Clima e umori al CIA 2005
UPDATE 8 GIUGNO: Grazie al contributo di Wolf (Giorgio Gozzi) abbiamo completato l’articolo con i due pezzi mancanti!
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Come noto ai lettori più fedeli di Scacchierando, il sito storico del blog (www.scacchierando.net) è andato perduto alcuni anni fa per cause non dipendenti dalla nostra volontà. Per fortuna, grazie all’archivio internet Archive.org, è stato possibile trovare traccia di buona parte degli articoli pubblicati. Compatibilmente con il lavoro quotidiano di aggiornamento del blog, abbiamo iniziato un paziente lavoro di ricerca e recupero sull’attuale sito degli articoli più rilevanti.
In vista del quindicesimo compleanno di Scacchierando, che festeggeremo il 22 agosto prossimo, abbiamo deciso di riproporre alcuni degli articoli significativi che siamo riusciti a rintracciare, ripercorrendo in tal modo la storia dei primi anni del blog.
Iniziamo con delle vere e proprie “pietre miliari”!
Clima e umori al CIA 2005
Il Campionato Italiano Assoluto 2005 segnò un momento fondamentale per Scacchierando. Nei primi tre mesi di vita il blog era poco più che un velleitario progetto di creare un luogo di incontro per gli scacchisti italiani, fatalmente destinato al fallimento senza la collaborazione attiva di altri appassionati. Gli articoli che ripubblichiamo oggi (mancano solo 2° e 3° turno) segnarono l’ingresso in Redazione di Franco Romagnoli (nick iniziale “Runner”, in seguito “Blade”, all’epoca Presidente dell’Accademia Scacchistica Cremonese) e rappresentarono la svolta decisiva per lo sviluppo di Scacchierando.
Franco, grande appassionato ed esperto di scacchi italiani e internazionali (citofonare Cina!), indefesso navigatore sul web (Surfing on the Net è una sua creatura), in brevissimo tempo è diventato una colonna portante del blog: tra Scacchierando.net e Scacchierando.it ha sfornato più di 1.000 articoli!
“Runner” e Godena al CIA 2005
1° turno, 23 novembre 2005
Ecco le mie impressioni sugli umori e sul clima di questo 65° Campionato Italiano Assoluto a Cremona.
Si comincia in leggero ritardo, l’orario d’inizio delle partite è stato spostato, di comune accordo tra i giocatori, dalle 14,30 alle 15. C’è l’intervento del Presidentissimo Pagnoncelli e poi si comincia. I giocatori sono nelle migliori condizioni. Sono tutti arrivati il giorno prima, hanno avuto tempo per riposarsi, probabilmente non ci saranno patte da “stanchezza da viaggio”. L’ambiente è raccolto, la saletta, nella profonda pancia dell’Hotel Impero, è estremamente raccolta, il pubblico si conta sulle dita di una mano, gli spettatori possono tranquillamente gironzolare attorno alle scacchiere, non ci sono scacchiere giganti, non ce n’è bisogno.
Durante le prime mosse nulla di particolare da segnalare, tranne una evidente agitazione in Bruno, l’unico “condannato a vincere”, si alzava spesso, zittiva gli astanti anche in momenti in cui non si sentiva volare una mosca. La prima patta è però abbastanza scontata, quella tra Arlandi e Godena che alla prima occasione propongono una ripetizione di mosse; nessuno si stupisce, sono tra i favoriti (se non “i favoriti”), inutile rischiare al primo turno. Praticamente non analizzano neanche la partita.
Poi scoppia la prima “bomba”. Carlo Rossi coi Neri gioca un attacco alla baionetta contro Borgo, quest’ultimo pesta la prima “mina” del torneo. Interessante la reazione di Borgo, che alla fine non era rosso dalla rabbia, era viola… In analisi Borgo dimostra in quanti modi poteva vincere, c’erano almeno tre o quattro miglioramenti decisivi, la posizione era a suo dire “strategicamente superiore”. Rossi annuiva in continuazione, tanto lui alla strategia non pensava, lui voleva vincere, e questo è stato.
Nel frattempo Ronchetti massacrava letteralmente Manca (il mio favorito ). Manca non aveva modo di replicare durante le analisi che il giovane ravennate, scacchisticamente bolognese d’adozione, padroneggiava con assoluta sicurezza.
Una partita per me misteriosa è stata la Contin – Piscopo. Credevo che il giovane Piscopo (si potrebbe dire, come per Jena Plissken, “lo pensavo più alto” ) ce l’avrebbe fatta, ma Daniel era di una calma assoluta, alla fine ha vinto e il suo avversario non aveva molto da ridire. Certo che Contin l’aria da istruttore di scacchi ce l’ha proprio, anche Piscopo lo ascoltava con attenzione.
La seconda “bomba” scoppia tra Bruno e Pizzuto, campione uscente il primo, Carneade destinato ad un magrissimo risultato il secondo. Ebbene, Pizzuto ha sempre avuto il controllo della situazione, addirittura nella fase centrale della partita sembrava che prendesse il sopravvento. Bruno ha reagito con un sonoro “Piantala” alla seconda o terza richiesta di patta da parte di Pizzuto. Poi però si è dovuto rassegnare.
La Cacco – Scalcione è stata l’ultima partita a concludersi e si è conclusa con queste parole di Cacco: “Ti ho regalato la partita in apertura, nel mediogioco e in finale!”. Scalcione non si è fatto coinvolgere. C’è stata una scena buffissima, in cui i due contendenti risalivano dalla Sala di gioco, che si trova nel seminterrato, alla Sala Analisi, piano terra, a distanza di una ventina di metri si dicevano le mosse, i miglioramenti, in mezzo c’era il sottoscritto che cercava di portarli in buon ordine alla Sala Analisi. Comunque Cacco era veramente infuriato e non si è fermato più di tanto ad analizzare. Il buon Scalcione ha guardato la partita con Bruno e sembrava palese che tutti i vantaggi accampati da Cacco erano molto discutibili.
Domani secondo turno dalle 15. Rossi – Bruno secondo me potrebbe essere la partita più interessante.
(Cliccando QUI potete vedere su Archive.org l’articolo originale con i commenti)
2° turno, 24 novembre 2005
Giornata tranquilla dal punto di vista “umorale”. La prima partita a terminare è la Godena – Borgo. Premessa: Godena non sta bene. E’ visibilmente in difficoltà respiratorie, dà colpi di tosse che sembrano latrati, in questo momento sta tenendo il campo, ma accetta patte in venti mosse probabilmente perché dubita della sua tenuta fisica. Certo che Borgo non era l’ideale per rischiare.
