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Verso Budapest: dalla N.10 alla N.5

Un’occhiata alle Nazionali Olimpiche di Iran, Ungheria, Inghilterra, Germania, Norvegia & Paesi Bassi

Manca davvero poco al fischio d’inizio delle 45me Olimpiadi degli scacchi (Bianco in moto l’11 settembre alle ore 15): prima di metterci sugli spalti del Hungexpo Exhibition and Conference Centre a fare il tifo per i nostri Azzurri (e, più di un paio di noi, per i nostri selezionati al Fantascacchi) diamo uno sguardo d’insieme ad alcune tra le più accreditate tra le partecipanti, quelle che se non partono sul podio hanno, freddi numeri alla mano, concreta possibilità di finirci.

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(doveva essere la 46ª edizione, poi nell’ordine: pandemia, insolvenza Bielorussa per Minsk 2022, conflitto russo-ucraino)

Iran

10. Iran (Media Elo: 2659 / Età media: 21.4) Capitano: Grischuk, Alexander
N. Giocatore Rtg
1 GM Maghsoodloo, Parham 2723
2 GM Tabatabaei, M. Amin 2714
3 GM Daneshvar, Bardiya 2598
4 GM Idani, Pouya 2599
5 IM Movahed, Sina 2528

Rapporto complesso quello tra l’Iran e gli scacchi: presenti nella cultura locale da praticamente sempre, sono stati proibiti per motivi religiosi negli anni ’80. Negli anni ’90 arriva Ehsan “13 Titoli nazionali” Ghaem-Maghami che, se non ha causato quello che Anand ha causato in India, è stato di ispirazione (non lo si immagini anziano pensionato: ha vinto il suo ultimo Titolo nel 2019/2020) per una generazione di nuovi giovani scacchisti. E caso non è che, pur orfana del ventunenne Firouzja, questa nazionale abbia un’età media notevolmente bassa. Maghsoodloo (24) e Tabatabaei (23), ben li conosciamo (si sentono nominare da parecchio: pur ricordando di aver consegnato uno Scacchierando Oscar U18 al primo di loro,  non avrei battuto ciglio mi avessero detto fossero “un po’ più anziani”: di Tabatabaei in particolare ho controllato addirittura che non avesse un omonimo con qualche anno in più…); Daneshvar (18) è invece nome più nuovo ma che qualcuno già ricorderà: già 2600, quest’anno ha vinto lo Sharjah Masters partendo N.50 del Tabellone, l’anno scorso per lui Coppa del Mondo nella quale ha eliminato Mahammad Muradli e, “non male”, Alexander Grischuk (“sentiremo qui ancora parlare di lui”); il 2023 lo ha visto anche Vice-Campione asiatico individuale. Nel 2021/2022 è stato Campione Nazionale: devo ripetere che ha 18 anni? La volta scorsa riserva: “sta facendo rapidi progressi”. Idani (28) è il “decano” del gruppo e tra tutti quello con più esperienza olimpica. Campione del Mondo U18 nel 2013 e quindi “onesta carriera da 2600”: si segnalano la Coppa del Mondo 2021 nella quale si è arreso al futuro vincitore Duda dopo aver eliminato Ziaur Rahman, David Antón Guijarro e Evgeny Tomashevsky e la vittoria di squadra ai 2022 Asian Games. Infine Movahed: “solo un IM in panchina?” Sì, ma va però detto che suddetto IM ha 14 anni, che dodici mesi fa era 2441, che nel 2024 ha vinto il Baku Open (davanti a sei 2600) e che in sostanza “non è GM solo perché manca il bollo”. Ho scritto di Gukesh ai Candidati che il vantaggio di essere così giovani è che forse non ti rendi conto di cosa stai giocando e quindi non sei nervoso come “dovresti”: la scelta di una riserva di questa età può avere i suoi contro, ma può anche rivelarsi azzeccata. Se poi vogliamo cercare l’esperienza, la troviamo nel Capitano d’eccezione. Certo, il fatto di essere stato 2810 il decennio scorso non garantisce da solo le capacità da C.T., ma, alla cieca, lamentarsi credo sia difficile per i supporter iraniani: il citato Alexander Grischuk porta con se l’essere Olimpico dal 2000 e una grande quantità di Medaglie, Titoli Mondiali, quindi di esperienza nel vincere & in generale di “conoscenza del mondo”.

