Clima e umori al CIA 2005: ottava giornata
La Contin – Bruno è la prima a terminare. I due si portano in Sala Analisi e le dinamiche psicologiche e comportamentali sono subito interessanti! Contin ha un atteggiamento piuttosto dimesso, al contrario del solito. Continua ad interrompere lo svolgimento della partita dicendo “Chissà cosa si gioca qui, chissà se questa è giusta, ecc.”. Insomma un Contin stranamente remissivo che ammette di non aver avuto le idee chiare in partita. La 12…Aa3 stronca sul nascere le velleità del Bianco, i due contendenti erano d’accordo sull’aver visto buone mosse con 16…c5 e 17 Ca4. Dopo un paio di altre mosse, hanno fatto patta, con Contin che affermava che il Nero non aveva alcun problema e Bruno che replicava che, pur con tutta la voglia di vincere che aveva in corpo, forzare quella posizione poteva rivelarsi molto pericoloso.
Poi la “bomba” del giorno (se ne sentiva la mancanza
). Termina la Arlandi – Borgo con una sonante vittoria del Nero. In Sala Analisi si vede solo Borgo, ovviamente soddisfattissimo. Fa vedere la sua partita prima a Contin e poi a Bruno, singolarmente. Ripete i piani e le idee che gli sono venute in partita. E convinto che Arlandi non ci abbia capito nulla molto presto. Era particolarmente soddisfatto della sua mossa 11…Dc7 che mette sotto pressione i pezzi bianchi. Poi 16…Ad4, un’altra mossa importante, resistendo a varianti solo apparentemente più promettenti. Poi 18.Cd1, l’inizio del panico di Arlandi. E la definitiva 25…Aa6 che sancisce il dominio strategico del Nero, senza quasi neanche considerare le successive cappelle tattiche del Bianco, ormai in una posizione senza speranza. Sono particolarmente contento per Borgo, sul quale ha lasciato un segno pesante l’iniziale sconfitta patita con Rossi, tanto che nei turni successivi è risultato irriconoscibile: questa vittoria lo ha sicuramente rinfrancato.
E’ la volta della Manca – Godena a concludersi. Federico improvvisa in apertura, 9.f4 secondo Michele non è in linea con la posizione. Godena cita la partita in cui è stata giocata la corretta 9.Te1. Dopo 9…d5 era più interessante la presa 10 exd5, anche se la posizione che ne sarebbe scaturita era comunque favorevole al Nero. Dopo 16…Ad6 i due avversari concordavano sul fatto che la partita fosse già finita. Godena comunque l’ho visto bene, secondo me semplicemente sta meglio dal punto di vista fisico, non continua a soffiarsi il naso e a tossire come nei primi giorni, ora sono cavoli amari per tutti
.
La Ronchetti – Pizzuto. Qui Niccolò ha risentito della famosa “sindrome Pizzuto”, già sperimentata da Bruno e da Piscopo, cioè della spiacevolissima sensazione di dover vincere senza condizioni, con un giocatore che ha 200 punti Elo in meno e che non fa parte dell’elité degli scacchi in Italia. Per di più Ronchetti aveva il Bianco e Pizzuto gioca sempre la Scandinava, variante Dd6: imperativo, vincere! E invece Niccolò entra in una variante che Pizzuto conosce bene e già dall’apertura arranca: pedone in più per il Nero (che però Ronchetti considerava uno pseudo-pedone) che il vantaggio di spazio del Bianco compensa solo in parte. Poi Ronchetti perdeva in controllo della posizione e con 31…Ah6 il Nero sarebbe andato in netto vantaggio. Ancora 35…Tf7 gli avrebbe dato possibilità di vittoria. E anche al momento in cui viene sancita la patta, Godena ha un sussulto: “E’ perché non hai continuato?” e poi, senza aspettare la replica molto diesel
di Pizzuto, “Tu, quando giochi, devi essere spietato!” Verissimo negli scacchi, ma sentire Godena usare certe parole “cruente” è troppo spassoso! A dire il vero c’è stata un’altra scena comica, protagonista il povero Pizzuto: ad un certo punto, in analisi, doveva giocare la fatidica 31…Ah6, ma continuava a temporeggiare cercando di giustificare a parole perché aveva giocato 31…Ag7. Passa un minuto, passano due minuti e Pizzuto continua a parlare senza muovere, con di fronte ovviamente Ronchetti e attorno Bruno, Godena, Cacco e Contin. Ad un certo punto all’accenno di iniziare un’altra difesa di Ag7, tutti i presenti gli hanno urlato quasi nello stesso momento “E gioca ‘sta Ah6!!”. Pizzuto allibito, ma comunque con un mezzo sorriso sulle labbra, ha detto “Chissà perché mi aggrediscono sempre…”.
La Cacco – Rossi, senza analisi, con Carlo, comunque molto disteso, che affermava di aver commesso un cappellone gigante e di aver perso un pezzo.
La Scalcione – Piscopo l’ho vista a casa perché temevo che andasse per le lunghe e invece Piscopo ha rapidamente trasformato il vantaggio di qualità e pedone ‘f’ libero e minaccioso. In effetti i due mandarini che aveva portato Piscopo come spuntino erano il doppio dei due che aveva portato Scalcione: la partita era già decisa dall’inizio
.
Ottavo turno
Scalcione – Piscopo 0-1;
Manca – Godena 0-1;
Cacco – Rossi 1-0;
Ronchetti – Pizzuto 1/2-1/2;
Contin – Bruno 1/2-1/2;
Arlandi – Borgo 0-1.
Classifica
Godena 6
Arlandi e Contin 5,5;
Ronchetti 5;
Manca 4,5;
Piscopo e Rossi 4;
Bruno 3,5;
Borgo e Cacco 3;
Pizzuto 2,5;
Scalcione 1,5;
Prossimo turno
Borgo – Scalcione;
Bruno – Arlandi;
Pizzuto – Contin;
Rossi – Ronchetti;
Godena – Cacco;
Piscopo – Manca.





