Gli Studi di Mario Micaloni (2)
Sinfonie Scacchistiche 50JT (n°120-949)
M. MICALONI
3rd COMMENDATION
( 6+10 ) BIANCO MUOVE E VINCE ( +- )
1.Re7 Cg6 2.Rxf7 Ce7 3.Cxd7 h1=D 4.Cf6! Rh6 5.Ad4 Dc1 6.cxb5! Dxa3 7.Ae3 Dxe3 8.Cg4 Rh7 9.Cxe3 Cg8 10.Cxd5 Ch6 11.Rf8 Cg8 12.Cxc7 e3 13.Ce6 e2 14.Cg5 Rg6 15.Cf3 1-0 Un opposto estremo, una posizione volutamente paradossale con ben 8 pedoni del nero, uno dei quali certamente promuoverà, un cavallo in presa e incredibilmente …. la vittoria in mano! Annotazioni: 3… Cg8 4.Cf6 Rh6 5.Cxg8 Rg5 6.Cf6 h1=D 7.g8=D Rf4 8.Ad4 e vince 9… d4 10.Rxe7! ( non subito 10.Cf5? Cg8 11.Cxd4 e3 patta ) Rxg7 11.Cf5 Rg6 12.Cxd4 e vince Piccolo cenno sulla legalità della posizione con 8 pedoni neri e su come va verificata: solo il pedone b5 può provenire da a7, quindi ha effettuato una cattura; il pedone in d5 era in b7, quindi due catture; il pedone d6 era in e7, una cattura; il pedone in e4 proviene da g7, quindi due catture. Abbiamo almeno 6 catture del nero, e al bianco mancano 10 delle 16 figure iniziali, quindi la posizione è ampiamente legale da questo punto di vista. Questo concorso era organizzato dal periodico Sinfonie Scacchistiche, organo della Associazione Problemisti Italiani, in occasione del suo cinquantenario di attività. Nei concorsi informali come questo, tutte le opere partecipanti vengono pubblicate, di solito molto prima del verdetto, e non possono partecipare ad altri concorsi; il fatto che non sono anonime causa qualche grattacapo in più al giudice, che deve impegnarsi a non essere influenzato dal blasone o dalla nazionalità del compositore. Nei concorsi formali, il giudice riceve gli studi in forma anonima e dopo il verdetto vengono pubblicati solo i lavori premiati, mentre gli altri restano inediti, ritornano in possesso dell’autore e quindi potrebbero essere riproposti in altri concorsi.
Gli studi precedenti di Mario Micaloni 1
13 settembre 2020 - 18:15
Ciao Mario,
piccole considerazioni da dilettante (fatta sempre salva l’emozione che ci regala la tua creatività).
Dicevo, a prescindere dalla bellezza dello studio, se posso vorrei chiederti il perché della scelta di una tale presentazione e/o illustrazione del caso.
Voglio dire, non sarebbe meglio una presentazione più generica, con piccoli spunti che, molto alla larga, dessero una direzione di ricerca… ma anche: come aprocciarlo, cosa ci dovrebbe colpire di primo acchito, non so…. e poi, per chi non ce la fa più, un bel link di rimando ad una pagina esplicativa massiccia.
Forse sbaglio, anzi di sicuro.
In ogni caso, grande.
OM MANI PADME HUM ?
14 settembre 2020 - 08:24
Ciao Sandy, quello che esponi è un dilemma che attanaglia da sempre sia i compositori, sia chi ospita la loro disciplina.
Nelle piattaforme destinate agli specialisti è essenziale lo schema, la soluzione può anche non apparire, oppure c’è la scacchiera dinamica. E’ consuetudine discutere del tema proposto e della “purezza” con cui è stato realizzato. Anche i solutori, non vorrebbero vedere la soluzione.
Quando invece il contenuto è destinato ad una platea più ampia, meno specialistica, allora appaiono persino le mosse “spiegate” una per una.
In mezzo c’è tutta la scala dei grigi.
Ciascuna delle scelte possibili avvicina una fetta di utenti e allontana le altre.
Direi che la visione ideale per uno studio sia la scacchiera dinamica, con i commenti e le note disponibili a scomparsa.
14 settembre 2020 - 14:13
Aggiungo un interessante passaggio tratto dal libro
“Studi scacchistici” (1984) di V.Dobrescu e A. Nestorescu
(ho tradotto dal rumeno)
” I seguaci dello studio teorico-artistico si differenziano nettamente dal punto di vista strettamente utilitaristico : R. Reti, uno dei più potenti giocatori da tavolo al mondo e compositore di diversi studi famosi, definì lo studio come una “posizione finale con contenuti insoliti”, e successivamente (1952) A. Gurvich afferma che ” lo studio non è una illustrazione didattica dei diversi tipi di finale”, ma un problema difficile da risolvere, che contraddice lo schema e la routine logica, siano essi nel buon senso del termine. Per molto tempo le due correnti hanno continuato a Gli analisti della teoria parallela componevano studi analitici, per i quali furono organizzati concorsi separati e che furono introdotti nei trattati teorici finali per giocatori “pratici” mentre i compositori dello studio fornirono posizioni eccezionali per la massa di dilettanti del lato estetico del gioco degli scacchi. ”
Questo per darvi una minima idea di quanto sia ampio il dibattito anche su una disciplina così “elitaria”.
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