La volta scorsa, N.13 del Tabellone con media 2636, hanno chiuso al 26° posto.

0. È lo storico delle medaglie olimpiche per la rappresentativa iraniana: io dico di tenere d’occhio questi cinque ragazzi e vedere se cambiano la cosa.

Ungheria

9. Ungheria (Media Elo: 2663 / Età media: 33.4) Capitano: Acs, Peter
N. Giocatore Rtg
1 GM Rapport, Richard 2715
2 GM Leko, Peter 2666
3 GM Sjugirov, Sanan 2644
4 GM Gledura, Benjamin 2628
5 GM Berkes, Ferenc 2605

Storia ben diversa quella ungherese: quando si è avuta questa idea delle Olimpiadi degli scacchi, la nazione ha risposto “Presente!”: 2ª e 1ª nelle due edizioni non ufficiali (1924 e 1926), quindi 1ª nelle prime due edizioni ufficiali (1927 e 1928) e 2ª nella terza (1930): Maroczy, Nagy, Barcza, sono solo tre dei nomi di quella prima generazione. Poi, hanno continuato: Benko, Szabo, Portish, Ribli, Sax: nell’era nella quale si giocava per Argento e Bronzo (ricordiamo tutti l’Unione Sovietica, vero?) diversi podi, sino ad arrivare alla squadra con Peter Leko, Csaba Balogh, Zoltan Almasi, Richard Rapport e Judit Polgar che nel 2014 ha chiuso 2ª, ultima medaglia sino ad oggi. Padroni di casa, hanno deciso di fare sul serio per l’occasione: il ritorno di Rapport sotto bandiera nazionale è chiaramente buona notizia per Casa Ungheria: se è vero che il Top ha nel tempo in qualche maniera preso le misure al suo stile “particolare”, il giocatore resta una minaccia per praticamente chiunque in partita secca.  Leko (mi manca lo spazio per “presentare” Leko… facciamoci bastare “ha pareggiato un Mondiale”, ultimo di sempre vittima della regola “con il pareggio il Titolo resta al Campione”) aveva posto il ritorno di Rapport quale condizione per il suo: 2ª scacchiera “interrogativa”, nel senso che il quarantaquattrenne non gioca dal 2020 (Bundesliga, o Legend of Chess se contiamo anche le competizioni ufficiali online) e se è vero che parliamo di un giocatore famosamente difficile da battere e di grande comprensione posizionale (ok: “noiosissimo” secondo alcuni), è anche vero che quattro anni di assenza… Vedremo, è chiaro che ci tiene e io posso riferire che il “commentatore sportivo” sarà al tavolo con più di una ripassata ai libri d’apertura quale preparazione: “Non ho intenzione di partecipare tanto per partecipare, ma se mi viene data la possibilità di lottare per qualcosa, quella è una faccenda del tutto diversa“, ha dichiarato. Sjugirov è “battente bandiera” dal 2023: davvero non un pessimo innesto, parlando di un Campione del Mondo U10 e U14, nonché vice-Campione del Mondo U20. Già 2700, “manca l’acuto” ma negli eventi di livello lo troviamo spesso tra i primi. In tempi recenti (2023), un 3° posto al Geza Hetenyi Memorial davanti a Wojtaszek, Eljanov, Maghsoodloo… da notare, “fantascacchisticamente” che è però in fase calante (a maggio sfiorava i 2700). Gledura è “solido 2600”, “manca l’acuto/2” e ad altissimi livelli si può segnalare mi pare unicamente la partecipazione alla Coppa del Mondo 2019, ma ha 25 anni e non si diventa 2600 per caso: ha battuto Anand a 17 anni (2016) per quindi quello stesso anno esordire in Nazionale Olimpica, 2600 dal 2017, dal 2019 in Top100: io direi 4ª “con qualcosa da dire”. Berkes in panchina segnala strategia opposta a quella iraniana: il classe 1985 è stato Campione Nazionale 8 volte e ha esordito alle Olimpiadi esattamente 20 anni fa: si conta presumo sulla sua esperienza per “entrare a freddo” e dare il cambio quando necessario.

N.19, con media 2607, la volta scorsa: ha chiuso 8ª. È =3ª-4ª con la Russia per numero totale di medaglie olimpiche, distribuite in 3 ori, 7 argenti e 2 bronzi. Parecchio, e parecchio che il conto non sale: si presentano chiaramente a questa edizione casalinga per interrompere il digiuno.