Manca – Contin. Grande prestazione del padovano che vuole riscattare la magra figura con Ronchetti al primo turno. In analisi Contin afferma di non aver assolutamente considerato 20 Txe6. L’errore è stato 19…Cxc2, 19…Ad7 sarebbe stata molto promettente per il Nero, che avrebbe poi fatto valere i propri pedoni centrali. Comunque Contin era molto tranquillo, un filosofo, spesso interrompeva l’analisi dicendo che il peggio che possa capitare in una posizione è quando diverse mosse sembrano buone. Manca comunque era in grande spolvero e in analisi sciorinava artifici tattici a ripetizione, lo stesso Daniel era stupito (“ma come fai a prendere in considerazione certe mosse?” ha detto dopo l’ennesima “tatticata” di Manca).
Poi la Rossi – Bruno. Qui in Sala Analisi ci sarebbe voluta la WebCam, c’era da cappottarsi dal ridere alle continue battute dei due, condite da un linguaggio non certo da educande. Micidiale poi il fatto che su certe posizioni i due non fossero per niente d’accordo e uno doveva specificare se ritenesse migliore il Bianco o il Nero, perché l’altro spesso non capiva da che parte stare. Comunque uno spettacolo, varianti forse scorrettissime giocate in pochi secondi, con pezzi che volavano da tutte le parti. Solo l’intervento di Borgo ha riportato un po’ di ordine sulla scacchiera ed entrambi i contendenti hanno convenuto che 15 Cf3 fosse una “str…ata pazzesca” e che 15 Tad1 avrebbe potuto dare un ottimo gioco al Bianco. Però successivamente ci sono stati altri errori del Bianco, per Rossi la partita si poteva ancora salvare alla grande e invece ha perso un pezzo.
Sulla Piscopo – Arlandi posso dire che si sono soffermati molto tempo sul finale col pedone in più per il Nero. Era soprattutto Arlandi poco convinto della vittoria e Piscopo spesso doveva gestire i pezzi neri per dimostrare che il suo abbandono era inevitabile. Comunque grande fair-play in tutte queste partite, con i giocatori che spesso si complimentavano con l’avversario e che ridevano serenamente dei loro errori.
Poi la “bomba” del giorno: Pizzuto con Scalcione tiene, tiene e continua a tenere. In Sala Analisi il pubblico fa i complimenti al modesto (umanamente) giocatore barese, ma sono tutti convinti in un suo imminente cedimento. E invece la svolta. Non vedo il fatto in diretta, sono su nella hall dell’albergo, ad un certo punto lo vedo risalire, mi avvicino a lui allargando le braccia, ho già intenzione di fargli in ogni caso i complimenti per la tenace prestazione, e lui mi dice “Ho vinto!”. Un sorriso inequivocabile nella sua espressione solitamente un po’ triste mi conferma che non sta scherzando. “Ma come hai fatto?” gli dico. “41…Rh8 è stata una mossa da due punti esclamativi”. Scalcione mi è simpatico, ma sono contento, con tutti i suoi dubbi, le sue paure, dopo due giornate Pizzuto è in testa al torneo!
La Cacco – Ronchetti è l’ultima della serata. Cacco mi sembrava avesse una posizione vantaggiosa, poi Niccolò si è liberato alla grande. Quando Cacco ha dato la Donna pensavo volesse pattare, dando il perpetuo e invece ha continuato rischiando moltissimo. Ronchetti alla fine non aveva più tempo, segno che Cacco l’ha impegnato allo spasimo, e questo sicuramente gli ha impedito di cercare una linea vincente nel finale di Donna contro Torre e Cavallo. Però c’è da dire che Cacco questa patta se l’è strameritata: per due volte consecutive è giunto alle 6 ore di gioco. Non è soddisfatto, si vede, di come sta giocando, ha dei cali di concentrazione (l’ha detto lui), certo che il torneo è lungo e il talento sembra indubitabile. Stavolta alla fine della partita la prima cosa che ha chiesto è stata “Che ore sono?” avrebbe voluto analizzare ma Ronchetti l’ha convinto ad andare a mangiare. E si sono avviati insieme per le viuzze di Cremona, alla volta del ristorante, parlando tranquillamente come due vecchi amici.
3° turno, 25 novembre 2005
Oggi “non” è stata una giornata tranquilla. La prova è costituita dal fatto che solo tre delle sei coppie di giocatori si è portata in Sala Analisi ad esaminare le partite.
Senza vincitori si conclude la Arlandi – Manca, con Ennio che afferma di aver sopravvalutato la sua 21.d6, in realtà poi ne ha ricavato solo un pugno di mosche. Manca comunque ha ancora convinto, forse il mio favorito (il massimo per me, modestia e talento) sta ingranando .
Finisce poco dopo la Contin – Cacco nel modo rovinoso che tutti avete visto. Non è il caso di stupirsi del fatto che Cacco se ne sia immediatamente andato dalla Sala di gioco.
E’ la volta della Ronchetti – Scalcione: i due amici bolognesi (non stiamo a sottilizzare) si affrontano a viso aperto, dando vita ad una partita di grande interesse. Ho sempre considerato la posizione di Ronchetti superiore e mi ha stupito il fatto che lo stesso Niccolò affermasse di non sentirsi affatto sicuro della vittoria, soprattutto quando il tempo a disposizione cominciava a scarseggiare, mentre Scalcione reputava la sua posizione inferiore. In Sala Analisi è comparso Godena (della sua partita parlerò tra poco) che si siede vicino ai due e dice subito “Sta meglio il Bianco”. Poi però comincia ad analizzare, e saltano fuori cose turche, con la posizione del Nero che diviene sempre più minacciosa (e Ronchetti che dice a Scalcione “Te l’avevo detto che stavi meglio!”). Addirittura sacrifici di Donna e matti di pedone al povero Re bianco in a1. Però il miglioramento della posizione del Bianco era sempre pronto.
