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Clima e umori al CIA 2005: settima giornata

La prima a finire è la Rossi – Manca. Patta, ma con stile, almeno non hanno giocato 1 a4 a5 2 h4 h5 : - ).

Poi termina l’Arlandi – Scalcione. I due si portano in Sala Analisi e Scalcione subito afferma di essere involontariamente entrato in un impianto da lui poco conosciuto, una simil-Benoni. Il problema del Nero era la posizione dei Cavalli che non trovavano case buone, erano Cavalli “cattivi” (forse bisognerebbe introdurre questo concetto nella teoria scacchistica, oltre a quello straconosciuto dell’Alfiere cattivo). Scalcione affermava di non aver previsto 16 f5, pensava che indebolisse troppo la casa “e5”. Arlandi era molto sicuro di sé, anche piuttosto aggressivo nel proclamare la superiorità della propria posizione, si è considerato sempre in vantaggio. Rossi, intervenuto a commento della posizione, non trovava vie di fuga per il Nero, il Bianco non doveva fare nulla di particolare, pian piano avrebbe migliorato la posizione e l’attacco sarebbe venuto da sé.

Poi la Pizzuto – Cacco. Niente analisi tra i due. Pizzuto si porta in Sala Analisi con Manca e gli dice chiaramente “Oggi mi vergogno di come ho giocato”. Fa vedere una posizione del centropartita: dopo la 21 g4, Pizzuto riteneva di stare meglio. Il suo maggior cruccio era però di non aver giocato attivamente nel finale: invece di 41 Tf4 avrebbe dovuto giocare la più semplice 41 Txa5 e su Te5 giocare 42 Rc4 con il piano di far arretrare il Re Nero con lo scacco di Torre e poi entrare di Re in c6. Con ottime possibilità di patta, secondo il suo parere.

Poi termina la Bruno – Ronchetti, forse il clou della giornata. Niccolò era molto soddisfatto del pareggio. Riteneva di essere stato male nel centropartita e di avere superato il controllo delle 40 mosse in posizione inferiore. Poi però recuperava, anche se Bruno a fine partita affermava di essere uno str… perché aveva giocato (e qui potrei dire una solenne stupidaggine perché ho colto l’affermazione sulle scale…) nel finale Rb4 al posto di Rb5.

La Borgo – Contin ha definitivamente sancito il cattivo momento di Borgo e quello indubbiamente positivo di Contin. Contin il giorno prima, giorno di riposo, aveva tenuto una lezione per il mio circolo. A un certo punto aveva affermato che in certe posizioni bisogna aver ben presenti gli schemi di matto per orientare adeguatamente il piano. Eravamo in tre soci dell’Accademia cremonese a guardare sulla postazione internet gli sviluppi della Borgo – Contin e tutti e tre eravamo concordi sul fatto che dopo 43…Dd7 Daniel stesse già considerando una posizione di matto. Ci siamo piacevolmente sorpresi del fatto che lo schema che noi, mediocri giocatori, avevamo ipotizzato si è poi puntualmente verificato sulla scacchiera!

La Godena – Piscopo si è trascinata oltre ogni limite, e pure io ho dovuto abbandonare la Sala di gioco anzitempo. Quindi non conosco i commenti a caldo di Godena e Piscopo. Due cose mi hanno lasciato perplesso: perché Michele non ha giocato l’allettante 44 Tg7+ (suggerita da Rossi) e perché Piscopo si è lasciato mangiare un pedone. Forse voi, lettori di Scacchierando, potrete rispondermi.

Settimo turno

Arlandi – Scalcione 1-0;

Borgo – Contin 0-1;

Bruno – Ronchetti 1/2-1/2;

Pizzuto – Cacco 0-1;

Rossi – Manca 1/2-1/2;

Godena – Piscopo 1-0.

Classifica

Arlandi 5,5

Contin e Godena 5;

Manca e Ronchetti 4,5;

Rossi 4;

Bruno e Piscopo  3;

Borgo, Cacco e Pizzuto 2;

Scalcione 1,5;

Prossimo turno

Scalcione – Piscopo;

Manca – Godena;

Cacco – Rossi;

Ronchetti – Pizzuto;

Contin – Bruno;

Arlandi – Borgo.

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