Inghilterra

8. Inghilterra (Media Elo: 2665 / Età media: 39.6) Capitano: Watson, William N
N. Giocatore Rtg
1 GM Vitiugov, Nikita 2676
2 GM Howell, David W L 2677
3 GM Adams, Michael 2661
4 GM Jones, Gawain C B 2646
5 GM McShane, Luke J 2611

Si nota subito l’età media: 18 anni e passa in più rispetto agli iraniani e non è solo “colpa” di Adams. Solo tre, a titolo di statistica, i nati nel nuovo millennio nella Top20 inglese (in 9 in quella iraniana) e a quanto pare “i vari Shreyas Royal” dovranno aspettare ancora un po’ il loro turno. Capita, quando ti trovi un gruppo di “vecchietti” (tutti già 2700) come questo. Vitiugov (“acquisto già testato” all’Europeo per nazioni nel quale ha ottenuto il miglior punteggio individuale del gruppo. Il russo “battente bandiera” non è più, come si nota per un punto, il N.1 nazionale dopo il recente match contro Niemann, ma naturalmente questo non impatta il valore dei due Mondiali a squadre, 2009 e 2013, o della vittoria nel Campionato Russo, 2021, o etc etc etc, Gibilterra e GRENKE tra gli altri in carniere) ne ha 37, Howell 33 (a Chennai, segnalo al volo, Oro personale in 3ª: unico con Carlsen in questo articolo ad aver ricevuto una medaglia in India), Adams 52 (Campione del Mondo O50 in carica, nel 2023 Campione Britannico per l’ottava volta), Jones 36 (Campione Britannico in carica, suo terzo Titolo) e McShane 40 (diversamente da altri, McShane “da buon dopolavorista” non lo si vede in giro regolarmente e io non credo di essere il solo a stupirsi di ritrovarlo “improvvisamente ormai di mezz’età”; non più “fenomeno” ma resta Signora riserva): tra tutti, grande esperienza (io sono ancora colpito da Adams e da come abbia “ripreso a giocare”) e capacità, ma da quel che leggo online, in Casa Inghilterra chiudere in Top10 verrebbe da loro considerato un risultato soddisfacente: squadra di transizione (“tutti già 2700” può essere pronunciato con accezione positiva ma anche negativa) in attesa della nuova generazione, non da sottovalutare ma, per quel che vale, concordo con loro e non li vedo facili-facili sul podio. Ciò detto, credo sia la prima in questo elenco nella quale tutti i lettori riconoscono al volo tutti i giocatori e se le alchimie funzionano a dovere, sono tutti scacchisti che possono far bene.

Nel 2022 partiti al 10° posto con 2662, hanno chiuso 14mi. Ho già espresso il concetto in altra sede “ricordano gli omologhi del Calcio: bravissimi, non vincono”: 0 ori, 3 argenti e 3 bronzi (ultima medaglia nel 1990) per la nazionale d’Albione.

Germania

7. Germania (Media Elo: 2667 / Età media23.4) Capitano: Gustafsson, Jan

N. Giocatore Rtg
1 GM Keymer, Vincent 2730
2 GM Kollars, Dmitrij 2659
3 GM Bluebaum, Matthias 2640
4 GM Svane, Frederik 2640
5 GM Donchenko, Alexander 2638

In arrivo da un Europeo per nazioni non vinto per 1 punto di Sonneborn-Berger olimpico rispetto alla Serbia, la Germania è indubbiamente da seguire con attenzione. Rispetto ai vice-Campioni continentali, la composizione della squadra è cambiata poco: fuori Svane (Rasmus), dentro Svane (Frederik) (soddisfazione mica da niente, per il fratello minore!). Ma cambiati gli equilibri: se il “talentissimo” Keymer (si deve iniziare a prendere atto che è il più forte tedesco dai tempi di, non so, Lasker?) è sempre comodo in 1ª, Kollars “ha fatto carriera” passando da riserva a 2ª scacchiera (succede quando il tuo record Elo è ora. Per lui recentemente il 4° posto per spareggio tecnico al GRENKE Open, nel gruppo a 7½ alle spalle di un ottimo Niemann a 8), mentre Donchenko ha compiuto il passaggio inverso (deve ancora riprendersi, parlo di punteggio Elo, dal FIDE Grand Swiss 2023 a 4/11 e -30), stabile Bluebaum in 3ª (si deve ricordare, Campione europeo individuale nel 2022. Per lui però un 2024 “anonimo, con qualche basso”). Nell’insieme, quello “vecchio” è proprio Bluebaum: 27. Nel complesso, squadra giovane, testata, ambiziosa, guidata da Jan Gustafsson che ha già mostrato di non essere solo “quel simpatico guascone delle dirette” ma anche persona capace di affrontare il duro e delicato lavoro da C.T.