La Bruno – Godena: qui non si parla di “bombe” ma di cappelle colossali! C’è da dire che dalla ventesima mossa in poi i due avevano meno di un minuto sull’orologio, arrivavano anche a 4-5 secondi dalla fatidica caduta della bandierina quando con mosse affannose recuperavano tempo grazie ai 30′ di abbuono. Io non sono in grado di comprendere il livello delle mosse che stavano giocando, ad un certo punto sembra che Godena prenda il sopravvento e poi un megacappellone, via un pezzo! Dico tra me, Michele battuto sul suo campo, nel profondo dello zeitnot più asfissiante, non sta bene, non è giornata, non è il suo torneo. E visto che su, in Sala Analisi, ci sono giocatori con i controfiocchi da seguire, risalgo le scale e mi accingo a vedere la Ronchetti – Scalcione. I due non si sono ancora seduti alla scacchiera, che risale Godena. Ronchetti gli chiede com’è finita (col cavolo che Godena prende l’iniziativa di dire che cosa è successo ) e Godena dice “Ho vinto”, non ha ancora finito le tre sillabe che Ronchetti, incredulo, gli dice “Non gli avrai tirato il bidone con Dc1?” Godena allarga le braccia e fa cenno di sì col capoccione, quasi scusandosi. Notizie di Bruno? “E’ piuttosto incazzato” dice Michele. E te credo…
La Borgo – Piscopo non l’ho seguita molto. Ho visto una posizione equilibrata (per me, ovviamente) in cui Borgo stava malissimo per il tempo. Dopo qualche minuto sono ripassato e la posizione era tutta in favore di Piscopo. Neppure loro hanno immediatamente riguardato la partita.
E poi lo spettacolo!! Le analisi di Rossi della sua partita con Pizzuto. Difficile immaginare due caratteri più diversi dai lati opposti della scacchiera. Pizzuto raccontava i suoi piani, dotati di buon senso e facilmente comprensibili al genere umano, scandendo le parole e pronunciandole con grande misura. Dall’altra parte Carlo Rossi!! Sembrava sempre cinque o sei mosse avanti rispetto alle analisi di Pizzuto e soprattutto seguiva piani completamente diversi, spesso all’apparenza francamente demenziali. D’altra parte più volte ha ripetuto frasi come “Tu dici che potrei avere problemi in una situazione del genere? Me lo dice sempre anche il mio psichiatra!”. Comunque uno spettacolo: ha sacrificato la Donna non so in quante varianti, voleva giocare 8…g5!?!, ha fatto vedere varianti impensabili in cui faceva di tutto per farsi dare scacco in f7 dall’Alfiere avversario per portare il Re in d8 e iniziare contrattacchi imparabili, ha portato la sua Donna in una posizione assurda per la stragrande maggioranza dei giocatori. Ma tutto ciò sempre supportato da profonde analisi, il tutto condito anche da alcune affermazioni filosofiche (in mancanza di Contin) subito seguite da affermazioni del tipo “Sentito che considerazioni? Quando faccio così mi sembro…Fracchia!”. Comunque estremamente squisito il suo atteggiamento nei confronti di Pizzuto, a volte lo stava anche ad ascoltare, ma poi gli scappava la battuta prima che Pizzuto avesse finito di parlare… Rossi ha finito di maramaldeggiare (ma non di essere simpatico) quando al tavolo delle analisi è arrivato Piscopo. Con calma quest’ultimo smontava gli sfavillanti castelli costruiti da Rossi. All’ennesimo cambio generalizzato con pedone in più per il Bianco, Rossi ha esclamato “Caxxo, ma sei peggio di Arlandi, con voi non si può mai scherzare…”
4° turno, 26 novembre 2005
Giornata interlocutoria quella odierna. Purtroppo è stata immediatamente funestata da un lutto: la scomparsa della Sala Analisi! La riunione del Consiglio Direttivo della FSI si è tenuta nella stessa sala che confortevolmente ospitava i regolamenti di conti tra i contendenti. La splendida Silvia ancora alle 16 mi diceva che non c’erano speranze: il CD sarebbe continuato ancora a lungo (io me ne sono andato dopo le 20 e loro ancora stavano discutendo). Allora ci siamo dovuti arrangiare, non essendoci altri locali idonei all’interno dell’hotel Impero ho piazzato due scacchiere nella hall, su tavolini in vetro e con divanetti stile bonsai.
Sta di fatto che la prima partita terminata, la Ronchetti – Contin forse il clou della giornata, non aveva un’adeguata cornice, per cui i giocatori hanno preferito analizzare in camera. Peccato perché Ronchetti era smanioso di analizzare e questo mi ha fatto ipotizzare che la sua patta sia stata una scelta strategica, non dettata dalla posizione, giocabilissima, ma dal fatto di respirare un attimo, prima di confronti importanti (e domani ce n’è subito uno).
Poi si conclude la Manca – Borgo. I due non si pestano i piedi più di tanto, e vanno a farsi una passeggiata per il centro di Cremona innevata.
La Piscopo – Bruno è stata una partita che avrebbe meritato di essere giocata. I due si sono abbarbicati sui sofà della hall e hanno analizzato a lungo. Il Bianco aveva a disposizione (purtroppo son so a quale mossa) una Df5 che avrebbe creato problemi al Nero. Qui l’episodio interessante è stato l’intervento di Mariotti. Il GM, libero per un attimo dagli impegni del CD, si è subito immerso nell’analisi e il colpo d’occhio di certo non gli fa difetto: in posizioni estremamente tattiche sembrava sguazzare nel suo elemento; impressionante il rispetto di Bruno e Piscopo, che non interrompevano mai le analisi di Mariotti, il quale al dir il vero sembrava azzeccarle tutte. Nelle poche varianti che ho visto il Nero era sempre sotto attacco, con combinazioni e sacrifici che ne sgretolavano le difese. Però Df5 non è stata giocata da Piscopo… Bruno era sanguigno come sempre: una volta l’ho sentito esclamare “Non mi fare incazzare!” a Piscopo che analizzava senza aver la posizione corretta sulla scacchiera ma parlando della posizione che aveva in testa. Poi però c’è stata una scena tenerissima con Bruno che illustrava un finale di pedoni (non so se fosse scaturito dalle analisi della partita, ma ho sentito distintamente Bruno fare riferimento a Grigorjev) con Bruno che mi dava l’impressione del Maestro che con estrema soddisfazione fa vedere qualcosa di prezioso ad un Allievo perfettamente in grado di apprezzarla.
Poi la Scalcione – Rossi, con il ragazzone bolognese sprofondato nel sofà e Rossi abbarbicato sul tavolinetto in vetro. Non ho mai avuto dubbi che Rossi potesse sfondare il tavolinetto, erano di una tale leggerezza i suoi commenti alla partita che avrebbe potuto tranquillamente ad un certo punto librarsi in aria .
