/a. Visioni inconciliabili le nostre.
7 novembre 2018 - 10:48
Allucinante ma vera. Il realismo fa sempre un po’male, all’inizio, ma quando ti ci abitui diventa addirittura un balsamo. Lo sport è bello? E chi ha detto il contrario? Ne ho praticati una dozzina e ancora oggi faccio sport, sia fisico che mentale. La base della piramide va bene, soprattutto quando non ci sono i piani alti corrotti. Non ho mai creduto alla fantasticheria dello sport che fa crescere e socializzare, questo lo si può fare in qualsiasi contesto, e glo scacchisti , o gli sportivi in genere, non sono diversi, sotto nessun aspetto, da coloro che non hanno mai praticato uno sport. Inoltre, la base della piramide tende ad emulare la punta, soprattutto in età giovanile, quindi se questa punta non c’è, è meglio. Così ci saranno meno scacchisti? E allora? Gli scacchi sono soltanto un gioco, non il mezzo per la pace nel mondo, e di giochi e di sport ce ne sono in gran quantità. Se uno non gioca a scacchi, farà qualcos’altro.
7 novembre 2018 - 12:10
Appunto invece di commentare gli eventi scacchistici annegandoli in un vuoto moralismo potresti passare ad un altro sport risparmiandoci 🙂 …in fondo se ci pensi non ci perdi nulla visto come dici tu gli scacchi sono solo un gioco.
Non dovrei stare qui nemmeno a prendermela più di tanto quello che mi infastidisce e’ che se il movimento scacchistico italiano è rimasto indietro rispetto a tanti altri paesi uno dei motivi principali è stato proprio l’incapacità di una stia buona parte di superare una mentalità perdente come questa.
Niente di personale ma come ti ho già detto le nostre sono visioni inconciliabili.
7 novembre 2018 - 12:39
A me invece pare che tu la stia prendendo un po’troppo sul personale. Secondo me non dovresti, è un atteggiamento sciocco e puerile. Dici che gli scacchi fanno crescere e insegnano a socializzare, ma tu sei l’esempio dell’opposto. E’ evidente che gli scacchi non sono riusciti ad insegnarti il rispetto delle idee diverse dalle tue. In sostanza mi hai invitato a levarmi dai piedi, risparmiandovi le mie idee tanto inaccettabili. Davvero un atteggiamento degno di nota, che però dimostra proprio la mia tesi. Puoi stare calmo, ho più volte ribadito che si tratta solo di un’opinione che vale poco quanto quelle di chiunque altro (tranne le tue, certo, che sono le migliori).
P.s. Il moralismo non c’entra niente. Piantatela di riempirvi la bocca di parole prese a prestito dai politicanti senza neanche capirne il significato!
6 novembre 2018 - 13:31
Caruana per sperare di vincere deve solo pattare in continuo e poi vincere una partita causa stizza di Carlsen, come è avvenuto nell’ultimo mondiale..psicologicamente lo vedo avvantaggiato..ovviamente se riesce a sbloccare in qualche modo la situazione in suo favore..
Però ad onor del vero in ogni caso Carlsen rimane sempre il più forte, lo dimostra la sua completezza nelle forme Rapid e Blitz in cui Caruana non avrebbe alcuna speranza…
Stento a capire come mai quest’ultimo non riesca a migliorarsi nelle partite a cadenza veloce..anche questo sono gli scacchi..
6 novembre 2018 - 13:43
è tornato.
beh, vabbè.
ma il punto è che difendere gli scacchi “classici” è imprenscindibile per il movimento.
pena, una nuova e definitiva frattura.
perché è così, alla fine gli scacchi devono mantenere un livello elevato ed educativo, oltre internet e la fretta, altrimenti non sono.
i tornei-show “mangiaecaca”, sono per la compulsione della rete.
il resto va giocato e scritto col sangue e sudore.
e noi assistiamo.
e ci va bene così.
suppongo che durerà.
le macchinone poi, finora, le ha esibite solo uno mi pare.
o no.
6 novembre 2018 - 14:03
Manca solo Anonimo109 e la rimpatriata è fatta
6 novembre 2018 - 14:17
seeee, e quello ha fatto il voto,.o sta a fa le macumbe.
ma io sono in contatto con gli sciamani mongoli.
nun c’ha speranze
https://youtu.be/arCsSdibW5s
???
6 novembre 2018 - 19:28
Visto che si parla di macumbe, colgo l’occasione per rievocare ciò che scrissi due anni fa, finito il Mondiale 2016.
Vladimir Kramnik
ha vinto 3 Match Mondiali
l’ultimo agli spareggi rapid
poi ha perso il Titolo
Viswanathan Anand
ha vinto 3 Match Mondiali
l’ultimo agli spareggi rapid
poi ha perso il Titolo
Magnus Carlsen
ha vinto 3 Match Mondiali
l’ultimo agli spareggi rapid
…
6 novembre 2018 - 20:19
Bello a zio!!!
Te darei un bacio in fronte!
Però il detto dice “non c’è due senza tre”, mica che “non c’è tre senza quattro”… ma c’è pure che Magnus tre mondiali li ha già vinti… ?
e quindi… è un casino.
?
7 novembre 2018 - 09:41
Orario di inizio delle partite?
7 novembre 2018 - 10:44
16.00.
7 novembre 2018 - 10:50
massì anch’io trovo la paura della diffusione e professionalizzazione del gioco come veicolata da un fondo di moralismo.
il professionismo è una peculiarità, bella o brutta, dell’occidente, bisogna farci i conti. non si tratta nemmeno di considerarne i lati positivi piuttosto che negativi. è che se non c’è massificazione e professionalizzazione, praticamente non esisti, in nessuna attività.
7 novembre 2018 - 10:58
È ottimo se “non esisti”.
Il moralismo non c’entra niente, e solo amora per gli scacchi, odio per la massificazione, i mass media e i fiumi di soldi, e realismo che nasce dall’esperienza e dalla conoscenza della storia. Ma io non voglio intaccare i vostri rosei ideali, è soltanto la mia opinione e vale quel che vale, per carità.
7 novembre 2018 - 11:58
Boh, Gabor, a me pare che l’unico idealista qui sia tu…sembri come quel prete che per preservare i bambini dal peccato e dalla corruzione li uccideva… non una grande idea 🙁
7 novembre 2018 - 12:15
Beh, adesso stai esagerando un pochino. Per me va bene la via di mezzo. Ho il senso del limite, io.
7 novembre 2018 - 12:30
Ma se sono stato io il primo a “invocare ” la via di mezzo che tu hai sdegnosamente rifiutato!
La mia metafora è volutamente esagerata e forte per far capire quanto la tua posizione sia estremista e irrealista
7 novembre 2018 - 12:46
Non ho mai “rifiutato sdegnosamente” la via di mezzo, ho solo detto che nella via di mezzo ci siamo già. E in un altro commento ho detto che va benissimo così e che è (secondo me, Cristo santo, secondo me!) non bisognerebbe spingersi oltre.
Ma tra tutte le sante virtù degli scacchi, c’è almeno quella di insegnare a leggere o ad interpretare i testi più semplici?
7 novembre 2018 - 12:12
Non è amore per gli scacchi. E’ solo egoistico odio per la massificazione. La metafora dei bambini è assolutamente calzante.
7 novembre 2018 - 12:17
È tutt’e due le cose, che tra l’altro per me vanno a braccetto. Ma non è egoistico, quell’odio, anzi è molto altruistico, altrimenti non avrebbe neanche senso, dato che io non ne vengo corrotto.