“Teutonicamente preciso” il medagliere olimpico tedesco: 1 Oro, 1 Argento e 1 Bronzo (ma Nazione difficile da contabilizzare: ci sono anche due bronzi per la Germania Ovest, un bronzo alle Olimpiadi non ufficiali del 1936 e in quanto all’Oro ufficiale, era l’Olimpiade del 1939 durante la quale è scoppiata la guerra e parecchie squadre hanno semplicemente interrotto la partecipazione), ultima medaglia il Bronzo del 2000.

Partiti al N.9 (media 2664) a Chennai hanno chiuso al 14° posto; azzardo che qui faranno di meglio.

Norvegia

 6. Norvegia (Media Elo: 2670 / Età media: 26.8) Capitano: Vea, Odin Blikra
N. Giocatore Rtg
1 GM Carlsen, Magnus 2832
2 GM Christiansen, Johan-Sebastian 2661
3 GM Tari, Aryan 2642
4 GM Amar, Elham 2539
5 GM Urkedal, Frode Olav Olsen 2546

Avanti: quante volte avete letto “squadra a trazione anteriore” quando scrivo della Norvegia? Tutte. Succede quando in 1ª scacchiera hai Carlsen. E da lui si deve partire: “lui” bronzo personale a Chennai e oro personale lo scorso Europeo per Nazioni o “lui” nel gruppone in Qatar? Eh, a saperlo prima ci vinco il Fanta… Impossibile sovrastimare l’importanza della sua performance per quella di tutta la squadra, ma vietato dimenticare che questa è, appunto, una competizione a squadre. La carriera del già Campione ha decisamente dato una scossa al mondo scacchistico norreno, ma, e ora parliamo del resto del gruppo, malgrado quel che India e Cina possano forse far pensare, non ci si può aspettare che una nazione senza particolari pregressi con Caissa si metta a sfornare 2700: il già Campione è ancora l’unico SuperGM norvegese. Non che, beninteso, in squadra con lui ci siano dei brocchi: rispetto all’ultima volta fuori Hammer (22 partite nel 2023, 25 sinora nel 2024: “non attivissimo” il trentaquattrenne), sostituito da un Amar in rapida crescita: 19 anni, vice-Campione nazionale nel 2023, ha superato i 2500 nel 2022 e nel 2023 si è “concesso” un luglio-ottobre con 5 norme (!) e quindi Titolo GM. In quanto agli altri: fa strano non vedere Tari nella sua solita 2ª scacchiera: “colpa” di Christiansen, non il primo in questo articolo che può sfoggiare il suo miglior rating di sempre proprio nella lista di questo settembre (da gennaio 2023, in negativo, di spiccioli, solo in 2 liste: si nota la sua vittoria con 8/9 al 53° Open Ciudad de Mar del Plata). Tari “ha dato una mano” a Christiansens ritrovandosi a -30 dal suo miglior personale, ma conosciamo abbastanza bene il due volte campione nazionale per non sottovalutarlo quale 3ª. Nome meno noto fuor di Norvegia, ma due Titoli Nazionali anche per Urkedal (il 31enne ottenne in gioventù successi nel 2012 e 2014, a 19 e 21 anni, mentre Tari, oggi venticinquenne, ha vinto nel 2015 e 2019). Assieme a Christiansen nuovo innesto rispetto all’Europeo, lo si può definire “normale 2500”. Con importante compito: le riserve, mi ripeto, contano sempre negli 11 lunghi turni olimpici; lui era in campo già nel 2010 non gli manca l’esperienza per farsi trovare pronto alla chiamata.

0: come per l’Iran, nessuna medaglia per la Norvegia. La volta scorsa, partita quale N.3 ha chiuso 59ª: non facile immaginare la Norvegia sul podio ma questa è occasione per quantomeno ridurre il gap tra partenza e arrivo.