La Godena – Pizzuto non ha avuto storia. La grande disponibilità di Michele ha fatto sì che andasse a cercarsi una scacchiera e che occupasse l’unico divanetto libero della hall (capienza del divano pari a quella del sedile posteriore di una Cinquecento!). Pizzuto cercava di difendere le sue scelte, però Godena aveva visto molto, moltissimo di più, con varianti arditissime, sacrificate per altre più sicure. E d’altra parte penso che nessuno si aspettasse un esito differente…
Della Cacco – Arlandi non so che dire. Sono sceso verso le venti e il pedone in più di Arlandi mi sembrava significativo. Poi risalendo con un amico gli ho detto “Questi potrebbero continuare ancora per un’ora, io vado a casa”. All’uscita dell’albergo vengo raggiunto da un “Cacco ha sacrificato la Torre e ha abbandonato!”. Penso che Christian avrebbe bisogno subito domani di una giornata di riposo…
Domani penso di fare una “full immersion”, dalle 15 alla conclusione. Con le partite che sono in programma e la Sala Analisi nuovamente a disposizione ci sarà da divertirsi!
Pierluigi Piscopo
(tratta dalla 1^ rassegna fotografica, QUI)
5° turno, 27 novembre 2005
E’ stata una lunga giornata quella odierna. In mattinata si è svolta la Conferenza Nazionale Atleti. Presenti quasi tutti i partecipanti al CIA, alcuni scacchisti venuti apposta per l’occasione (tra gli altri Eleonora Ambrosi e Denis Rombaldoni), diversi componenti del Consiglio Direttivo della FSI che si era svolto il giorno prima. Presente Gianpietro Pagnoncelli, assente Sergio Mariotti. Sono stati affrontati temi delicati e nel contempo scottanti. Preferisco che vengano sintetizzati da un comunicato ufficiale della FSI.
La quinta giornata di Campionato. E’ domenica, quindi è presente qualche spettatore in più. Ma all’inizio del turno subito si verifica un inconveniente ambientale: nel silenzio profondo della Sala Torneo si percepisce chiaramente un rumore continuo, come di una ventola rotta o uno sciacquone mal chiuso. Il rumore non è forte, ma continuo e fastidioso, proviene proprio dalla zona del soffitto immediatamente sopra a Fabio Bruno, il più sensibile ad ogni forma di disturbo. Allertato il personale dell’hotel, viene mobilitata l’assistenza esterna, ci vuole comunque un’ora prima che venga risolto l’inconveniente. Nessuno penso però che a quel momento potesse sentirsi danneggiato.
Dopo una quindicina di mosse pareggiano Rossi e Godena. I due si portano in Sala Analisi e riguardano pacatamente la partita. Rossi è più contenuto del solito, con Godena non può “maramaldeggiare” sulla scacchiera. Solo ad un certo punto si lascia un po’ andare: “Due Alfieri contro due Cavalli, il Bene contro il Male, lui è il Bene…”.
La seconda a terminare è l’Arlandi – Ronchetti. Niccolò si è preso una smazzolata niente male, ma la sua reazione mi è sembrata molto positiva: niente commiserazione e subito analisi su analisi, come al solito a velocità fotonica. Ennio era chiaramente convinto che l’impianto giocato da Niccolò fosse chiaramente inferiore, ma Ronchetti faceva valere le sue ragioni citando in continuazione l’amico Fritz! Le analisi di apertura erano sempre accompagnate da espressioni del tipo “E qui Fritz dà parità, qui Fritz ritiene di stare bene, qui Fritz se la gioca…”. Quando però alla fine di una lunga variante, allucinante e forse ingiocabile per esseri umani, ha detto “E qui Fritz si ritiene in vantaggio di uno 0,30!” per poco Arlandi non cade dalla sedia dal ridere. L’impressione è che Ronchetti ci giocasse un po’ dentro, visto che dopo certe affermazioni se la rideva di gusto, però il dubbio che da qualche parte nel cervello avesse un microchip mi è venuto . Arlandi ovviamente era divertito (e poi aveva vinto…) e ne approfittava per schermirsi, dicendo che lui era troppo vecchio e che le nuove generazioni hanno un rapporto completamente diverso con gli scacchi.
La Borgo – Cacco termina di botto, così come, purtroppo, Christian ci ha abituati in questo Campionato. In analisi Cacco (dopo l’inevitabile sfogo di fine partita) era abbastanza rilassato, dimostrando di aver le idee chiare su quel finale e dando del filo da torcere a Borgo, che spesso si spazientiva non trovando linee chiaramente vincenti.
La Pizzuto – Piscopo si conclude in parità. Piscopo è stato a lungo meglio, però Pizzuto non ha ceduto. Quando ancora la partita non si era conclusa Rossi, guardandola dalla postazione internet e vedendo che Pizzuto continuava a riflettere, ha esclamato “Ragazzi, aspettatemi qui che scendo un attimo a vedere se Pizzuto è morto!”.
La Contin – Scalcione è rimasta segnata fin dall’apertura da un “pacco” tirato da Contin. Scalcione si è ritrovato con un pezzo in meno, ha lottato ancora a lungo, ma era solo questione di tempo.
La Bruno – Manca è stata drammatica, risoltasi quando i due giocatori sotto l’incalzare del tempo hanno dovuto giocare rapidamente un finale che esigeva grande precisione. L’analisi l’ho seguita solo in parte perché era tardi, comunque Bruno affermava di essere stato sempre meglio e di aver gettato un altro punto intero. In ogni caso quel finale non si poteva perdere mai. Manca era abbastanza d’accordo, recriminava su un ‘a4’ che forse doveva anticipare.
6° turno, 28 novembre 2005
Cronaca forzatamente limitata quest’oggi. Consigli di classe dalle 14,30 alle 16,30 e poi Scuola di Scacchi (ebbene sì, ho anche un circolo di scacchi da seguire ). Arrivo in Sala Torneo e purtroppo è già finito quasi tutto. Ronchetti, Borgo, Godena e Piscopo stanno già analizzando la Ronchetti – Borgo. Ronchetti affermava che un grosso errore era 17…De7, che gli dava forte iniziativa dopo 18 Tfe1. Si aspettava 17…Df5. Borgo mestamente affermava di non essere riuscito a coordinare decentemente i propri pezzi.