Paesi Bassi

5. Paesi Bassi (Media Elo: 2682 / Età media: 29.4) Capitano: Smeets, Jan
N. Giocatore Rtg
1 GM Giri, Anish 2724
2 GM Van Foreest, Jorden 2696
3 GM Warmerdam, Max 2679
4 GM L’Ami, Erwin 2628
5 GM Bok, Benjamin 2596

Diversamente dalla Norvegia, i Paesi Bassi hanno lunga tradizione scacchistica: Euwe, per dire, o le due Olimpiadi organizzate (L’Aia 1928 e Amsterdam 1954) o i quattro Mondiali (1929, 1935, 1937, 1948), o il Tata… Epperò al momento sono con un solo SuperGM, proprio come la Norvegia. Diversamente però dalla Norvegia, oltre a Giri N.1 nazionale qualcun altro Over 2700 in carriera lo è stato: oltre al nostro C.T. van Wely e a Sokolov (similmente oggi C.T, Romania Open), anche il qui presente van Foreest ha superato in carriera l’informale soglia. Giri ha compiuto 30 anni (“parecchi, per un ragazzo come lui”): non vecchio, ma la sensazione è che i 2798 (N.5 al Mondo) del 2015 siano davvero un’altra era fa, prima che diventasse “padre di famiglia/autore di corsi”. Proibito sottovalutarlo: se è vero che più di un meme è stato speso per accusarlo di essere pattaiolo e di non vincere mai (“vera come battuta”, ma nel concreto ad oggi Corus-B, Torneo di Capodanno, Tolstoy Cup, Tata, 5 Titoli nazionali, “c’è chi in carriera ha fatto peggio”) è giocatore che può occupare una 1ª scacchiera Olimpica senza timore di nessuno. Alle sue spalle, una collaudata realtà: stessa cinquina della volta scorsa, van Foreest stabile in 2ª scacchiera, Warmerdam passa da riserva a 3ª, Bok scende da 4ª a riserva, L’Ami similmente scende un gradino da 3ª a 4ª. E di L’Ami si deve parlare un po’: 2021, ha 35 anni e gli viene diagnosticato il linfoma di Hodgkin, uno dei tanti modi tecnici per definire uno di quelli che noialtri chiamiamo genericamente “cancro”. Come affrontare la cosa? Vincendo per la prima volta, dopo lunga e onorata carriera, il Campionato Olandese (2022): io sono felicissimo di vederlo qui in campo. Degli altri, Bok ha avuto un 2024 che gli ha fatto perdere i 2600 (Spring Chess Classic a 2½/9 e “cambio di stagione” con il Summer Chess Classic a 3, a titolo di esempi), può forse continuare il trend negativo, ma in ottica fantascacchi si può considerare che ad un certo punto i giocatori “rimbalzano” dopo una caduta e può capitare qui; Warmerdam (già campione nazionale nel 2021) era 2625 a gennaio e ora è 2679: grazie alle vittorie degli Open di Limburg e Teplice, oltre alla conquista del suo 2° Campionato Olandese assoluto: è un altro di quelli con “miglior Elo di sempre: adesso“. 24 anni e già “riconosciuto Secondo”: ha lavorato per Giri ai Candidati e per il vincitore van Foreest durante il Tata 2021. Van Foreest, a proposito: sì, è “quello che ha vinto quel Tata”, ad indicare che al volo può non venire in mentre altro e “insomma, è rimasto lì” (come curiosità ma anche per rendere l’idea: almeno sulle wiki inglese e italiana le sue bio finiscono quell’anno). Da allora, effettivamente, niente risultati di grido (alti & bassi, con per rendere l’idea un FIDE Grand Swiss 2023 “nei denti” con -20,8 ma un agosto 2024 da +24,8 che lo ha rimesso in zona 2700) per un venticinquenne con probabilmente voglia di tornare SuperGM.

A Chennai partita al 7° posto con 2672, ha chiuso 11ª. Storicamente simile all’Inghilterra: forte, generalmente piazzata verso l’alto ma 0 Ori. 1 Argento (1976) e 1 Bronzo (1988) nel loro carniere. Si capisce quindi che non ce li si aspetta su podio, ma è Nazionale robusta da “non dimenticare”.

Budapest

E per le N.10-5 questo è tutto, buon proseguimento di Olimpiade con gli altri articoli di Scacchierando!

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