Sempre in Sala Analisi i due “spreconi” di questa prima metà torneo, Cacco e Bruno, si affrontavano nel finale. A differenza di quel che è accaduto in partita, io ho sempre visto sulla scacchiera un finale di pedoni e Cavallo per Cacco e pedoni e Alfiere per Bruno (però sono arrivato tardi). Comunque ancora una volta mi ha stupito Cacco (Bruno già lo sapevo quanto era forte, e il mio giudizio non cambia dopo le cappelle che ha fatto in questo CIA 2005): con facilità e in maniera molto istintiva trovava il modo di pareggiare, finora gli è mancata solo la tenuta.
La Piscopo – Rossi purtroppo non l’ho vista neanche in Analisi. Rossi comunque non era abbacchiato più di tanto e arrivato in Sala si è rivolto a Piscopo come a “colui che gli aveva anticipato il turno di riposo”. Poi, non so rivolto a chi, nel mezzo di un capannello di persone che stava analizzando ha detto, serissimo, “Sì, ma questi sono gli scacchi, la dama è un altro gioco!”.
Della Scalcione – Godena non so assolutamente nulla, mentre della Manca – Pizzuto conosco solo il parere di Pizzuto, incontrato nella hall, il quale affermava (verificherò domani) che le mosse riportate dalla partita trasmessa on line non erano tutte quelle effettuate realmente! Si lamentava inoltre di un suo errore in deficit di tempo, su uno scacco, ma rivedendo poi la partita io non sono riuscito a capire quale fosse l’errore, forse effettivamente sono state tagliate delle mosse…
L’unica partita di cui sono riuscito a seguire, direi completamente, le analisi è stata la Contin – Arlandi. Innanzitutto bisogna dire che Arlandi era furioso! Non riusciva a capacitarsi di come aveva potuto sprecare quell’apertura. Secondo Arlandi dopo 8…Cc6 il Nero si trova a giocare una Russa con due tempi in più! E l’ha anche dimostrato a Contin, facendogli vedere l’ordine delle mosse teoriche di quella variante della Russa, che lui stesso giocava un tempo. Contin non poteva credere ai propri occhi, in effetti il ragionamento di Arlandi non faceva una grinza, eppure Daniel aveva giocato altre volte quella variante, ma gli era stato risposto 8…c5 senza rientri nella Russa e gioco comodo da parte del Bianco. Comunque Arlandi aveva subito dopo commesso una grave imprecisione con 9…Ae6, mentre la mossa appropriata era 9…Af6. La posizione era decisamente più promettente per il Nero, comunque a Contin non passava neppure per l’anticamera del cervello di dare ragione ad Arlandi e i due continuavano a sfidarsi in varianti taglienti, con Contin che spesso ripeteva ad Ennio che era troppo agitato per avere una visione obiettiva di ciò che si trovava sulla scacchiera. Anche sul finale non erano d’accordo, bastava che uno cercasse un modo per vincere che subito l’altro gli replicava “ecco vedi adesso stai peggio!”. Comunque, a parte Contin e Arlandi, gli altri contendenti mi sono apparsi piuttosto rilassati, scherzavano come sempre, un buon gruppo che poi si riunisce per andare tutti insieme a cena!
Niccolò Ronchetti
(tratta dalla 2^ rassegna fotografica, QUI)
7° turno, 30 novembre
La prima a finire è la Rossi – Manca. Patta, ma con stile, almeno non hanno giocato 1 a4 a5 2 h4 h5 .
Poi termina l’Arlandi – Scalcione. I due si portano in Sala Analisi e Scalcione subito afferma di essere involontariamente entrato in un impianto da lui poco conosciuto, una simil-Benoni. Il problema del Nero era la posizione dei Cavalli che non trovavano case buone, erano Cavalli “cattivi” (forse bisognerebbe introdurre questo concetto nella teoria scacchistica, oltre a quello straconosciuto dell’Alfiere cattivo). Scalcione affermava di non aver previsto 16 f5, pensava che indebolisse troppo la casa “e5”. Arlandi era molto sicuro di sé, anche piuttosto aggressivo nel proclamare la superiorità della propria posizione, si è considerato sempre in vantaggio. Rossi, intervenuto a commento della posizione, non trovava vie di fuga per il Nero, il Bianco non doveva fare nulla di particolare, pian piano avrebbe migliorato la posizione e l’attacco sarebbe venuto da sé.
Poi la Pizzuto – Cacco. Niente analisi tra i due. Pizzuto si porta in Sala Analisi con Manca e gli dice chiaramente “Oggi mi vergogno di come ho giocato”. Fa vedere una posizione del centropartita: dopo la 21 g4, Pizzuto riteneva di stare meglio. Il suo maggior cruccio era però di non aver giocato attivamente nel finale: invece di 41 Tf4 avrebbe dovuto giocare la più semplice 41 Txa5 e su Te5 giocare 42 Rc4 con il piano di far arretrare il Re Nero con lo scacco di Torre e poi entrare di Re in c6. Con ottime possibilità di patta, secondo il suo parere.
Poi termina la Bruno – Ronchetti, forse il clou della giornata. Niccolò era molto soddisfatto del pareggio. Riteneva di essere stato male nel centropartita e di avere superato il controllo delle 40 mosse in posizione inferiore. Poi però recuperava, anche se Bruno a fine partita affermava di essere uno str… perché aveva giocato (e qui potrei dire una solenne stupidaggine perché ho colto l’affermazione sulle scale…) nel finale Rb4 al posto di Rb5.
La Borgo – Contin ha definitivamente sancito il cattivo momento di Borgo e quello indubbiamente positivo di Contin. Contin il giorno prima, giorno di riposo, aveva tenuto una lezione per il mio circolo. A un certo punto aveva affermato che in certe posizioni bisogna aver ben presenti gli schemi di matto per orientare adeguatamente il piano. Eravamo in tre soci dell’Accademia cremonese a guardare sulla postazione internet gli sviluppi della Borgo – Contin e tutti e tre eravamo concordi sul fatto che dopo 43…Dd7 Daniel stesse già considerando una posizione di matto. Ci siamo piacevolmente sorpresi del fatto che lo schema che noi, mediocri giocatori, avevamo ipotizzato si è poi puntualmente verificato sulla scacchiera!
La Godena – Piscopo si è trascinata oltre ogni limite, e pure io ho dovuto abbandonare la Sala di gioco anzitempo. Quindi non conosco i commenti a caldo di Godena e Piscopo. Due cose mi hanno lasciato perplesso: perché Michele non ha giocato l’allettante 44 Tg7+ (suggerita da Rossi) e perché Piscopo si è lasciato mangiare un pedone. Forse voi, lettori di Scacchierando, potrete rispondermi.
8° turno, 1 dicembre 2005
La Contin – Bruno è la prima a terminare. I due si portano in Sala Analisi e le dinamiche psicologiche e comportamentali sono subito interessanti! Contin ha un atteggiamento piuttosto dimesso, al contrario del solito. Continua ad interrompere lo svolgimento della partita dicendo “Chissà cosa si gioca qui, chissà se questa è giusta, ecc.”. Insomma un Contin stranamente remissivo che ammette di non aver avuto le idee chiare in partita. La 12…Aa3 stronca sul nascere le velleità del Bianco, i due contendenti erano d’accordo sull’aver visto buone mosse con 16…c5 e 17 Ca4. Dopo un paio di altre mosse, hanno fatto patta, con Contin che affermava che il Nero non aveva alcun problema e Bruno che replicava che, pur con tutta la voglia di vincere che aveva in corpo, forzare quella posizione poteva rivelarsi molto pericoloso.
Poi la “bomba” del giorno (se ne sentiva la mancanza ). Termina la Arlandi – Borgo con una sonante vittoria del Nero. In Sala Analisi si vede solo Borgo, ovviamente soddisfattissimo. Fa vedere la sua partita prima a Contin e poi a Bruno, singolarmente. Ripete i piani e le idee che gli sono venute in partita. E convinto che Arlandi non ci abbia capito nulla molto presto. Era particolarmente soddisfatto della sua mossa 11…Dc7 che mette sotto pressione i pezzi bianchi. Poi 16…Ad4, un’altra mossa importante, resistendo a varianti solo apparentemente più promettenti. Poi 18.Cd1, l’inizio del panico di Arlandi. E la definitiva 25…Aa6 che sancisce il dominio strategico del Nero, senza quasi neanche considerare le successive cappelle tattiche del Bianco, ormai in una posizione senza speranza. Sono particolarmente contento per Borgo, sul quale ha lasciato un segno pesante l’iniziale sconfitta patita con Rossi, tanto che nei turni successivi è risultato irriconoscibile: questa vittoria lo ha sicuramente rinfrancato.
E’ la volta della Manca – Godena a concludersi. Federico improvvisa in apertura, 9.f4 secondo Michele non è in linea con la posizione. Godena cita la partita in cui è stata giocata la corretta 9.Te1. Dopo 9…d5 era più interessante la presa 10 exd5, anche se la posizione che ne sarebbe scaturita era comunque favorevole al Nero. Dopo 16…Ad6 i due avversari concordavano sul fatto che la partita fosse già finita. Godena comunque l’ho visto bene, secondo me semplicemente sta meglio dal punto di vista fisico, non continua a soffiarsi il naso e a tossire come nei primi giorni, ora sono cavoli amari per tutti .
La Ronchetti – Pizzuto. Qui Niccolò ha risentito della famosa “sindrome Pizzuto”, già sperimentata da Bruno e da Piscopo, cioè della spiacevolissima sensazione di dover vincere senza condizioni, con un giocatore che ha 200 punti Elo in meno e che non fa parte dell’elité degli scacchi in Italia. Per di più Ronchetti aveva il Bianco e Pizzuto gioca sempre la Scandinava, variante Dd6: imperativo, vincere! E invece Niccolò entra in una variante che Pizzuto conosce bene e già dall’apertura arranca: pedone in più per il Nero (che però Ronchetti considerava uno pseudo-pedone) che il vantaggio di spazio del Bianco compensa solo in parte. Poi Ronchetti perdeva in controllo della posizione e con 31…Ah6 il Nero sarebbe andato in netto vantaggio. Ancora 35…Tf7 gli avrebbe dato possibilità di vittoria. E anche al momento in cui viene sancita la patta, Godena ha un sussulto: “E’ perché non hai continuato?” e poi, senza aspettare la replica molto diesel di Pizzuto, “Tu, quando giochi, devi essere spietato!” Verissimo negli scacchi, ma sentire Godena usare certe parole “cruente” è troppo spassoso! A dire il vero c’è stata un’altra scena comica, protagonista il povero Pizzuto: ad un certo punto, in analisi, doveva giocare la fatidica 31…Ah6, ma continuava a temporeggiare cercando di giustificare a parole perché aveva giocato 31…Ag7. Passa un minuto, passano due minuti e Pizzuto continua a parlare senza muovere, con di fronte ovviamente Ronchetti e attorno Bruno, Godena, Cacco e Contin. Ad un certo punto all’accenno di iniziare un’altra difesa di Ag7, tutti i presenti gli hanno urlato quasi nello stesso momento “E gioca ‘sta Ah6!!”. Pizzuto allibito, ma comunque con un mezzo sorriso sulle labbra, ha detto “Chissà perché mi aggrediscono sempre…”.
La Cacco – Rossi, senza analisi, con Carlo, comunque molto disteso, che affermava di aver commesso un cappellone gigante e di aver perso un pezzo.
La Scalcione – Piscopo l’ho vista a casa perché temevo che andasse per le lunghe e invece Piscopo ha rapidamente trasformato il vantaggio di qualità e pedone ‘f’ libero e minaccioso. In effetti i due mandarini che aveva portato Piscopo come spuntino erano il doppio dei due che aveva portato Scalcione: la partita era già decisa dall’inizio .
Daniel Contin con “Runner” e i giovani Stella
(tratta dalla 3^ rassegna fotografica, QUI)
9° turno, 2 dicembre 2005
Dura poco la Borgo – Scalcione. In Sala Analisi Michelangelo era visibilmente sconsolato. Non era mai riuscito ad entrare in partita. Borgo criticava la sua decisione di portare il Cavallo in g6, più in linea con la posizione era 10…Cd7, anche se il Bianco stava già meglio. Borgo è apparso un giocatore rinfrancato, dopo la bella vittoria con Arlandi, oggi un’altra partita in cui ha dimostrato idee chiare e piani felicemente realizzati. La conclusione con doppio sacrificio di pezzo non era difficile da vedersi, comunque dà senz’altro soddisfazione. Scalcione mi diceva che non c’era con la testa e che mai come in questo torneo si era reso conto di come la componente psicologica fosse importante.
Quasi contemporaneamente si conclude anche la Rossi – Ronchetti. Niccolò non offre una buona prestazione e anche qui la pressione psicologica deve avere una rilevanza determinante: le ultime due partite erano fondamentali per la norma di MI, ora tutto è diventato difficile se non impossibile (penso che debba vincere gli ultimi due incontri). I due non analizzano, come succede quando le partite sono a senso unico.
Poi la Pizzuto – Contin. Pizzuto era convinto di stare meglio in apertura e Daniel replicava che era in posizione ristretta, ma con la coppia degli alfieri. Contin continuava a ripetere che non intendeva rischiare nulla, voleva che Pizzuto dimostrasse qualcosa dal punto di vista strategico e Pizzuto non è riuscito a incrementare il vantaggio, ammesso che ci fosse, vedendo progressivamente la sua posizione sfaldarsi. Pizzuto era comunque più in ansia per l’imminente arrivo a Cremona della moglie e del figlio. Finalmente sono arrivati e il frugoletto di soli cinque anni si è fatto subito benvolere da tutti, parlantina sciolta ed educazione solida: “Buonasera, signor Borgo. Piacere, signor Rossi. Ma che posto magnifico è questo!”.
La Piscopo – Manca ha avuto una analisi molto “soft”, nulla da stupirsi visto la pacatezza dei due protagonisti. Piscopo è stato sorpreso da 19…Df4 e si è sempre ritenuto in posizione leggermente inferiore. Ancor più sorpreso dalla manovra iniziata da Manca con 26…Ce2+ che gli costava la perdita di un pedone (o in alternativa il cambio di un Alfiere e una brutta doppiatura di pedoni). Poi però il finale si riusciva a salvare.
La Godena – Cacco vede in campo un ottimo autore di analisi: Christian Cacco! Ha sempre le idee chiare in analisi, ha tempi di reazione non frenetici (come quelli di Ronchetti o anche dello stesso Rossi) ma comunque molto rapidi, quasi cadenzati, senza dubbio eleganti, comunque mai più di un paio di secondi per mossa. Diverso l’atteggiamento di Godena che a volte fissa la posizione anche per decine di secondi e poi inevitabilmente qualcuno dei presenti comincia a muovere i pezzi della scacchiera, cappella, e Michele trova la mossa giusta. Comunque SuperMichele sembra aver innestato la sesta: battere Cacco non è stato semplice, ha dovuto manovrare, alla fine però la sua spinta in e6 è risultata devastante.
La Bruno – Arlandi era una delle partite più attese. Per Bruno però non è torneo, con partita ancora in corso gli altri giocatori guardavano la sua posizione scuotendo la testa. I due, manco a dirlo, non si sono fatti nemmeno vedere in Sala Analisi.
10° turno, 3 dicembre 2005
In Sala Torneo da qualche giorno fa un po’ freschino, diciamo che forse si è sotto i venti gradi. Problemi con la climatizzazione. I giocatori si sono armati di maglioni. Bruno si siede addirittura con il cappotto. Poi arriva Cacco! Maglietta leggerissima a mezze maniche e infradito!! Allo sguardo allibito di Bruno replica con un “Sai, che ci vuoi fare, è l’età!”. Inizia così il decimo turno del CIA 2005, giornata che sembra offrire almeno due partite estremamente interessanti la Ronchetti – Godena e la Contin – Rossi.
Il primo motivo d’interesse svanisce ben presto: dopo 16 mosse la patta viene sancita. Chiaro il ragionamento di Godena che fa un altro mezzo passo in avanti (teneva d’occhio la Arlandi – Pizzuto e aveva notato che quest’ultimo stava dando del filo da torcere a Ennio). Meno chiaro quello di Ronchetti, se è vero che doveva vincere con Godena per fare la norma di MI. Però Godena è Godena e Niccolò forse voleva semplicemente concludere senza danni un ottimo esordio al Campionato Italiano.
Anche la Scalcione – Manca non aveva niente da dire e infatti non l’ha detto.
Si conclude rapidamente anche la Borgo – Bruno. Netta vittoria di Borgo ma un Bruno irriconoscibile. I due hanno confermato il rendimento delle ultime partite: in netta ascesa quello di Borgo, in caduta libera quello di Bruno. Niente analisi, ovviamente.
La prima partita ad essere analizzata è la patta tra Piscopo e Cacco. Qualche schermaglia tattica, ma nessuno dei due è in grado di prendere il sopravvento.
Poi quello che avrebbe rischiato di essere il “crack” del decimo turno: la Arlandi – Pizzuto. Pizzuto in un modo o nell’altro con la Donna in d6 ci va sempre , riesce a coordinare i pezzi meglio di Arlandi, propone patta dopo 28…De4 e ha a disposizione la manovra vincente con 33…Dxe2 34 Txe2 Cxf2+ 35 Rh1 cxd6 36 cxd6 37 Cg4 seguito da Cf6. Arlandi giustifica il suo errore (33.De2) con lo scarso tempo a disposizione. Poi però ammette che in altre condizioni avrebbe accettato senz’altro la patta sulla proposta del Nero, la posizione non consentiva di rischiare, lui aveva comunque deciso di giocare il tutto per tutto per avere ancora chance di diventare Campione Italiano.
La partita che tiene banco è comunque la Contin – Rossi. Il Nero gioca uno dei suoi soliti impianti eccentrici (7…Ad8!?!) ma dopo la spinta 20.e4 del Bianco, Rossi prende nettamente il sopravvento. La partita è comunque estremamente complicata e secondo Godena il Nero avrebbe potuto concludere giocando 36…Dd2! seguita da matti di vario tipo e a nulla servono stravaganti promozioni a Cavallo da parte del Bianco per controllare la casa ‘d7’. I due protagonisti però non si vedono in Sala Analisi. Non c’è più tempo per le analisi, ora si affilano le armi per gli scontri finali: Godena – Contin e Rossi – Arlandi.
Fabio Bruno
(tratta dalla 4^ rassegna fotografica, QUI)
11° turno e spareggio, 4 dicembre 2005
E’ Michele Godena il vincitore del 65° Campionato Italiano Assoluto che si è svolto a Cremona. Finale di grande tensione con spareggi cadenza rapid, 25 minuti per giocatore più 10 secondi per mossa, tra Arlandi e Godena, appaiati a punti 8,5 su 11. In mattinata i due avevano colto il pieno successo rispettivamente con Rossi (Ennio aveva rapidamente disinnescato una delle armi preferite da Carlo, il Gambetto Siciliano) e Contin, demolito da un sacrificio di qualità di Godena. Tra le altre partite da segnalare la vittoria “amara” (per le troppe occasioni sprecate durante il torneo) di Bruno, la vittoria di Borgo in bello stile che ha concluso alla grande un torneo iniziato malissimo, la vittoria di Ronchetti che ha suggellato l’ottimo torneo del giovane ravennate, fallendo di pochissimo la norma a MI. Spareggi. Arlandi arriva con un buon quarto d’ora d’anticipo, sembra concentrato, determinato. Godena arriva poco prima dell’orario prefissato; a lui tocca il sorteggio del colore.
Nella prima partita Michele fatica alquanto nella prima fase. La posizione sembra favorevole ad Arlandi, almeno dopo la prima ventina di mosse, con Michele già in nettissimo ritardo di tempo. Poi Godena prende il controllo della situazione, dapprima pareggia il gioco e poi con tattica (50…Txg3) passa in vantaggio. 1 a 0 per Godena, dieci minuti di pausa e si comincia il secondo spareggio. Godena è ovviamente più rilassato, gioca con i Bianchi e gli basta la patta. Gioca in sicurezza, va a stare meglio, un tatticismo gli permette di cambiare le Donne e di entrare in un finale di Cavalli con un pedone in più: è finita. 2 a 0 per Michele.
Premiazione in grande spolvero, con il Presidentissimo Gianpietro Pagnoncelli che fa il bilancio del CIA 2005 “Qualcosa si deve perfezionare, ma siamo sulla buona strada!”. Interventi appassionati del Presidente delle Discipline Associate del Coni dott. Emilio Crosato, che ha avuto parole di grande considerazione per l’operato della Federazione e le potenzialità della nostra disciplina, e del Presidente del CONI Provinciale dott. Rodolfo Verga. Poi le note dell’inno nazionale e dell’inno europeo, introducono la premiazione. Tutti i protagonisti sono “medagliati”, i primi tre, Godena, Arlandi e Contin, ricevono una coppa in cristallo. Pagnoncelli conclude ringraziando tutti e facendo una sorpresa: fa riferimento a Scacchierando e alle note di commento, bontà sua riuscite, a questo CIA 2005 .
Classifica finale
Arlandi e Godena 8,5
Contin 7,5
Ronchetti 6,5
Borgo e Manca 6;
Piscopo e Rossi 5;
Bruno 4,5;
Cacco 4;
Pizzuto 2,5;
Scalcione 2.
Spareggio:
Godena – Arlandi 2-0.
Lo spareggio Godena – Arlandi
(tratta dalla 5^ rassegna fotografica, QUI)
La premiazione di Michele Godena
(tratta dalla 6^ rassegna fotografica, QUI)
6 giugno 2020 - 10:17
Ricordo quel periodo con molto piacere. Spero che i protagonisti di quel CIA mi perdonino ancora una volta per l’ingenuità dei miei commenti scritti praticamente “in diretta” (allora era una novità in campo scacchistico, soprattutto in Italia).
Tra l’altro non avevo mai badato al fatto che il compleanno di Scacchierando coincide con il mio! 🙂
6 giugno 2020 - 10:47
Grande, mitico Runner!!
Tutto pienamente godibile anche a distanza di tanto tempo!
Si era agli inizi della presidenza Pagnoncelli e quel CIA proponeva la volontà di valorizzare al massimo le grandi manifestazioni nazionali, a partire proprio dall’assoluto, riportando al CIA alcuni dei migliori giocatori.
La foto con Andrea e Luca Stella aiuta a dimensionare il tempo… Buon vecchio Scacchierando “giallo”!
7 giugno 2020 - 14:40
Bella operazione nostalgia Blade Runner (della serie “ho visto cose che voi umani…)
Bei ricordi, anch’io feci una incursione a quel Campionato Italiano a Cremona dove non ero mai stato prima. Se può interessare esiste ancora un minireport al seguente breve 🙂 link:
http://www.scacchiemiliaromagna.it/scacchiemiliaromagna_finoalsettembre2009/notizie%20-%20fsi%20comitato%20regionale%20emilia%20romagna/pagine%20archivio%20fotografico/foto_28nov05.html
P.S.I file di scacchierando.net mancanti a che periodo risalgono? Perchè in quegli anni non avendo ancora internet a casa scaricavo l’impossibile per leggerlo offline e tra le miriadi di cd-dvd dovrei avere parecchi file di scacchierando.net
7 giugno 2020 - 15:03
Grazie Wolf, ricordavo benissimo il tuo articolo, ben scritto e con belle foto. Il periodo disperso di Scacchierando dovrebbe essere il 2005-2006. Può senz’altro essere più preciso il Presidente Stefano Bellincampi. Se ritrovi qualcosa fammelo sapere, in quel periodo ho scritto articoli che mi piacerebbe molto rileggere, purtroppo io non ho salvato nulla.
7 giugno 2020 - 16:11
Mitico Wolf!
Confermo che gli articoli mancanti riguardano soprattutto i primi 2-3 anni, a salti. Dipende dalle schermate salvate o meno da Archive.org.
Se riesci a rintracciare i tuoi cd-dvd vedi se trovi i due articoli mancanti di questa serie, riguardanti il 2° e il 3° turno. Sarebbe bello completare l’opera!
Fammi sapere in privato, eventualmente ti chiederò di controllare qualche altro articolo.
8 giugno 2020 - 10:42
Un sentito GRAZIE a Giorgio “Wolf” Gozzi per aver rintracciato i due articoli mancanti di questa mitica serie!
Li ho appena aggiunti all’articolo, che ora è completo.
8 giugno 2020 - 11:55
Grazie Giorgio!
8 giugno 2020 - 15:51
Completato il caricamento di 8 delle 10 partite commentate per il CIA 2005 (restano introvabili la Ronchetti-Manca del 1° turno e la Rossi-Bruno del 2°), ai seguenti indirizzi:
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/bruno-godena-cremona-2005-3-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/godena-pizzuto-cremona-2005-4-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/arlandi-ronchetti-cremona-2005-5-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/piscopo-rossi-cremona-2005-6-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/godena-piscopo-cremona-2005-7-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/arlandi-borgo-cremona-2005-8-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/bruno-arlandi-cremona-2005-9-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/arlandi-godena-cremona-2005-1-spareggio/
8 giugno 2020 - 23:27
A volte i miracoli avvengono!
Grazie ad un anonimo lettore abbiamo ritrovato anche le due partite mancanti:
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/ronchetti-manca-cremona-2005-1-turno/
https://www.scacchierando.it/partite-commentate/rossi-bruno-cremona-2005-2-turno/
14 giugno 2020 - 19:19
La prima foto di Scacchierando in gruppo credo risalga a Cremona 2006
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